Sorpresa, i pirati sono quelli che comprano di più

Uno studio mostra che gli utenti del peer to peer sono anche i maggiori acquirenti di musica digitale legale.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 18-10-2012]

XL pirati musica

Negli ultimi 10 anni, la pirateria musicale è costata all'industria del settore, nei soli USA, diversi miliardi di dollari, o così sostiene la RIAA, l'associazione dei discografici americani.

Il ragionamento alla base di questa posizione è semplice e, in apparenza, perfettamente logico: chi scarica non acquista, perché ha già ottenuto gratis (e illegalmente) tutto ciò che desidera. L'articolo continua qui sotto.

Il problema è che a questo bello schema si contrappongono i risultati di uno studio condotto da American Assembly, organizzazione associata alla Columbia University, e basato su migliaia di interviste telefoniche condotte negli USA e in Germania.

Il primo dato che emerge è abbastanza ovvio: chi maggiormente fa uso del peer to peer possiede collezioni musicali più ampie (circa il 37%) di quanti, invece, non ne fanno uso.

Il dato veramente interessante è però un altro: gli acquisti di musica digitale (perfettamente legale) fatti dagli utenti dei circuiti peer to peer sono mediamente maggiori, negli USA, del 30% rispetto a quelli fatti da chi non scarica.

P2P Collections

In pratica, i pirati più attivi sono anche i maggiori acquirenti di musica.

In Germania, il fenomeno è ancora più evidente: i "pirati" acquistano un quantitativo di musica digitale che è quasi tre volte superiore a quello acquistato dagli utenti "innocenti".

Non è la prima volta che si registra questo fenomeno: già alla fine del 2011 la Svizzera, basandosi su uno studio olandese, aveva deciso di non intervenire sulla pirateria, poiché paradosalmente fa aumentare le vendite.

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