Portogallo, proteste contro tassa simile a equo compenso

L'aumento auspicato dall'opposizione per i dispositivi sopra il terabyte sarebbe oltre 100 euro.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 18-04-2012]

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L'equo compenso - la tassa che causa una maggiorazione dei prezzi dei supporti fisici per "compensare" i danni causati dalla pirateria ed è in vigore anche in Italia - ha trovato estimatori in Portogallo.

Il locale Partido Socialista, attualmente all'opposizione, per un certo periodo ha considerato l'ipotesi di introdurla, portando come motivazione la difesa del copyright.

Il progetto prevedeva di aumentare di 0,02 euro al gigabyte il costo di ogni dispositivo dotato di memoria: ciò significa, per esempio, che un hard disk da 1 TByte arriverebbe a costare 21 euro in più.

Qualora però la memoria di un disco esterno superi il terabyte, secondo la proposta si dovrebbe aumentare la quota di equo compenso, facendo così aumentare il prezzo di un hard disk da 2 Tbyte di ben 103,1 euro. Se il disco è esterno, il prezzo aumenta "solo" di 51 euro.

Per quanto riguarda le memorie USB (comprese quelle presenti in smartphone e tablet), l'aumento scatterebbe quando si superano i 64 Gbyte, e sarebbe pari a 32 euro.

Fortunatamente, le proteste e il buon senso hanno portato al ritiro della proposta di legge; se le cose andranno come in Italia, dove le proposte abbandonate tornano a vivere dopo breve tempo, gli utenti portoghesi faranno bene a tenere gli occhi aperti.

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