Carcerati costretti a giocare a World of Warcraft

I detenuti raccoglievano oggetti virtuali che poi i secondini rivendevano, incassando denaro reale.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 29-05-2011]

Un ex-detenuto di un campo di rieducazione attraverso il lavoro cinese ha rivelato all'inglese The Guardian le modalità che i "lavori forzati" hanno assunto nell'era moderna.

Le guardie della prigione costringevano lui e altri 300 carcerati a passare turni di 12 ore davanti ai computer giocando a videogame online come World of Warcraft.

Lo scopo era raccogliere quanti più oggetti virtuali possibile, che poi le guardie avrebbero rivenduto ad altri giocatori incassando denaro reale.

Stando alla testimonianza dell'ex-detenuto questa attività avrebbe fruttato 6.000 yuan al giorno (circa 650 euro): grazie all'ampia disponibilità di manodopera, il "business" non conosceva pause e i computer «non venivano mai spenti».

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