La lingua artificiale che riconosce il buon whisky

Smaschera all'istante le contraffazioni scadenti.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 19-06-2017]

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Arriva dalla Germania, e per la precisione dall'Università di Heidelberg, la prima lingua artificiale in grado di distinguere un buon whisky dalla brodaglia alcolica a basso prezzo.

L'ha inventata il ricercatore Uwe Bunz, il quale afferma che la sua lingua sintetica è in grado di riconoscere qualsiasi whisky "assaggi" confrontandolo con le informazioni contenute nel database di riferimento.

Non può far nulla con i blend sconosciuti, ma con quelli che ha già provato è imbattibile.

L'importanza di questa invenzione, che a prima vista può sembrare una semplice curiosità, sta proprio nell'inedita capacità di questo dispositivo: dal punto di vista molecolare, i whisky si somigliano un po' tutti.

Eppure un esperto è in grado di distinguere al primo colpo le varie qualità possedute da ciascuno, dall'età al Paese di origine.

La cosiddetta lingua artificiale non assomiglia per niente a una lingua: è in realtà una serie di soluzioni fluorescenti da mescolare con il campione di whisky da sottoporre a test; una griglia di sensori rileva le reazioni di ogni soluzione.

In fondo - spiega Bunz - la nostra lingua funziona allo stesso modo: «La lingua umana consta di 6 o 7 recettori diversi - dolce, salato, amaro, aspro, umami e caldo - ed è in grado di identificare il cibo in base alle diverse reazioni di questi elementi. La combinazione dei diversi recettori dà l'impressione complessiva del gusto di ciò che si mangia».

L'uso principale ipotizzato per quest'invenzione è - va da sé - l'identificazione di whisky contraffatti. Si sottopone alla "lingua" un campione sicuramente autentico, ed essa è in grado di capire se quello da esaminare è anch'esso buon whisky o una scadente contraffazione.

Bunz ha ora intenzione di applicare lo stesso principio alla rilevazione di altre sostanza: il vino rosso, per esempio, ma anche i farmaci e i profumi.

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