Un semplice accessorio trasforma un comune smartphone in un microscopio a fluorescenza.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 22-04-2013]
Microscopi e citometri a flusso sono tra gli strumenti d'uso più comune in medicina, e anche tra i più utili.
Permettono di identificare i patogeni e le cellule, individuare i biomarcatori, effettuare la diagnosi di malattie ematiche e via di seguito.
Il problema è che queste apparecchiature non sono sempre disponibili, particolarmente nei Paesi più poveri, e anche quando esistono sono troppo ingombranti per essere portate "sul campo". L'articolo continua qui sotto.
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Dei LED eccitano le proteine fluorescenti, un filtro di plastica elimina la luce dispersa (creando così lo sfondo scuro) e una lente, frapposta tra il campione e la fotocamera, raccoglie la fluorescenza; per ottenere un citometro c'è una zona apposita in cui inserire il campione.
I suoi inventori ritengono che questa tecnologia possa rivelarsi particolarmente utile nei Paesi del terzo mondo per il monitoraggio dei pazienti positivi al HIV e per l'identificazione di vari patogeni, quali i parassiti eventualmente presenti nell'acqua potabile.
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