Grazie ai vulcani è possibile trasformare l'anidride carbonica in metanolo.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 23-01-2014]
La Carbon Recycling International è un'azienda islandese specializzata - come dice il nome - nel trasformare le emissioni di biossido di carbonio (CO2) in qualcosa di utile, come il metanolo rinnovabile.
La sua ultima trovata è un metodo che permette di trasformare il biossido di carbonio in metanolo liquido e che, per farlo, utilizza i vulcani.
In patria, la Carbon Recycling ha trovato le condizioni adatte per portare a termine il proprio progetto.
Lì si trovano diversi impianti geotermici posti nelle vicinanze dei vulcani come quello attivo nella penisola meridionale dal 1976, dove la CRI ha ora costruito il primo impianto di produzione di metanolo.
In questo luoghi è possibile ricavare biossido di carbonio: quello ottenuto dalle emissioni nelle zone delle centrali geotermiche è più facile da catturare rispetto a quello emesso dagli impianti a combustibili fossili, dove invece è per lo più mischiato all'azoto.
Si tratta di anidride carbonica che proviene dalle rocce calcaree sotterranee per effetto del calore e delle reazioni che avvengono nel sottosuolo e che, insieme ad altri gas, verrebbe comunque immessa nell'atmosfera.
La CRI la cattura e la fa reagire con l'idrogeno ottenuto tramite elettrolisi dell'acqua, un metodo funzionale grazie al basso costo dell'energia elettrica (ottenuta peraltro sempre dallo stesso impianto geotermico) in Islanda.
Il risultato è ciò che l'azienda chiama Vulcanol, metanolo che si è guadagnato questo soprannome poiché, come spiega il CEO K-C Tran, «è fatto con l'energia ottenuta da un vulcano».
La CRI conta di poter ottenere profitti da questo sistema già nel corso di quest'anno, quando l'impianto da 5 milioni di litri di metanolo funzionerà al massimo della propria capacità.
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