** La Bonino pappagallo, le norme senza regole, la politica del gelataio **
[ZEUS News - http://www.zeusnews.com - 28 marzo 2000]

Dopo la sparata del portale di Stato del ministro Visco, dopo la risibile 
proposta di legge di Forza Italia sui tre portali "leghisti" (e secondo la 
sgrammaticata tradizione leghista, conditi di errori sintattici nel nome a 
dominio, su cui vedi ZEUS News n. 056 del 16 marzo), e' scesa in campo 
anche Emma Bonino per attaccare entrambi i poli, sostenendo che le loro 
proposte sono assurde e che lo sviluppo di internet deve essere determinato 
dalla libera iniziativa.

Dal punto di vista sostanziale la Bonino e' forse l'unica a rilasciare 
dichiarazioni coerenti con la realta' di internet anche se, scavando in 
profondita', si scopre che non e' assolutamente farina del suo sacco.

Facciamo un passo indietro: il 16 marzo per prima ZEUS News segnala le 
incongruita' della legge di Forza Italia, scovata sul loro sito 
(http://www.forza-italia.it/sezioni/Documenti_home/20000309165647.html); 
precedentemente ne aveva parlato solo il Corriere della Sera, in 
un'intervista in cui Giulio Tremonti dava dell'ignorante a D'Alema, senza 
pero' accorgersi del fatto che l'URL del suo portale www.Portale Nord.it 
non era nemmeno registrabile (e qui torna in mente la discussione tra bue e 
asino su chi fosse cornuto...).

Il 23 marzo riprende la notizia la rivista www.interlex.it, con un 
editoriale del suo direttore Manlio Cammarata 
(http://www.interlex.it/attualit/secess.htm); ed ecco che ieri, 27 marzo, 
la Bonino si mette a sfottere Forza Italia, affermando: "...qui casca 
l'asino. Anzitutto anche l'ultimo neofita di internet sa benissimo che nei 
nomi di dominio non ci possono essere spazi, perciò se questa improbabile 
legge dovesse entrare in vigore, tali siti sarebbero irraggiungibili. La 
forza del successo della rete è la sua non territorialità. Non si può fare 
la secessione del Web". Belle parole; peccato pero' che non esprimano il 
pensiero della Bonino, ma quello di Cammarata, dal cui articolo sono state 
prese di peso (confrontate le dichiarazioni della Bonino da 
http://www.punto-informatico.it/p.asp?i=31267, scoprirete che comunque i 
radicali ci hanno messo qualcosa di loro, perche' invece di "nomi a 
dominio" hanno usato "nomi di dominio"...).

La realta' e' che la teoria politica assomiglia non poco ai criteri con cui 
vengono sviluppati gli stessi portali: l'obiettivo e' attirare piu' gente 
possibile, non importa se i contenuti sono superficiali, quel che conta e' 
conquistare il centro, il rischio di cadere nel luogo comune diventa 
addirittura un merito.

Immaginate una spiaggia lunga e stretta: dove piazzeranno i loro banchetti 
due gelatai concorrenti? Entrambi piu' al centro possibile, tanto i clienti 
alle due estremita' non avranno alternative, dovranno comunque andare anche 
loro verso il centro per comprarsi il gelato. Il teorema dei due gelatai 
viene utilizzato dagli studiosi per spiegare la "centralizzazione" dei 
partiti politici in un sistema bipolare, e forse spiega anche l'attuale 
sviluppo dei portali, tutti uguali tra loro.

Secondo il Boston Consulting Group 
(http://www.ilsole24ore.it/24oreinformatica/neweconomy/240300_3.htm) la 
fine dei portali e' imminente... chissa' che anche la politica delle 
sparate non subisca qualche scossone, a favore di una maggiore attenzione 
ai fatti.

Edoardo Dezani
 


-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~- ** American Beauty (non) vince l'Oscar ** [ZEUS News - http://www.zeusnews.com - 28 marzo 2000] Nonostante i siti cinematografici si stiano trasformando in fantastici esempi di meta-cinema, fino a colpire l'immaginazione di registi famosi come Tim Burton, che lavorera' alla produzione di filmati per la Macromedia, il sito del film trionfatore degli Oscar, American Beauty, risulta decisamente deludente. Del resto la mediocrita' del sito ben si accorda alla personalita' del protagonista, l'insignificante Lester Burnham che a chi non ricorda il suo nome risponde: "Non importa, anch'io non mi ricorderei di me stesso"; non c'e' da stupirsi pertanto che il nome a dominio http://www.americanbeauty.com sia gia' stato accaparrato da una ditta produttrice di pasta, l'American Beauty Macaroni Pasta, per cui i produttori della Dreamworks hanno dovuto ripiegare su un meno immediato http://www.americanbeauty-thefilm.com . Il sito presenta qualche semplice animazione realizzata con Flash; molto piu' interessante e' il sempre esaustivo Internet Movie Database, http://www.imdb.com, che alla pagina http://us.imdb.com/Quotes?0169547 raccoglie le frasi piu' significative pronunciate nel film. La bellissima foto del manifesto del film, in cui Mena Suvari riposa su un letto di rose (american beauty e' appunto uno speciale tipo di rose), si trova invece alla pagina http://www.angelfire.com/ri/menasuvari/gallery4.html. Mena, grazie a questo film, dopo essere gia' apparsa in "American Pie - Il primo assaggio non si scorda mai", e' diventata una delle attrici piu' famose in America, come si puo' leggere dalla sua biografia sul sito http://www.wam.umd.edu/~pran/mena/sindex.html; la sfacciata gioventu' del suo personaggio risveglia il grigio Lester (sublime l'interpretazione di Kevin Spacey, premiato con la statuetta di miglior attore protagonista: http://www.spacey.com) dal torpore della sua vita. Se poi volete rianalizzare la serata degli Oscar, rispondere ai quiz sui premiati e rivedere gli abbigliamenti piu' stravaganti delle attrici, segnaliamo http://www.oscar.com/ Edoardo Dezani


-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~- ** Microsoft a un passo dalla condanna ** [ZEUS News - http://www.zeusnews.com - 28 marzo 2000] Le piccole concessioni contenute nella proposta di accordo presentata dalla Microsoft, di cui avevamo parlato nelle ZEUS News n. 063 di ieri, non sono state sufficienti per soddisfare il Ministero di Giustizia, e ormai non sembra piu' possibile scongiurare il verdetto decisivo del giudice Jackson, annunciato per oggi. Il verdetto, che conterra' la decisione di scindere la Microsoft in due aziende, non precludera' pero' il prosieguo delle trattavive, che verranno questa volta sostenute dal governo con una maggiore forza di imposizione a suo favore. Infatti il giudice Jackson aveva gia' chiarito la sua posizione nei findings of fact (ovvero le "conclusioni") pubblicati nel novembre 1999; la sentenza attesa per oggi dovrebbe soltanto specificare, in base alle conclusioni esposte precendentemente, quali norme di legge si ritengono violate. L'unico rischio per il Dipartimento di Giustizia e' che, in questo modo, si allunghino a dismisura i tempi dell'applicazione delle sanzioni, potendo la Microsoft ricorrere prima in appello e poi alla Corte Suprema: in tutta questa disputa alla fine la vera sconfitta e' la libera concorrenza, danneggiata da iter giudiziari troppo macchinosi. Infatti per i dirigenti della Netscape, l'azienda piu' danneggiata dai comportamenti della Microsoft fino a vedere notevolmente ridotto il mercato del suo browser Navigator, sara' duro ridere delle disgrazie dell'avversaria, che viene amabilmente presa in giro in vignette satiriche (http://www.theatlantic.com/unbound/sage/ss991110.htm) e in un'esilarante versione del Monopoli totalmente dedicata a Bill Gates (http://www.ms-monopoly.com/monopoly.php3). Le proposte della Microsoft hanno comunque destato l'interesse degli avvocati del Dipartimento di Giustizia, che hanno chiesto al giudice di non emettere la sentenza ancora per dieci giorni, durante i quali proseguiranno le trattative. Edoardo Dezani


-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~- ** Nutri il pinguino! ** [ZEUS News - http://www.zeusnews.com - 28 marzo 2000] Tucows (uno dei piu' noti siti da cui scaricare programmi, che vanta centinaia di mirror in tutto il mondo), ha avviato un progetto chiamato Feed the Penguin; tutti gli utenti del sistema operativo Linux possono, attraverso le pagine di Tucows (http://www.tucows.com), votare un'applicazione particolarmante interessante di cui non esiste ancora la versione per Linux; Tucows premiera' con cinque milioni di esposizioni gratuite di banner pubblicitari (dal valore approssimativo di 400 milioni di lire) il programmatore che realizzera' l'applicazione piu' votata. Questa è solo una delle iniziative di Tucows per aiutare la diffusione di Linux. Potete votare l'applicazione di cui vorreste che esistesse la versione Linux all'indirizzo http://linux.tucows.com/feed.shtml Marco Genovese


-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~- ** Il Darwin di Apple anche per Intel. Open source. ** [ZEUS News - http://www.zeusnews.com - 28 marzo 2000] Apple (http://www.apple.com) sta lavorando sodo per rilasciare la versione 1.0 di Darwin, il cuore del suo nuovo sistema operativo MacOS X. La notizia piu’ interessate trapelata ieri e’ che, oltre a essere open source, Darwin sara’ rilasciato anche per piattaforma Intel compatibile (quindi anche AMD, ecc.) Attualmente il codice non e’ ancora disponibile, ma le voci fanno pensare che verra’ rilasciato pubblicamente a breve, si suppone entro l’estate. In pratica nello stesso periodo in cui verra’ rilasciata anche l’ultima beta del MacOS X, il nuovo sistema operativo high-end Apple progettato su standard Unix. Il MacOS X verra’ commercializzato verso l’estate come aggiornamento dei sistemi esistenti e solo nel 2001 verra’ preinstallato sulle macchine della casa di Cupertino. Viene spontaneo chiedersi per quale motivo utilizzare MacOS X su una macchina Intel compatibile invece di una qualunque distribuzione Linux: la risposta e’ piuttosto semplice e va ricercata nella mancanza di un’interfaccia grafica unificata e solida nel mondo Linux: KDE e Gnome devono ancora fare parecchia strada. Il MacOS X invece esce di fabbrica con un’interfaccia grafica derivata da due decenni di esperienza Apple e porta con se’ tutta una serie di prodotti Adobe (http://www.adobe.com) e Macromedia (http://www.macromedia.com) capaci di fare la differenza: le due softwarehouse statunitensi si sono infatti dichiarate favorevoli alla ricompilazione per la piattaforma ix86 dei propri prodotti di punta sviluppati per MacOS X su piattaforma RISC. Potremo quindi utilizzare Photoshop, Freehand e tantissimi altri big della grafica sul MacOS X sia sui G3/G4 di Apple che sui comuni PC, mentre molto difficilmente vedremo a breve gli stessi programmi girare su un sistema Linux qualunque sia la piattaforma hardware utilizzata: ecco dunque un enorme vantaggio che potrebbe decretare il successo del MacOS X in un mercato in cui fin’ora Apple non si era mai affacciata. Le premesse sembrano ottime e personalmente non vedo l’ora di provare sul mio PC la nuova interfaccia grafica Aqua addottata da Apple per il suo nuovo sistema operativo. Marco Novelli


-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~- ** Internet Explorer 5.0 anche per Mac ** [ZEUS News - http://www.zeusnews.com - 28 marzo 2000] E' pronta la versione per Mac del famoso quanto discusso browser marchiato Microsoft: la nuova versione di IE 5.0 e' stata rilasciata assieme alla versione 5.02 di Outlook Express. Tra le nuove funzioni vi segnalo il motore di ricerca Tasman e un Auction Manager per trovare sul web i siti dedicati alle aste. Stefano Bussolino