Copyright, AGCOM chiede l'intervento del Governo

Una norma apposita già allo studio darà all'Autorità i poteri necessari per regolamentare il diritto d'autore nel web.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 22-03-2012]

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Si è svolta ieri in Senato l'ultima puntata della vicenda circa la delibera su cui AGCOM sta lavorando a proposito della difesa del copyright nel web.

Davanti alla VII e all'VIII Commissione del Senato, Corrado Calabrò, presidente dell'Autorità, ha presentato la propria relazione sullo stato dei lavori, che peraltro non sembrano essere a buon punto.

È ormai diverso tempo, infatti, che l'AGCOM raccoglie pareri e lavora su un bozza per riformare il diritto d'autore - con tutto il contorno di proteste che ciò ha generato per via dei poteri che l'Autorità pare avere intenzione di arrogarsi - ma Calabrò afferma che la fine potrebbe non essere poi così vicina.

Il perché, dopo che il presidente di AGCOM ha suggerito di far regolamentare una materia tanto fluida e per natura internazionale all'Europa o meglio ancora all'ONU, emerge dalle battute finali.

«Il nostro compito, intanto, è quello di applicare le leggi vigenti» ha affermato Calabrò. «Ci rafforza in tale convincimento la norma di legge predisposta dalla Presidenza del Consiglio che ribadisce la legittimazione dell'AGCOM e ne definisce meglio la competenza e i poteri nella materia del diritto d'autore. Attenderemo che tale norma veda la luce prima di adottare il regolamento predisposto. Nel segno della legge e con una sensibile e non banale apertura mentale, come sempre».

Pare insomma di capire che non solo finora AGCOM non disponesse dei poteri necessari per intervenire in materia nel modo in cui le sarebbe piaciuto (come da più parti si suggeriva) ma anche che il Governo si sta preparando a fornirglieli.

Prima che la delibera possa vedere la luce è quindi necessario che il governo sani una situazione che, a quanto si deduce della parole di Calabrò, è irregolare: l'AGCOM si sarebbe messa a parlare di argomenti senza che ne siano ben chiare «la competenza e i poteri nella materia del diritto d'autore», tanto da esserci bisogno di una ridefinizione tramite norma di legge.

La rivelazione ha suscitato reazioni opposte ma ugualmente veementi: da un lato c'è chi fa notare come una situazione già poco chiara ora non faccia altro che peggiorare, con una norma appositamente creata per consentire ad AGCOM di esercitare quei poteri che desidera.

Dall'altro, invece, c'è chi - come Confindustria Cultura Italia - sperava in una rapida pubblicazione della normativa e ora si dice sconcertato «per l'ennesimo temporeggiamento dell'AGCOM sulla pirateria digitale».

Tutti scontenti, a quanto pare: e mentre la situazione continua a inasprirsi, si avvicina la scadenza (fissata per maggio) dell'attuale Consiglio dell'AGOM; nonostante le pressioni di Confindustria è possibile che sarà il nuovo Consiglio a deliberare in materia, e il contenuto della delibera dipenderà molto da chi vi siederà.

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