Ma solo nel Mac App Store.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 18-09-2022]
LibreOffice - il popolare fork di OpenOffice ampiamente usato e apprezzato da un po' tutta la comunità open source - è rilasciato sotto la licenza libera Mozilla Public License Version 2.0.
Come molte altre licenze dello stesso tipo, essa protegge la libertà di distribuzione del software, ma non vieta che per detto software si possa richiedere un compenso, né vieta che possa essere incorporato in altri software commerciali.
È quindi perfettamente nel proprio diritto la Document Foundation, l'organizzazione che si occupa dello sviluppo di LibreOffice, se decide di farsi pagare per la fornitura della suite da ufficio, come ha in effetti deciso di fare per la versione di LibreOffice ottenibile dal Mac App Store.
Questa infatti, per essere scaricata, richiede il pagamento di 8,99 euro, somma definita «un contributo per la comodità... che sarà investito per supportare lo sviluppo del progetto LibreOffice».
La "comodità" citata consiste nel fatto che, scaricando - e pagando - LibreOffice dal Mac App Store, gli utenti ottengono «tutto il loro software desktop dal canale di vendita proprietario di Apple»: insomma, si potrebbe dire che si paga per l'accesso un servizio completo "chiavi in mano".
Chi non volesse sborsare nemmeno un centesimo, d'altra parte, non è privo di alternativa: può semplicemente scaricare la versione di LibreOffice per macOS dal sito ufficiale della suite, scegliendo contestualmente se versare una libera offerta destinata agli sviluppatori.
Per la Document Foundation, il debutto della versione a pagamento di LibreOffice - che va a sostituire una precedente offerta gestita da Collabora e che costava 10 dollari - è «una nuova strategia di marketing».
Come spiega Italo Vignoli, responsabile marketing della fondazione, l'obiettivo è chiarire la distinzione tra la versione Community della suite (cuore degli sforzi della Document Foundation) e le offerte rivolte alle aziende da quelle realtà che si occupano di elaborare soluzioni integrate e che comprendono «valore aggiunto» come il supporto a lungo termine.
«La distinzione» - spiega Vignoli - «ha l'obiettivo di istruire le organizzazioni affinché supportino i progetti FOSS scegliendo la versione di LibreOffice che è stata ottimizzata per essere adoperata in produzione ed è supportata da servizi professionali, e non la versione Community generosamente supportata da volontari».
«L'obiettivo» - prosegue Vignoli - «è soddisfare le necessità di utenti singoli e aziendali in modo migliore. Sappiamo che gli effetti positivi del cambio non saranno visibili per un certo periodo».
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Homer S.