E-book, prezzi mantenuti alti per favorire la concorrenza

Secondo Barnes & Noble, la condanna del cartello degli e-book creato da Apple restituirà ad Amazon il monopolio.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 21-06-2012]

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Alcuni mesi fa, il Dipartimento di Giustizia degli USA mise Apple sotto inchiesta, insieme a cinque case editrici, sospettando che da tempo esistesse un "cartello degli e-book".

In effetti, gli editori e l'azienda di Cupertino si erano messi d'accordo (creando il cosiddetto agency model, in cui a Apple come rivenditore spettava una commissione del 30% su ogni libro elettronico venduto ma non il diritto di decidere i prezzi) per affrontare un nemico potente nel settore degli e-book: Amazon.

La società creata da Jeff Bezos, infatti, ha iniziato una politica dei prezzi molto aggressiva in cui era essa stessa e non gli editori a decidere il prezzo degli e-book (diversamente, quindi, dall'agency model).

In questo modo Amazon è arrivata a dominare in modo quasi incontrastato il settore dei libri elettronici negli Stati Uniti, relegando tutti gli altri attori a ruoli davvero di minoranza.

Per non sparire, gli editori e Apple avevano quindi deciso di coalizzarsi costringendo il mercato a cambiare e alzando artificiosamente i prezzi degli e-book, tendenza cui dovette assoggettarsi anche Amazon stessa.

Il problema è che questa attività non è piaciuta - oltre che agli acquirenti di e-book - al Dipartimento di Giustizia USA.

Dopo aver concluso le indagini, il Department of Justice ha stabilito di recente che gli accordi tra Apple e gli editori devono cessare immediatamente, e che per due anni non se ne potranno stringere altri atti a «limitare la possibilità dei rivenditori di praticare sconti o altre promozioni per incoraggiare la vendita di e-book», dando in pratica nuovamente mano libera ad Amazon.

I prezzi dei libri elettronici, non più tenuti alti dall'accordo, in teoria possono così tornare a scendere. Eppure tutto ciò, secondo Barnes & Noble, non farà altro che portare a un nuovo aumento dei prezzi, e per questo si è opposta ufficialmente alla decisione del DOJ.

La casa editrice - che non figura tra le cinque accordatesi con Apple - sostiene infatti che è meglio che i prezzi restino alti adesso piuttosto che vederli crescere in futuro.

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Perché Barnes & Noble vuole che gli e-book costino tanto

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