[ZEUS News - www.zeusnews.it - 10-04-2019]
Arriveranno «molto presto» i primi portatili con processore ARM e sistema operativo Linux.
Così almeno promette Peter Robinson di Red Hat, una delle più note distribuzioni del sistema del pinguino, annunciando su Twitter la collaborazione tra Red Hat stessa, Fedora (la versione community di Red Hat) e Lenovo.
Della possibilità di computer portatili basati non sulla tradizionale architettura x86/x64 - e quindi tipicamente dotati di processori Intel o AMD - si parla da tempo, per lo meno sin da quando il successo degli smartphone ha dimostrato come i processori ARM siano in grado di fornire una potenza di calcolo di tutto rispetto e, allo stesso tempo, avere un impatto sulla batteria meno pesante rispetto a quello della concorrenza.
In questo panorama già da un paio d'anni Microsoft si sta muovendo con l'iniziativa Windows 10 on ARM, che ha portato alla realizzazione di alcuni prodotti e tuttavia sta soffrendo di ritardi forse anche per l'opposizione di Intel, che chiaramente vedrebbe minacciato dalle soluzioni ARM il proprio "quasi-monopolio" nella fornitura di CPU per laptop.
Red Hat sembra ora voler approfittare di queste lungaggini per proporre un'alternativa all'accoppiata Windows/ARM, favorendo naturalmente la soluzione Linux/ARM.
Se riuscisse a vincere la resistenza degli utenti, che diffidano di Linux in quanto sostengono che sia "difficile", potrebbe mostrare dei prodotti con una larghissima autonomia e che permettono di lavorare quotidianamente senza sentire la mancanza di Windows, soprattutto se si conta sul fatto che oggigiorno buona parte dei servizi viene sfruttata attraverso il Web, una piattaforma che sostanzialmente ignora il sistema operativo dell'utente.
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Il lavoro condotto da Red Hat e Lenovo ha portato a concentrarsi inizialmente sui SoC Snapdragon 850, usati per esempio in laptop quali il Lenovo Yoga c360 (mostrato all'IFA 2018 con Windows 10 e in grado di offrire 25 ore di autonomia in condizioni ideali) ma con l'intenzione di allargare il campo ad altri processori, tra cui lo Snapdragon 8cx, costruito a 7 nanometri.
Quello di cui ancora Red Hat non ha parlato è la compatibilità con i software per Linux esistenti ma, dato che il debutto dovrebbe avvenire «molto presto», aspettiamoci delle novità a breve.
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bdoriano