Il libro-blog delle prugne secche

La ballata delle prugne secche, tratto dal blog di Pulsatilla, sembra essere il libro dell'estate 2006.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 23-08-2006]

La ballata delle prugne secche

Il romanzo di formazione sentimentale dei giovani del primo decennio degli anni duemila è un blog, un diario in rete, a cui si appicciccano come i diari delle generazioni precedenti fiori seccati, biglietti di concerti, foto di cantanti, acquisti dell'ultimo saldo: in questo non cambia se non per l'uso del "copia e incolla" anzichè del vinavil. Poi ci sono i nuovi giovani amori che iniziano, toccano l'apice, e finiscono più o meno con il finire dell'estate, con il loro bagaglio normale di illusione, entusiasmi assoluti e depressioni devastanti.

E' così da sempre la giovinezza: qualche editore un po' furbo scopre uno di questi blog, più facilmente di quando i diari rimanevano nascosti nei cassetti e si perdevano nei vari traslochi delle case e della vita, e ne fa un best-seller, che avidamente viene comprato, perché gli asolescenti che lo comprano si sentano meno soli nelle loro paranoie quotidiane e gli adulti ritornino indietro a quando avevano più capelli, meno bianchi, meno chili, meno debiti, meno delusioni e rimpianti.

Per questo motivo la sempre ipercritica Natalia Aspesi, capace di apprezzare l'ironia e il divertimento giovanile, ha dedicato al blog di Pulsatilla (diventato libro con il titolo "La Ballata delle prugne secche", edito da Castelvecchi, l'editore italiano più attento alla Rete tra quelli non specializzati in informatica) una buona parte del mitico paginone centrale della "Cultura" di Repubblica, importanza dedicata di solito agli anniversari di Calvino piuttosto che di Carlo Marx o all'ultimo libro di Citati.

Pulsatilla, classe 1981, è una giovane foggiana che va a vivere in quella "Grande Mela" italiana che è New York per frequentare un'accademia privata di pubblicità, carissima e snob, facilmente riconoscibile anche senza farne il nome, per diventare copywriter, cioè creativa pubblicitaria.

Per Pulsatilla i pubblicitari "hanno il difetto di credere che il proprio lavoro sia il più figo del mondo , e questo li porta a credersi importanti come Medici senza frontiere. Il pubblicitario vive preferibilmente a Milano, dove può ottenere riconoscimenti economici e sociali ("Voi pubblicitari che ingannate la gente", mi disse un tassista scaricandomi davanti all'agenzia di pubblicità...). Ha tipicamente la faccia lampadata, il sandalo aperto giapponese, l'occhialo di celluloide. Arrivato a quarantacinque anni veste ancora come un adolescente (maglietta, jeans e scarpe da ginnastica) e soprattutto parla come un adolescente. Difficilmente ha moglie e figli, perché l'unica forma di fedeltà che riesce a sviluppare è quella nei confronti della Playstation".

Il blog-libro di Pulsatilla è divertentissimo e scritto molto bene: questo spiega il suo successo, non solo il bombardamento pubblicitario che lo ha fatto diventare di moda. Pulsatilla è l'immagine delle nuove generazioni, impastate di contraddizioni, come la grande libertà sessuale, mai realizzata sulla terra e tuttora invidiata e sognata da milioni di ragazze pakistane, indiane, iraniane, con i rischi che purtroppo la cronaca ci propone. Pulsatilla dedica uno dei capitoli più spassosi del libro alla descrizione del membro maschile: si chiama "Gita al fallo", minuziosa ed impietosa descrizione anatomico-culturale dei "cazzi" e dei loro titolari.

D'altra parte Pulsatilla, come le ragazze di tutti i tempi, è legata all'amore romantico, unico, indissolubile, eterno, almeno come desiderio: chiede al suo nuovo amore, di soprassedere per un po' a fare sesso completo, perché "un uomo che insiste per portarmi a letto non è il mio uomo. Lo so. Quando gliel'ho fatto presente, non ovviamente in questi termini, lui l'ha buttata sul laicismo, sull'edonismo, sul che male c'è. Vagli a spiegare che il punto, invece, è quell'idea condivisa di avere una vita intera davanti, all the time in the world, e che per come la vedo io il cazzo è solo un microfono per urlare ti amo (ehi, questa me la sono inventata adesso, mano ai diari!)"

Il più bel capitolo, insieme a quello dedicato alle mutande da donna, è quello in cui descrive i tanti tipi umani incontrati in Rete e succubi della Rete, da quando ha aperto il blog. Per esempio: "Lo scaricatore di porno [...] non mi intorta con i suoi gusti musicali. E' così preso da sé, dalle sue cose di musiche del cazzo, che il confronto non gli passa neanche per l'anticamera del cervello. Pur provenendo da una famiglia molto ricca, ha ecletticamente deciso di coprirsi di stracci e andare a vivere nella suburbia, dove si riempie di canne e si uccide di seghe. Nella fattispecie il fatto che si faccia due seghe al giorno è indice di una venerazione che ha per sè stesso, o se non altro molto tempo libero, e in entrambi i casi questo mi dovrebbe mettere sul chi va là. Invece abbocco in pieno. Faccio le valigie, mi trasferisco da lui in stile due cuori e una capanna, mi metto una crestina in testa e comincio a ramazzargli il pavimento con devozione filippina, e a fargli pompini con perizia thailandese. Lui non mi calcola neanche, spesso non viene neppure a letto con me perché si è già organizzato su www.tightassgirls.net. Il fatto che io sottolinei di continuo la sua incapacità di dedicarsi agli altri mal si addice col fatto che lui in fondo in fondo si crede Dio in terra, e il fatto che io lo ami sinceramente nonostante tutte le sue micragne mal si addice col fatto che in fondo in fondo lui si detesta (tendenza tipica dei narcisisti). Mi lascia dicendo che si è sbagliato, nella sua vita non c'è spazio per un amore. Il che è vero, perché due seghe al giorno non ne lasciano molto".

Scheda
Titolo: La Ballata delle prugne secche
Autore: Pulsatilla
Editore: Castelvecchi
Prezzo: 10 euro

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Pier Luigi Tolardo