Renzi chiede giustamente che ci si possa iscrivere alle primarie del centrosinistra on line; ma il ricorso al Garante della Privacy sembra fuori dal tempo.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 24-10-2012]
Matteo Renzi ha chiesto che la registrazione degli elettori, che è stata introdotta per la prima volta come condizione obbligatoria per accedere alle elezioni primarie che sceglieranno il candidato premier del centrosinistra, possa avvenire anche online.
Per Renzi è essenziale facilitare questa operazione di registrazione se vuole portare al voto molti suoi sostenitori non eccessivamente politicizzati e, magari, neanche iscritti o elettori di centrosinistra, per sperare di poter vincere contro il suo principale avversario interno cioè, addirittura il segretario del Pd, Pierluigi Bersani.
La richiesta di Renzi è più che legittima: Grillo i suoi candidati li farà scegliere addirittura on line, già oggi è possibile iscriversi al Pd online e accedere a pratiche burocratiche importanti di carattere ufficiale via web. Un partito moderno che si candidi a governare un Paese moderno e a digitalizzare la Pubblica amministrazione non può non farlo.
Abbastanza ridicola è invece il ricorso presentato da Matteo Renzi al Garante della Privacy contro il fatto che l'elenco degli elettori delle primarie verrà messo on line; tutti potranno sapere non cosa e per chi si è votato, perché il voto rimane segreto, ma chi ha partecipato alle primarie, anche per evitare che militanti o sostenitori di destra vogliano quel giorno influenzare la partita interna del campo avversario.
In Germania e in altre nazioni europee il Partito Pirata guadagna consensi, mentre in Italia resta al palo ma spopolano Beppe Grillo e il suo Movimento Cinque Stelle. Sono due movimenti antagonisti e incompatibili? | |||||||||
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Il capo dello staff di Renzi, l'ex sindaco di Piacenza Reggi, ha motivato così la cosa: "Il mio dentista potrebbe voler votare alle primarie del centrosinistra senza volerlo far sapere ai suoi clienti di centrodestra".
Certo, il ricorso da parte di un'associazione privata come un partito a un garante pubblico (non a un garante interno) rivela poca fiducia nelle regole stesse del partito e un clima di scarsa fiducia reciproca fra i propri dirigenti.
E poi, siamo certi che il dentista non vada a votare anche per le primarie del centrodestra? Tanto i suoi pazienti di centrosinistra non lo sapranno mai. Con tutto il rispetto per il dentista di Renzi o di Reggi, cosa ci interessa di cosa vota il dentista? Oggi, uno sceglie un dentista in base al prezzo, al fatto che faccia o meno la fattura, in base alle capacità e alla gentilezza e disponibilità, oppure in base alla tessera che ha in tasca?
Dovremmo pensare male del dentista nel senso che non voglia far sapere che vota per il centrosinistra per, magari, essere più libero di non rilasciare la fattura?
Nella società aperta, nell'Italia del 2013, far sapere agli altri cosa si pensa, dove si sta, dove si milita magari anche solo con una croce sulla scheda delle primarie, sia un fatto di civiltà, non costituisca un rischio, ci riporti alla trasparenza e al coraggio dei nostri atti e delle nostre responsabilità.
Questo Paese ha bisogno non solo di politici trasparenti ma anche di cittadini trasparenti, perché non ti obblioga il dentista ad andare a votare alle Primarie.
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