Il Viagra contro la malaria

La pillola blu indurisce i globuli rossi per combattere il pericoloso parassita.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 21-04-2017]

viagra malaria

La storia del Viagra è quantomeno curiosa. Molti ignorano infatti che l'obiettivo principale della Pfizer, la casa farmaceutica che l'ha inventato, era lo sviluppo di una cura per l'angina pectoris.

Invece, non solo il Viagra è diventato famoso per tutt'altri motivi, ma alcuni scienziati hanno ora scoperto un ulteriore impiego per il quale la pillolina blu può rivelarsi preziosa: la lotta alla malaria.

La malaria è causata dal parassita Plasmodium falciparum, che infetta i globuli rossi e si trasmette da un essere umano all'altro tramite le zanzare.

Lo studio, condotto da un team di ricercatori francesi e britannici, dimostra come il Viagra abbia la capacità di alterare gli eritrociti impedendo al parassita che causa la malattia di trasmettersi dagli umani alle zanzare ed evitando di conseguenza la diffusione della malaria.

In un corpo sano, un globulo rosso malato assume una consistenza diversa da quella di un globulo rosso sano: quest'ultimo è più "morbido", mentre il primo è più "duro". La milza, rilevando tale differenza, è in grado di eliminare le cellule anormali.

Quando infetta un globulo rosso, il parassita della malaria fa in modo che la cellula appaia sana, mantenendone l'aspetto "morbido" e ingannando in tal modo la milza.

I ricercatori hanno però scoperto che il Viagra è in grado di inibire l'enzima usato dal parassita per far passare per sani gli eritrociti infetti: grazie all'intervento del farmaco blu i globuli rossi infetti risultano più "sodi" di quelli sani, com'è giusto che sia, vengono riconosciuti come difettosi e quindi eliminati.

I test, condotti usando una milza artificiale, hanno permesso di verificare che grazie al Viagra l'eliminazione dei globuli rossi infettati dal Plasmodium falciparum in modo perfettamente efficiente.

Utilizzando una versione modificata del Viagra, priva dei noti effetti collaterali, i ricercatori sperano di poter dar vita a una nuova classe di farmaci antimalarici.

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