Arrivano dallo spazio le protesi che durano in eterno

Materiali usati anche sugli Shuttle e nella Formula 1 permettono di realizzare protesi ortopediche che non necessitano di sostituzione.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 03-10-2011]

Protesi ortopediche eterne shuttle formula 1

Chi ha bisogno di una protesi ortopedica (conseguenza per esempio di problemi all'anca o al ginocchio) sa che l'intervento che dovrà subire non risolverà il problema per sempre.

Prima o poi, a causa dell'usura, la protesi andrà sostituita e tale eventualità è naturalmente tanto più probabile quanto più giovane è l'età del paziente.

Già oggi, a dire il vero, le protesi superano tranquillamente i 10 anni di vita (nell'87 per cento dei casi se la protesi è degli anni '80, nel 97% dei casi se è più recente) e possono arrivare a 25 anni nell'80% dei casi: praticamente per tutta la vita, se il paziente ha più di 60 anni.

Con l'aumentare dell'aspettativa di vita, però, sarebbe necessario poter allungare ancora la durata delle protesi, così da rendere superfluo un secondo intervento, specialmente se il primo è avvenuto quando il paziente aveva meno di 30 anni (ogni anno ci sono circa 3.500 casi, e un paziente su cinque oggi ha meno di 50 anni, mentre la metà ha meno di 60 anni).

La soluzione esiste ed è stata creata mutuando materiali e tecnologie usati in Formula 1 e in ingegneria aerospaziale, in particolare per la costruzione degli Shuttle.

Si parla dunque di nuove ceramiche ma anche di materiali compositi biocompatibili già in uso per placche e dischi per interventi di traumatologia, che ora possono essere usati anche per le protesi ortopediche.

La sperimentazione di protesi all'anca realizzate con questi materiali è già a uno stadio avanzato anche in Italia: il risultato è un'usura sensibilmente inferiore a quella prodotta dalle alternative (fenomeno particolarmente importante nel caso di impianti in persone giovani) e un costo finale della protesi inferiore rispetto alle ceramiche, che sono anche di più difficile lavorazione.

I tempi ormai sembrano maturi per le protesi "spaziali" che, conclusa con successo la sperimentazione, dovrebbero entrare in commercio all'inizio dell'anno prossimo.

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