I file CAD si trovano su ogni sito pirata, ma il fondatore di Mega ordina allo staff di rimuovere ogni riferimento.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 14-05-2013]
Un nuovo capitolo si aggiunge alla vicenda di Liberator, la pistola che si può "stampare in casa" con una stampante 3D, e riguarda l'intervento nella storia da parte di Kim Dotcom.
Tutto è iniziato quando, alcuni giorni fa, sul sito DEFCAD (gestito da Defense Distributed) sono apparsi i progetti - sotto forma di file per softare CAD - per realizzare Liberator.
La pubblicazione dei progetti che consentono a chiunque - a patto di possedere una stampante 3D - di realizzarsi un'arma perfettamente funzionante non è piaciuta al Dipartimento di Stato USA, che ha chiesto da DEFCAD di rimuovere i file facendo riferimento a una possibile violazione del trattato internazionale che regola il traffico delle armi.
Dopo aver totalizzato oltre 100.000 download in poco più di due giorni, quindi, i disegni sono spariti, ma presto sono riapparsi nei circuiti di file sharing.
Anzi, The Pirate Bay s'è detta lieta di indicizzare quei file, citando con orgoglio i 10 anni di attività «senza aver mai rimosso un solo torrent a causa di pressioni dall'esterno» e parlando con interesse della tecnologia di stampa 3D alla base della pistola.
Anche Mega - la creatura nata dalle ceneri di Megaupload - ha iniziato a ospitare i file CAD.
Ora però Kim Dotcom, che peraltro è un appassionato di armi, è intervenuto personalmente ordinando allo staff di Mega di eliminare dal sito ogni link al progetto Liberator. L'articolo continua dopo il video.
«Credo che sia una minaccia seria alla sicurezza della comunità. Penso che sia spaventoso che chiunque possa stamparsi pistole che non possono neppure venire rilevate dai metal detector. Tutti dovrebbero esserne preoccupati» ha scritto Dotcom motivando la propria decisione.
I riferimenti presenti in Mega stanno dunque sparendo, anche se i progetti restano comunque presenti nel resto della Rete, accessibili tramite BitTorrent.
Peraltro Cody Wilson, che è il fondatore di Defense Distributed, sostiene di aver ottenuto tutti i permessi necessari per la vendita del proprio progetto, che dunque non infrange alcuna legge.
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