Codici di tracciatura in fotocopiatrici e stampanti laser a colori
8.11.2007
INTERROGAZIONE SCRITTA E-5724/07
di Satu Hassi (Verts/ALE)
alla Commissione
Da diversi anni sulla stampa si legge che molte fotocopiatrici e stampanti laser a colori in commercio nell’Unione europea contengono dispositivi di tracciatura utilizzabili a scopi forensi[1]. L’esistenza di tali dispositivi è stata resa nota da alcuni produttori, ma non da altri[2]. Secondo la stampa tali dispositivi tracciano motivi invisibili composti da piccoli punti gialli su tutti i documenti, che possono contribuire a determinare l’origine dei documenti. Alcuni produttori hanno dichiarato che tali misure sono state adottate per prevenire le attività di contraffazione, ma non hanno reso noto il funzionamento dei codici di tracciatura o il tipo di informazioni codificate.
Recenti ricerche della società civile mostrano che alcune stampanti e fotocopiatrici codificano i loro numeri seriali e la data e l’ora di stampa su ogni pagina, e che tali dati possono essere letti da privati e autorità pubbliche[3]. Alcuni consumatori considerano la presenza di codici di tracciatura una violazione della privacy ed hanno chiesto, senza successo, ai produttori di disattivare tale funzionalità[4].
È la Commissione a conoscenza di un quadro giuridico o di obblighi previsti dal diritto comunitario o dalla legislazione nazionale che disciplinino l’utilizzo di tali dispositivi di tracciatura? Ritiene che le prassi attualmente adottate dai produttori in merito, comprese le dichiarazioni rivolte ai consumatori, siano coerenti con il relativo diritto comunitario sulla protezione dei dati e dei consumatori?
- [1] Cfr. Jason Tuohey, «Government Uses Color Laser Printer Technology to Track Documents», PC World Online, 22 novembre 2004 (consultabile all’indirizzo http://www.pcworld.com/article/id,118664page, 1/article.html); «Pixel für den Staatsanwalt», Financial Times Deutschland, 4 novembre 2005, pag. 35 (consultabile all’indirizzo http://www.ftd.de/forschung_bildung/forschung/29250.pdf); «HP Color LaserJET 3500: Gelddrucksperre», Druckerchannel, 22 marzo 2004 (consultabile all’indirizzo http://www.druckerchannel.de/artikel.php?ID=528&seite=7&t=gelddrucksperre); «Ricoh Aficio CL2000: Gegen Geldfälscher», Druckerchannel, 3 marzo 2005 (consultabile all’indirizzo http://www.druckerchannel.de/artikel.php?ID=778&seite=7&t=gegen_geldfaelscher); «Code bei Farblasern entschlüsselt: Big Brother is watching you», Druckerchannel, 26 ottobre 2005 (consultabile all’indirizzo http://www.druckerchannel.de/artikel.php?ID=1239&seite=1&t=big_brother_is_watching_you).
- [2] La Xerox Corporation ha reso nota l’esistenza (ma non il funzionamento) di tale tecnologia nella sua linea di stampanti DocuColor; ad esempio, in diversi vecchi opuscoli sui prodotti dell’azienda si leggeva che «a seguito delle richieste di vari enti governativi volte a scoraggiare le copie non autorizzate [la presente stampante] è dotata di un sistema […] di tracciatura anticontraffazione [… che] codifica ogni copia, in modo da poter identificare la [stampante] da cui è stata prodotta se necessario»; inoltre, nel 1996 negli Stati Uniti la Xerox ha ottenuto un brevetto che illustra l’utilizzo di motivi composti da punti gialli per identificare la fonte di un documento fotocopiato o stampato (brevetto n. 5515451).
- [3] Cfr. Mike Musgrove, «U.S. Sleuths Crack Tracking Code in Color Printers», Wall Street Journal Europe, 21 ottobre 2005 e «Civil Liberties Group Cracks Xerox Tracking Codes», The Globe and Mail, 20 ottobre 2005.
- [4] Cfr. l’indirizzo http://www.seeingyellow.com/.
GU C 191 del 29/07/2008