Lavoro e dati giudiziari dei dipendenti

L'azienda può trattarli, ma solo se autorizzata dalla legge o dal Garante privacy.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 11-07-2017]

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Il Garante per la protezione dei dati personali ha rigettato l'istanza di una società che chiedeva di essere autorizzata a effettuare un trattamento di dati giudiziari dei propri dipendenti non previsto da una adeguata base giuridica.

La società, che gestisce ed eroga servizi per clienti pubblici e privati, al dichiarato fine di ottemperare a una richiesta contrattuale, intendeva infatti raccogliere e utilizzare le informazioni presenti nel casellario giudiziale fornito dai propri lavoratori e comunicarle a una ditta appaltante.

Il trattamento dei dati giudiziari era finalizzato a consentire alla ditta appaltante di poter esprimere il proprio gradimento o meno sui lavoratori impiegati nello svolgimento dei servizi, nel caso specifico a bordo dei treni, inquadrati come manovale e pulitore.

Nel respingere l'istanza, l'Autorità ha ribadito che i soggetti privati possono trattare i dati giudiziari soltanto se autorizzati da una espressa disposizione di legge o da un provvedimento del Garante in cui siano indicate le finalità di rilevante interesse pubblico del trattamento, i tipi di dati e le operazioni eseguibili.

Nel caso esaminato dal Garante, la società non ha indicato, né risulta esservi, una base giuridica (legislativa, regolamentare o contrattuale) adeguata a legittimare quel determinato trattamento di dati giudiziari.

Nel Ccnl e nel contratto aziendale di gruppo inoltre, non vi sono disposizioni da cui emerge l'indispensabilità del trattamento dei dati giudiziari dei dipendenti per lo svolgimento delle attività nelle quali saranno impiegati i lavoratori. La società infine, non ha indicato e comunque non risulta una base giuridica che autorizzi la comunicazione di dati alla società appaltante.

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