I detriti spaziali dal 1957 a oggi [VIDEO]

Un filmato ci mostra quanto il problema sia diventato serio.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 31-12-2015]

detriti spaziali

Di tanto in tanto qualcuno rinnova l'allarme per l'eccessivo numero di "detriti spaziali" che orbitano intorno alla Terra.

Dall'inizio dell'era spaziale il cielo ha iniziato a popolarsi: i satelliti usati per svolgere varie funzioni utili (telecomunicazioni, previsioni meteorologiche, monitoraggio e via di seguito) a mano a mano che si guastano o diventano vecchi vengono semplicemente lasciati lì, non funzionanti, e un modelli nuovo ne prende il posto.

L'affollamento orbitale che ne risulta non è immediatamente percepito, perché invisibile dalla superficie. Eppure, i dati ci dicono che intorno al nostro pianeta ci sono ormai oltre mezzo milioni di detriti, tutti potenzialmente pericolosi.

Una tale densità di oggetti che viaggiano a migliaia di chilometri orari non fa altro che nutrire le probabilità di uno scontro tra oggetti (siano essi "spazzatura" o satelliti tuttora utilizzati) sicuramente disastroso, con una varietà di esiti tutti ugualmente negativi.

Per esempio, nel caso si scontrino due pezzi di spazzatura spaziale, lo scontro darà origine a ulteriori detriti derivanti dalla distruzione degli oggetti in questione. Peggio potrebbe andare se un detrito si scontrasse contro un satellite in uso, danneggiando magari le comunicazioni o il GPS, e decisamente molto peggio se lo scontro avvenisse contro un veicolo come una capsula Soyuz, o una SpaceX Dragon, o la ISS.

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Già nel 2013 lo scienziato della Nasa Donald Kessler affermava: «L'unica soluzione è riportare a terra gli oggetti più grandi», ma da allora le cose non sono molte cambiate e il continuo lancio di materiale nello spazio non fa che peggiorare il problema.

All'inizio di quest'anno, infatti, Kessler aggiungeva: «Siamo arrivati a quella che chiamiamo "densità critica", ossia una situazione in cui nello spazio ci sono oggetti abbastanza grandi da scontrarsi gli uni con gli altri, che sono più veloci a produrre piccoli detriti di quanto lo siamo noi a rimuoverli».

Ma tutto ciò, come dicevamo, è difficile da immaginare per noi che restiamo sulla Terra. Così Stuart Grey, dello University College di Londra, ha creato un breve video che illustra l'evoluzione dei detriti spaziali a partire dal 1957, quando il cielo era sostanzialmente sgombro, fino a oggi. Lo riportiamo qui sotto.

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© RIPRODUZIONE RISERVATA

Commenti all'articolo (ultimi 5 di 7)

{claudio}
Salve....il tutto appare come l'atmosfera magnetica di John Campbell........in definitiva la Terra risulta circondata da un'armatura di oggetti che viaggiano molto oltre la velocità del suono ....tanti proiettili che costituiscono una protezione contro "invasori spaziali" e magari meteore fuori controllo
25-1-2016 03:37

Certo, la mia era un'esagerazione per sottolineare maggiormente la criticità, ma a leggere l'articolo e le considerazioni di Kessler le collisioni non sono più così improbabili... :wink:
5-1-2016 18:21

Ovviamente nel video la dimensione relativa dei detriti rispetto alla terra è molto esagerata. In realtà una collisione è improbabile.
5-1-2016 17:13

A guardare il video - ovviamente la parte finale - risulta quasi incredibile che non siano già avvenute collisioni, francamente prima di infilarmi in una capsula spaziale e farmi lanciare ci penserei due volte proprio per paura di sbattere contro uno di questi oggetti... :roll:
4-1-2016 18:57

L'uomo è proprio un MAIALE. :malol: :bllbllbll: :thanks:
2-1-2016 11:22

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