La nuova legge sulla diffamazione online rischia di limitare pesantemente la libertà di informazione e comunicazione.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 08-01-2015]
La proposta di legge che riforma il reato di diffamazione a mezzo stampa sta mobilitando un ampio fronte di giornalisti e giuristi contrari ai contenuti del provvedimento e una vasta eco su Twitter con l'hashtag #nodiffamazione.
La proposta, attualmente in discussione e già approvata da un ramo del Parlamento, prevede delle norme che si applicherebbe anche alle testate online registrate.
Se è positivo che venga abolito il carcere per i giornalisti colpevoli di diffamazione, si ritiene che la pena pecuniaria in alternativa - fino a 50.000 euro di multa - sia contemporaneamente eccessivamente bassa ed eccessivamente alta.
Da un lato, infatti, la cifra pare essere quasi irrisoria per i giganti dell'informazione; dall'altro, è semplicemente insostenibile per le piccole testate online, che potrebbero rischiare di chiudere.
Inoltre il diritto di rettifica senza alcuna possibilità di replica da parte del giornalista, come previsto dalla proposta di legge, pare fortemente limitativo della libertà di informare del giornalista.
Vi è poi un altro punto, ossia il cosidetto "diritto all'oblio", cioè il diritto di chiedere la rimozione dal web di articoli, post, video, notizie che riguardino il passato del cittadino e che, ritenuti non più attuali, porterebbero al cittadino stesso un danno qualora venissero rinvenuti.
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Stando alla legge in discussione tale diritto si applicherebbe anche a blog e siti non registrati come testate giornalistiche.
Quindi il "diritto" riguarderebbe non soltanto i tutto sommato irrilevanti errori di gioventù - come le foto e i post scattati al tempo in cui, preda dell'età, qualcuno magari amava farsi ritrarre seminudo bevendo birra - ma anche tutto il resto dovrebbe sparire.
Per esempio, chiunque potrebbe richiedere la rimozione della notizia di una condanna penale o magari l'adesione di un politico, dieci anni addietro,a un partito diverso e opposto a quello in cui milita oggi; o ancora la partecipazione di un attore a spettacoli TV o film di cui egli si sia poi pentito per lo scarso valore artistico o per un flop di pubblico; o l'adesione a una campagna di protesta che dopo anni non si considera piu' valida e non si condivide.
Tutto ciò dovrà essere rimosso immediatamente, pena forti sanzioni.
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Maary79