Le rocce del sottosuolo nasconderebbero tanta acqua quanta quella di tutti gli oceani messi insieme.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 14-03-2014]
Una piccola impurità in un diamante rivela che le profondità della Terra sono ricche di acqua: così Nature annuncia la scoperta di un'impensabile quantità di acqua nel sottosuolo.
Il diamante in questione è un'olivina formatasi nella cosiddetta zona di transizione del mantello, tra i 410 e i 660 chilometri di profondità e studiata da un team dell'Università dell'Alberta a Edmonton guidato da Graham Pearson.
La presenza di impurità in queste pietre è importante perché permette di studiare le immense profondità a cui essi si sono formati: «Questi diamanti creati in condizioni di alta pressione ci aprono una finestra sulle profondità della Terra» spiega Pearson.
L'olivina che ha permesso di scoprire la presenza di acqua pesa appena 0,09 grammi ed è stata scoperta in Brasile; la sua particolarità sta nell'avere, tra le impurità, un minuscolo esemplare (40 micrometri di diametro) di ringwoodite.
La ringwoodite si trova comunemente - così suggerisce la teoria - nella zona di transizione e può contenere un quantitativo significativo di acqua, che evidentemente deve trovarsi anch'essa nella zona di transizione; il problema è che sinora non si sapeva calcolare di quanta acqua si stesse parlando.
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Pearson e il suo team hanno calcolato l'ammontare dell'acqua nella ringwoodite a circa l'1% del peso; «Può non sembrare molto, ma se si tiene presente quanta ringwoodite c'è, allora la zona di transizione potrebbe contenere tanta acqua quanto quella di tutti gli oceani della Terra messi insieme» racconta Pearson.
Il calcolo si basa sull'assunto che l'olivina scoperta in Brasile contenga della ringwoodite che sia assolutamente tipica, e che quindi anche tutti gli altri esemplari presenti nel mantello contengano in media lo stesso quantitativo d'acqua; alcuni geologi - come Norm Sleep, della Stanford University in California - non condividono questo punto di partenza, asserendo che, poiché i diamanti si formano tramite un processo normalmente associato a rocce ricche di acqua, il minerale brasiliano può essere un fenomeno unico o quantomeno raro.
Sarebbe come cercare l'oro con un setaccio e trovare una grossa pepita, spiega ancora Sleep: «Sarebbe sciocco ritenere che tutta la ghiaia del fiume sia costituita da pepite d'oro».
Quanto alla provenienza dell'acqua, ci sono due teorie: l'una ritiene che si tratti di acqua oceanica che abbia raggiunto le profondità a causa dei movimenti tettonici delle placche; l'altra ritiene che sia invece parte del materiale che formò la Terra, il che comporterebbe una percentuale di deuterio diversa da quella attualmente presente nell'acqua oceanica, più vicina a quella dell'acqua primordiale.
Per il momento, Pearson sta valutando quali ulteriori analisi condurre: dato che l'esemplare è tanto piccolo, «si potranno fare ancora soltanto una o due analisi».
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gomez