Quando il cloud diventa una nuvola. Di fumo



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 12-03-2021]

ovh by night

Questa foto (credit: @mothattacks) mostra il datacenter di Strasburgo della Ovh, colpito da un incendio il 10 marzo scorso. In questo datacenter venivano ospitati i dati di migliaia di clienti della società francese: era insomma la parte concreta di quello che in gergo viene definito cloud. Quel cloud è diventato letteralmente una disastrosa nuvola di fumo.

Trovate tutti i dettagli e i nomi di molti dei clienti colpiti in questo articolo di Wired.it, ma il dato più importante è che Ovh ha invitato gli utenti ad attivare i propri piani di disaster recovery. Questo di solito non è un buon segno, e significa che i dati custoditi presso il datacenter sono da considerare perduti.

Anche se la dinamica di questo incendio è ancora tutta da definire, il segnale di fumo è molto chiaro: depositare i propri dati nel cloud non implica automaticamente che il gestore del cloud ne abbia una copia di scorta per emergenze come queste (leggete attentamente il vostro contratto) ed è possibile che spetti al cliente fare questa copia di scorta altrove.

Per contro, implica che se i vostri processi di lavoro dipendono dalla disponibilità di quei dati depositati nel cloud, in caso di disastro che colpisce il cloud non potrete più lavorare. A meno che abbiate una copia di scorta locale o presso un cloud separato.

Casi come questo sono un'occasione importante per riflettere sulle proprie strategie di backup e sui propri piani di disaster recovery. Ne avete uno? Lo avete mai messo alla prova? Sareste in grado di lavorare senza accesso al cloud? È il momento giusto per farsi queste domande.

Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato con Zeus News ti consigliamo di iscriverti alla Newsletter gratuita. Inoltre puoi consigliare l'articolo utilizzando uno dei pulsanti qui sotto, inserire un commento (anche anonimo) o segnalare un refuso.
 

Paolo Attivissimo

(C) by Paolo Attivissimo - www.attivissimo.net.
Distribuzione libera, purché sia inclusa la presente dicitura.

Approfondimenti
Gaia-X, il cloud computing in salsa europea

Commenti all'articolo (ultimi 5 di 12)

Corretto, ma tutti i sistemi soggetti a rischio di esplosione - gli UPS fanno parte della categoria - dovrebbero essere confinati in locali appositi ove gli effetti dell'eventuale esplosione restano confinati all'interno del locale stesso. Difficile e costoso ma possibile.
21-3-2021 14:26

Eh sì, sono proprio indietro di qualche decennio, non mi occupo più da tempo di protezione antincendio. Ma la mia osservazione era soprattutto che un sistema di spegnimento che si basa sull'eliminazione del comburente è efficace se l'ambiente è stagno, ma viene vanificato da un'esplosione che lo mette in comunicazione diretta con... Leggi tutto
21-3-2021 12:20

Per quanto ne so uno dei sistemi più moderni di prevenzione e contenimento incendi nei data center è l'utilizzo di atmosfere controllate a basso tenore di ossigeno per impedire lo sviluppo dell'incendio e/o causarne l'autoestinguenza. Si veda: link[/url] [url=http://forum.zeusnews.com/link/720803]link[/url] Oppure si usano sitemi... Leggi tutto
21-3-2021 11:13

L'esplosione dello UPS (batterie a litio? o anche accumulo di idrogeno da quelle al piombo... a noi era saltata via la porta di un locale per una batteria sovraccarica e una scintilla) potrebbe aver sfondato serramenti o pareti, rendendo inefficace lo spegnimento automatico. Sono rimasto indietro con i sistemi, ai miei tempi si usava... Leggi tutto
20-3-2021 20:09

La possibile causa è un guasto ad un UPS che era stato sottoposto a manutenzione il giorno stesso dell'incendio, sarà stata una batteria difettosa (mia ipotesi sia chiaro)? Un incidente di questo tipo è, qualunque sia la sua causa, comunque un evento possibile le cose che non capisco io sono, invece, come non ci fossero o non siano... Leggi tutto
20-3-2021 15:01

La liberta' di parola e' un diritto inviolabile, ma nei forum di Zeus News vige un regolamento che impone delle restrizioni e che l'utente e' tenuto a rispettare. I moderatori si riservano il diritto di cancellare o modificare i commenti inseriti dagli utenti, senza dover fornire giustificazione alcuna. Gli utenti non registrati al forum inoltre sono sottoposti a moderazione preventiva. La responsabilita' dei commenti ricade esclusivamente sui rispettivi autori. I principali consigli: rimani sempre in argomento; evita commenti offensivi, volgari, violenti o che inneggiano all'illegalita'; non inserire dati personali, link inutili o spam in generale.
E' VIETATA la riproduzione dei testi e delle immagini senza l'espressa autorizzazione scritta di Zeus News. Tutti i marchi e i marchi registrati citati sono di proprietà delle rispettive società. Informativa sulla privacy. I tuoi suggerimenti sono di vitale importanza per Zeus News. Contatta la redazione e contribuisci anche tu a migliorare il sito: pubblicheremo sui forum le lettere piu' interessanti.
Sondaggio
Quale tra queste tecniche diffusamente utilizzate dagli hacker ti sembra la più pericolosa?
1. Violazione di password deboli: l'80% dei cyberattacchi si basa sulla scelta, da parte dei bersagli, di password deboli, non conformi alle indicazioni per scegliere una password robusta.
2. Attacchi di malware: un link accattivante, una chiave USB infetta, un'applicazione (anche per smartphone) che non è ciò che sembra: sono tutti sistemi che possono installare malware nei PC.
3. Email di phishing: sembrano messaggi provenienti da fonti ufficiali o personali ma i link contenuti portano a siti infetti.
4. Il social engineering è causa del 29% delle violazioni di sicurezza, con perdite per ogni attacco che vanno dai 25.000 ai 100.000 dollari e la sottrazione di dati.
5. Ransomware: quei programmi che "tengono in ostaggio" i dati dell'utente o un sito web finché questi non paga una somma per sbloccarli.

Mostra i risultati (2564 voti)
Aprile 2024
Enel nel mirino dell'Antitrust per le bollette esagerate
TIM, altre ''rimodulazioni'' in arrivo
L'algoritmo di ricarica che raddoppia la vita utile delle batterie
Hype e Banca Sella, disservizi a profusione
Falla nei NAS D-Link, ma la patch non arriverà mai
La navigazione in incognito non è in incognito
Le tre stimmate della posta elettronica
Amazon abbandona i negozi coi cassieri a distanza
Marzo 2024
Buone azioni e serrature ridicole
Il piano Merlyn, ovvero la liquidazione di Tim
Falla nelle serrature elettroniche, milioni di stanze d'hotel a rischio
L'antenato di ChatGPT in un foglio Excel
La valle inquietante
La crisi di Tim e la divisione sindacale
La fine del mondo, virtuale
Tutti gli Arretrati
Accadde oggi - 26 aprile


web metrics