Un giovane pirata ha utilizzano il server del principale laboratorio atomico degli USA, come storage remoto per materiali illegali reperiti in Rete.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 01-05-2004]
Il giovane studente britannico che aveva forzato il Fermilab, ossia il principale laboratorio atomico degli USA, ha ottenuto una lieve pena simbolica per aver tentato di sfruttare l'ampiezza di banda del blindatissimo luogo.
Il giudice Andrew Goymer, erogando la condanna, ha fatto notare al diciottenne: "Non sa quanto è stato fortunato, perché ha rischiato la prigione". E in effetti se Joseph McElroy avesse utilizzato l'accesso pirata ai server del Fermilab per fare qualcosa come scaricare immagini vietate, ad esempio di documenti, sicuramente sarebbe stato in carcere a lungo.
La tecnica adottata dal giovane è comune a quella di molti altri pirati che utilizzano il server del Fermilab come storage remoto per materiali illegali reperiti per la Rete: si tratta quindi di abuso della maggiore velocità del centro di ricerca.
David Williamson, responsabile di un'azienda del settore, ha così commentato: "E' spiacevole che in questo caso non ci sia stato un periodo di carcerazione o una forma di compensazione economica appropriata al danno. L'hacking è ancora illegale e la comunità hacker nel suo complesso vedrà questo risultato come una sorta di 'disco verde' per continuare a violare la legge".
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