Problemi legali dell'uso del videofonino

Le offerte molto aggressive di Tre e di Vodafone, ma anche quelle molto più timide da parte di Tim, hanno fatto superare largamente la cifra di tre milioni di abbonati (o titolari di carta prepagata) alla videocomunicazione; a questi si sommano i molti milioni di proprietari di un telefonino con fotocamera integrata, spesso idoneo a girare e trasmettere brevi video, anche se non in tempo reale e di pochi secondi in differita.

Questo pone problemi legali che ancora non immaginiamo, ma su cui lo stesso Garante per la Privacy ha aperto una consultazione tra i cittadini via email, e che potrebbero fare la fortuna di stormi di avvocati specializzati.

Per esempio, nel processo che si sta svolgendo sui fatti di Genova del G8 del 2001, come elementi di prova delle violenze sui dimostranti vengono portate molte foto e molti video scattati con fotocamere digitali e girati con videocamere dagli stessi dimostranti.

Nel 2001 ancora non c'era l'Umts e i telefonini con fotocamera digitale erano dei prototipi: nel caso di indagini potrà accadere che le forze dell'ordine e la magistratura possano richiedere e sequestrare immagini e videofonini di persone presenti su un luogo dove si sono commessi delitti: non solo una piazza dove ci sono stati scontri tra manifestanti e polizia, ma un posto dove c'è stata una rapina, un incidente stradale o ferroviario, lo spaccio di droga, un negozio dove è avvenuta una truffa.

Invece di accontentarsi delle dichiarazioni dei testimoni oculari, le autorità potranno ordinare la consegna dei videofonini e accertare se per caso hanno ripreso qualcosa, se lo hanno conservato o trasmesso a qualcun altro in quella determinata ora.

Cosa potrà succedere a quei videofonini? Quanto tempo saranno conservati? E cosa accadrà ai loro titolari? Questo scenario è già legale adesso, o ci vorranno norme nuove e più precise?

Passiamo a qualche esempio più frivolo: due innamorati che si lasciano; uno potrà ordinare all'ex partner non solo la consegna delle fotografie, ma la cancellazione di foto e video conservati sul videofonino?

La prossima estate, sulle spiaggie, magari su quelle all'estero, dove molti italiani praticano il nudismo integrale o parziale, quanto e come si potrà videotelefonare alle persone in topless o costume adamitico senza incorrere in problemi legali?

Non parliamo della pubblicazione su riviste scandalistiche, funzionali allo stesso starsystem, ma dei milioni di persone che, anziché accontentarsi di prendere il sole e tirare i gavettoni, vorranno trasformarsi in paparazzi, mandare on line foto e video in tempo reale grazie a cellulare e autoprodurre tante piccole "Novella 2000" di quartiere, di paese, di famiglia.

Nelle partite dell'Interregionale qualche tifoso potrebbe prodursi una moviola artigianale con videofonino: avrà valore ai fini della giustizia sportiva per invalidare le decisioni dell'arbitro?

E' ammissibile che un proprietario di ristorante, discoteca o pub proibisca l'ingresso ai videofonini? Può chiedere di consegnarli a una specie di "guardatelefoni"? Ne è responsabile in caso di furto o smarrimento? Si può limitare a chiedere di tenerli spenti ed espellere, anche se ha pagato l'ingresso, chi non rispetta il divieto? Avremo videopub per chi vuole farsi videofilmare e videopub "off limits" per videofonini per esibizionisti o amanti della privacy, o a seconda di come vi sentite in quel momento?

In parte il Garante si è già espresso su queste questioni e su questioni legate all'uso delle immagini, che hanno analogia con i problemi sollevati dai videofonini (webcam, videosorveglianza, eccetera). Quello che è nuovo è la straordinaria diffusione a livello di massa, con possibilità altrettanto straordinaria di circolazione delle immagini in tempo reale, di strumenti come foto-videocamere che, finora, era limitata a determinati momenti della vita o della giornata, tipo turismo o ricorrenze, mentre adesso sono incorporati in un telefonino che la persona porta sempre con sé, usa frequentemente e ha costi ridotti.