[ZEUS News - www.zeusnews.it - 14-11-2018]
Le criptovalute, pur avendo perso parte del loro valore all'inizio di quest'anno, sono ancora una tentazione irresistibile per molti, specialmente se queste persone hanno accesso alle infrastrutture necessarie per il mining.
Lo scorso febbraio, alcuni scienziati russi finirono nei guai proprio perché utilizzavano le risorse di un sito per la produzione di armi nucleari al fine di generare Ethereum, pratica che li ha fatti finire nella mani del FSB.
Ora, secondo quanto riporta il South China Morning Post, ad avere problemi è il preside (ormai ex) di una scuola superiore della provincia cinese di Hunan: è stato licenziato in quanto «sottraeva elettricità per fare il mining di criptovalute».
A insospettire gli insegnanti circa le attività del preside sono stati un miserioso «ronzio che continuava notte e giorno» e una bolletta dell'elettricità particolarmente alta.
In effetti - s'è scoperto poi - il preside aveva spostato l'attrezzatura per il mining dalla propria casa alla scuola (sistemandola nell'aula di informatica) proprio a causa dell'eccessivo consumo di corrente: quando in piena attività, consumava 21 kWh al giorno.
Tuttavia, di fronte alle prime perplessità dei docenti aveva risposto che si trattava semplicemente dell'impianto di condizionamento e riscaldamento, e la cosa inizialmente era morta lì.
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Però poi il preside era divenuto ancora più avido, tanto che al momento della scoperta (circa un anno dopo l'avvio delle attività di mining nella scuola) erano ben nove i computer utilizzati per generare Ethereum, uno dei quali gestito dal vicepreside.
Il rumore a quel punto - con nove computer impegnati al massimo delle loro capacità notte e giorno - difficilmente poteva essere fatto passare per quello di un qualsiasi sistema di climatizzazione; e così gli insegnanti hanno avvertito chi di dovere.
Il furto di elettricità, alla fine, è costato il posto al dirigente scolastico, mentre il vice ha soltanto ricevuto un avvertimento ufficiale. Il denaro generato in quel modo è stato sequestrato dall'autorità preposta alle ispezioni nelle scuole.
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