Cronaca di un attacco di ransomware: in chat con i criminali



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 24-04-2017]

ransomware1

Nota: alcuni nomi, luoghi e riferimenti temporali sono stati alterati per rispettare la riservatezza delle aziende e delle persone coinvolte senza cambiare il senso e la fedeltà del racconto, che pubblico in forma anonimizzata con il consenso degli interessati.

Quello che segue è un racconto di un grave attacco informatico a un'azienda che ho seguito personalmente come giornalista, arrivando a dialogare con gli aggressori, ma è soprattutto un promemoria del fatto che storie come questa possono capitare a chiunque e dovunque e hanno conseguenze pesanti per chi non fa prevenzione. L'articolo continua qui sotto.

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Quale di questi consigli ritieni più importante per una vacanza all'insegna della sicurezza?
Aggiornare il sistema operativo, i programmi installati e le applicazioni, eliminando così eventuali falle di sicurezza già scoperte.
Evitare di usare WLAN pubbliche (in hotel, Internet Café, aeroporto...): solitamente sono protette in maniera inadeguata e i dati possono essere spiati. Meglio utilizzare una connessione mobile UMTS.
Evitare di fare online banking in vacanza e non scaricare o salvare dati personali e sensibili su Pc pubblici.
Creare un indirizzo ad hoc per inviare cartoline elettroniche via email, da disattivare al rientro qualora venisse compromesso.
Impostare una password all'accensione su smartphone e tablet e un PIN per lo sblocco della tastiera.
Fare il backup del notebook o del netbook che si porta in vacanza, crittografando i dati per limitare i danni in caso di furto.

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Quindi fate sempre copie dei vostri dati; isolate fisicamente queste copie da Internet e dalla vostra rete aziendale; addestrate i vostri dipendenti a essere sospettosi; impostate i computer in modo che non possano eseguire programmi o codici scaricati da Internet.

Ringrazio l'azienda e i tecnici che hanno dato il consenso alla pubblicazione di questo resoconto e hanno raccolto le immagini che lo illustrano.

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Cronaca di un attacco di ransomware: notte 1

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Paolo Attivissimo

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Commenti all'articolo (ultimi 5 di 12)


{Dario}
ci sono società come 2open che permettono di recuperare file criptati da ramsmware per molto meno e senza pagare questi criminali!
9-5-2017 16:08

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Sì. Cambia la forma ma non la sostanza e la qualità dell'insegnamento.
No. Gli studenti non imparerebbero più a prendere appunti su carta, a scrivere e a fare i conti a mente.
Sì, ma dalle scuole medie in avanti: alle elementari un bambino dovrebbe imparare a leggere su libri veri. Dovrebbe imparare a consultare l'indice in fondo al libro e a cercare dei documenti in una biblioteca vera e organizzarli, non a fare copia e incolla da internet.
No. Gli stessi docenti, in molti casi, non avrebbero la più pallida idea di come utilizzarli. Per non parlare del Ministero che dovrebbe decidere quali programmi si devono o non si devono usare.

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