Ubuntu 11.04 ci svela il desktop del futuro

Il narvalo elegante ha preso il largo: si chiude un'era durata oltre otto anni e si apre a una nuova concezione del desktop.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 28-04-2011]

Ubuntu 11.04 Natty Narwhal Unity desktop

L'ultima release di Ubuntu (la 11.04 Natty Narwhal) è destinata più di ogni altra sinora a segnare la storia. Per capire il perché è necessario dare un rapido sguardo alla storia recente delle interfacce adottate dai vari sistemi operativi.

Da una decina di anni né Apple né Microsoft né Sun né altri sono riusciti con successo a rimodernare il concetto di desktop: la struttura di dock, menù, icone e via di seguito, ossia la "carrozzeria" dei desktop, è stata limata e abbellita, ma tutto sommato è anche rimasta invariata.

La Sun provò con Looking Glass a rivoluzionare il desktop ma - vuoi la scelta del linguaggio di programmazione (Java), vuoi la dipendenza da schede video di una certa fascia, vuoi il fatto di proporre una novità che in realtà non cambia il concetto di desktop ma lo estende soltanto e in maniera neanche troppo comoda - il progetto fece un po' di rumore e finì nel dimenticatoio.

Non andò meglio a Microsoft che col lungo e sofferto passaggio da Windows XP ai suoi successori rivoluzionò il proprio desktop senza sostanzialmente cambiare i concetti alla base né risolvere i problemi sentiti dagli utenti.

Non è andata meglio nemmeno alla Apple, che sinora non ha neppure tentato di cambiare il proprio desktop. L'articolo continua qui sotto.

Oggi sono due i motivi principali che spingono a ripensare l'interfaccia tradizionale.

Prima di tutto, la constatazione del fatto che negli ultimi anni gli schermi si stanno sempre più allargando in orizzontale e assottigliando in verticale, passando dai 4:3 ai 16:10 fino ai 16:9 attuali e che nel contempo le pagine web si sono sempre più arricchite di contenuti diventando sempre più "lunghe" in senso verticale.

Ciò ha portato a sentire il bisogno di guadagnare spazio verticale sul monitor, mentre si nota molto di meno l'uso dello spazio orizzontale.

La struttura pre-Unity (Unity è il nuovo desktop di Ubuntu) tra barre, bordi finestra e menù consuma molto spazio verticale oggi diventato prezioso; Unity, invece, portando la "barra" (launcher) sul fianco e permettendo alla parte alta delle finestre a tutto schermo di coprire la sottile barra superiore guadagna molto spazio in verticale.

Il launcher si trova sul lato sinistro perché la maggior parte degli utenti di computer è abituata a leggere da sinistra a destra e dall'alto in basso, perciò l'occhio è abituato a iniziare (per esempio per aprire un'applicazione) da sinistra e scorrere poi nel centro/destra.

Per lo stesso motivo i controlli della finestra si trovano a sinistra, come su Mac OS X.

Esaurito questo primo motivo ecco il secondo. Si stanno diffondendo sempre più i monitor touch (dagli smartphone ai tablet sino ai desktop) e c'è quindi bisogno di un'interfaccia che sia comoda da usare col tocco ma che possa anche essere usata con mouse e tastiera tradizionali.

I menu sono molto poco usabili sui dispositivi touch: perciò Unity cerca di rimuovere il più possibile i menù non solo dalla propria struttura ma anche all'interno delle applicazione, relegandoli nella sottile barra superiore.

Ciò non comporta grandi fastidi, dato che statisticamente i menu sono poco adoperati durante l'uso quotidiano (tant'è vero che Chrome e Firefox hanno ridotto i menu a una mini-iconcina) mentre lascia un po' di visuale verticale e invita i programmatori a scordarsi dei menù.

Nel tempo si è poi passati dai laptop ai netbook sino ai tablet, e il trend è ormai chiaro: la mobilità piace.

I portatili sono comodi ma troppo grossi per poterli portare in giro, i netbook hanno una tastiera troppo piccola e i desktop tradizionali sono poco adatti agli schermi così piccoli.

I tablet d'altra parte attirano ma per ora sono limitati dall'assenza di un sistema operativo "vero" da computer; Android, iOS, WebOS sono ottimi sistemi per cellulari ma troppo limitati per un uso "informatico" vero.

Ecco quindi Unity: l'interfaccia che rappresenta l'unione tra il mondo mobile degli smartphone (quello di Android e iOS), il mondo ibrido che ancora non riesce a sfondare sopratutto per l'assenza di un prodotto come Unity (quello di netbook e tablet), e il mondo dei computer portatili e dei computer desktop tradizionali.

Unity adotta molti concetti di Android: la dashboard, che richiama il il menu delle app di Android; gli indicatori che ricordano la barra di notifica; il launcher laterale analogo all'equivalente studiato da Google per gli smartphone.

Tutto è però adattato, limato, migliorato per un uso desktop, senza per questo ostacolare (nei limiti del possibile) l'uso tradizionale.

Con Unity, Ubuntu si prepara dunque al futuro; gli altri al momento languono.

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