Ideata a Genova, si stende sui muri come la normale vernice.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 02-08-2025]
BeDimensional, un'azienda genovese nata come spin-off dei Graphene Labs dell'Istituto Italiano di Tecnologia (IIT), ha sviluppato una pittura al grafene capace di trasformare le superfici di casa in un sistema di riscaldamento radiante, eliminando la necessità di caloriferi o impianti complessi. Presentata ufficialmente lo scorso 30 luglio 2025, questa tecnologia sfrutta le straordinarie proprietà conduttive del grafene per generare calore tramite l'effetto Joule, offrendo un risparmio energetico medio del 40% rispetto ai radiatori tradizionali e un'efficienza competitiva rispetto alle pompe di calore. La pittura si applica come una normale vernice su pareti, soffitti o pannelli edilizi, offrendo quindi una soluzione versatile per nuove costruzioni, ristrutturazioni e applicazioni commerciali.
Il grafene, un materiale bidimensionale composto da un singolo strato di atomi di carbonio disposti a nido d'ape, è noto per la sua eccezionale conducibilità termica ed elettrica, oltre che per la sua resistenza e flessibilità. Una volta applicata su superfici come cartongesso, pannelli sandwich in PVC o poliuretano, o pareti tradizionali, la pittura al grafene viene collegata a elettrodi di rame alimentati da una corrente a bassa tensione. Quando gli elettroni scorrono attraverso la rete di grafene, la resistenza elettrica genera calore per effetto Joule, che si diffonde uniformemente tramite infrarossi a onde lunghe. Questo meccanismo non riscalda l'aria, ma le superfici e i corpi presenti nell'ambiente, creando una sensazione di comfort termico simile a quella del sole.
I test condotti dall'Università di Genova hanno dimostrato che la pittura può raggiungere temperature superficiali superiori a 110 gradi Celsius con un consumo medio di soli 35 Watt per metro quadrato, un valore significativamente inferiore rispetto ai 100-150 Watt per metro quadrato richiesti dai sistemi di riscaldamento a pavimento tradizionali. Simulazioni su scala edilizia, condotti confrontando la pittura con un impianto radiante a pavimento alimentato da pompa di calore, hanno evidenziato un'efficienza energetica superiore, con consumi annuali inferiori e costi operativi ridotti. L'assenza di componenti meccaniche come pompe o caldaie elimina la necessità di manutenzione, rendendo il sistema più economico nel lungo termine.
La stabilità elettrica, la rapidità di risposta alle variazioni di corrente e la compatibilità con materiali edilizi comuni come calcestruzzo o laterizio sono punti di forza di questa soluzione e sono stati ulteriormente validati dai test dell'Università di Genova. Uno dei principali vantaggi della pittura al grafene è infatti la sua versatilità. Si applica con pennelli o rulli tradizionali senza richiedere opere murarie invasive e si integra facilmente in contesti residenziali, commerciali o industriali. È particolarmente indicata per ambienti critici come bagni, cucine o seminterrati, dove il riscaldamento diretto delle superfici aiuta a prevenire la formazione di condensa e muffe. Il sistema contribuisce al comfort acustico riducendo il riverbero e libera spazio negli ambienti eliminando l'ingombro di radiatori o convettori. BeDimensional consiglia l'installazione preferibilmente sui soffitti, dove la distribuzione del calore è più uniforme e il rischio di contatto diretto con superfici calde è minimo.
Dal punto di vista della sostenibilità, la pittura al grafene si allinea con gli obiettivi europei di transizione energetica e decarbonizzazione. Il risparmio energetico del 40% rispetto ai radiatori tradizionali, unito all'assenza di emissioni dirette e alla compatibilità con fonti rinnovabili come il fotovoltaico, rende la soluzione ecologica. BeDimensional punta ora alla possibilità di realizzare questa tecnologia su scala industriale. L'azienda però non produce direttamente la pittura ma sta cercando partner per la produzione e distribuzione, il che spiega l'assenza di un prezzo ufficiale al momento della presentazione.
Nonostante le promesse, la tecnologia presenta alcuni punti critici. Dubbi sono stati avanzati sull'efficacia dei 35 Watt per metro quadrato per riscaldare ambienti in case non isolate termicamente, dove un termosifone tradizionale da 2 kWatt è la norma per una stanza di 16 metri quadrati. La pittura sembra più adatta a edifici moderni con alta efficienza energetica come case passive, dove i fabbisogni termici sono ridotti. L'idea di superfici che raggiungono i 110 gradi Celsius solleva interrogativi sulla sicurezza, anche se l'installazione su soffitti e l'uso di sistemi di controllo della temperatura possono mitigare il rischio.
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