I risultati del sondaggio sui navigatori

Chi si affida al navigatore solo in caso di necessità, chi non ne può fare a meno e chi è diffidente.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 10-05-2012]

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GPS vuol dire fiducia?

Alcune settimane fa abbiamo pubblicato un sondaggio riguardante l'approccio degli utenti alle tecnologie di navigazione satellitare. Confrontiamo i risultati ottenuti dal nostro sito con quelli di una ricerca più ampia, effettuata da Direct Line.

Il 39% degli intervistati da Direct Line dichiara in modo pratico di affidarsi al navigatore solo in caso di necessità, il 27% si definisce ‘diffidente', non basandosi totalmente sulle indicazioni del dispositivo. I risultati sono in linea con quelli dei lettori di Zeus News. Solo il 4% non si mette al volante prima di aver acceso il magico schermo (i lettori di Zeus News sono invece molti di più, circa il 10%).

Ma in Italia non ci sono solo gli ‘addicted': il 20% del campione infatti ammette di non averne mai posseduto uno (solo il 10% tra i lettori di Zeus News).

Secondo lo studio, poi, il 5% preferisce fermarsi a chiedere informazioni ai passanti, mentre un ulteriore 5% dichiara di non essere interessato ad avere indicazioni, perché in fondo a volte è bello anche basarsi sul proprio istinto e nel caso sbagliare strada; queste due percentuali sono molto più basse tra i lettori di Zeus News, ognuna intorno al 3%.

A questi dati si aggiungono quelli rilevati da una ricerca internazionale, sempre condotta da Direct Line: il 20 per cento del campione ha confessato di aver rischiato molto distraendosi al volante per colpa del navigatore, il 10 per cento si è trovato in situazioni di pericolo o ha dovuto affrontare manovre vietate dopo aver seguito le indicazioni del dispositivo elettronico e un ulteriore 10 per cento afferma addirittura di aver raggiunto una destinazione sbagliata.

Tornando quindi alla ricerca condotta nel nostro Paese, si evidenzia che gli italiani si dividono nella scelta della voce che fornisce indicazioni: una voce femminile è infatti l'opzione preferita dagli uomini (74 per cento) mentre le donne per essere guidate durante il percorso scelgono in maggioranza la voce di un uomo (41 per cento). I giovani under 25 (17 per cento), controcorrente, scelgono di abbassare il volume dell'altoparlante per non essere distratti dalla voce-guida e di guardare solo il display.

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Riguardo invece ai dispositivi più moderni che permettono ulteriori personalizzazioni, per essere meno convenzionali gli under 25 scelgono nel 20 per cento dei casi la voce di un personaggio famoso, il 38 per cento degli over 45 opta per una voce dalle tonalità calde e suadenti per essere confortati alla guida, mentre tra i 25-35enni il 45 per cento preferisce una voce ironica, magari che si prenda gioco del guidatore quando sbaglia strada.

L'indagine scatta una panoramica delle abitudini nelle principali città italiane: bresciani (54 per cento) e romani (48 per cento) sono coloro che più si affidano all'apparecchio satellitare solo in caso di necessità. I bolognesi (35 per cento) sono i più scettici e non si fidano al 100 per cento della tecnologia, mentre i torinesi (6 per cento) sono i più dipendenti dal navigatore. Sorprendentemente i milanesi, precisi e tecnologici nell'immaginario di tutti, dichiarano nel 6 per cento dei casi di non essere interessati al navigatore e di non prendersela se a volte capita di sbagliare strada.

"Non c'è dubbio che il navigatore sia un accessorio per auto molto utile, soprattutto per chi viaggia spesso o si trovi a fare viaggi in aree non conosciute - commenta Barbara Panzeri, Direttore Marketing Direct Line ma non per questo accendendo il navigatore ci si deve sentire autorizzati a ‘spegnere' il cervello: il buon senso non deve mai essere un optional al volante."

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