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GOVERNO

Berlusconi: "Pm eversivi, con Tremonti è ok
Nuovo partito? Lo chiamerei Forza Gnocca"

Esternazioni a tutto campo del presidente del Consiglio che attacca ancora le toghe e smentisce le tensioni con il ministro dell'Economia. "Su nuovo governatore Bankitalia decido io entro il primo novembre". Il leader leghista vede nero: "Complicato arrivare al 2013". Vertici Pdl: "Ispezione nelle Procure di Napoli e Milano"

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ROMA - Dalla manovra a Bankitalia, dal rapporto con Tremonti a quello con la magistratura, è un Berlusconi a tutto campo quello che esterna questa mattina a Montecitorio. Che non perde occasione per sfoderare l'ennesima "battuta" sulle donne: "Il nuovo partito? Mi dicono che il nome che avrebbe maggiore successo è Forza Gnocca".

Tremonti e la crisi.
"La manovra non è facile. Le nozze coi fichi secchi non si possono fare, altrimenti anche gli altri governi avrebbero assunto determinazioni" dice il premier assicurando però che i suoi rapporti con il ministro dell'Economia sono di "concordia assoluta". Un rapporto idilliaco che non impedisce però a Berlusconi di annunciare un ulteriore rinvio nella scelta del nuovo governatore di Bankitalia, che - assicura - sarà nominato entro il 1 novembre. Ad ogni modo, sottolinea, sul nome del successori di Mario Draghi a Palazzo Koch "la prerogativa è del presidente del Consiglio" e ha intenzione di esercitarla. Più lapidario invece il commento rilasciato da Tremonti al termine del Consiglio dei Ministri. "Abbiamo idee diverse sui soldi" dice.

Attacco alle toghe.
Parlando della magistratura Berlusconi torna poi ad usare parole durissime sostenendo che "ci sono schegge impazzite che puntano all'eversione". "Tutto quello che mi è successo dopo l'estate e anche al nostro deputato Papa che è in carcere - aggiunge - E' uno scandalo, e sono anche gentile a definirlo così". "Pensate a me che mi hanno tolto tutti i testimoni della difesa - insiste - Pensate a quello che è successo a Napoli, al deputato Papa che rimane ancora in galera". "Serve una commissione d'inchiesta sui magistrati", aggiunge poi incontrando alcuni parlamentari.

"Nessun nuovo governo".
Quanto alla tenuta della maggioranza, il premier spiega che le voci di un nuovo governo lo "fanno ridere".   "Arriva un altro, ma poi cosa fa? ma va'...", aggiunge. Conversando successivamente con alcuni parlamentari del Pdl Berlusconi avrebbe poi assicurato che "andremo avanti fino al 2013, perché il nostro obiettivo è completare le riforme e il programma. Questo a meno di imprevisti, che nel caso ci fossero, non ci darebbero il tempo nemmeno di cambiare il nome del partito".

Nuovo nome del Pdl, opposizione "sdegnata".
La nuova denominazione del Pdl, ha spiegato quindi il premier, è necessaria in quanto "il nome del Pdl non è nel cuore della gente". "Si accettano dei suggerimenti, faremo fare dei sondaggi", ha proseguito, lasciandosi poi andare a una battuta: "Mi dicono che il nome che avrebbe maggiore successo è Forza Gnocca". Sdegnata la reazione delle opposizioni. "E' una cosa desolante - ha commentato il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani - Mi viene in mente che in queste ore stanno facendo i funerali delle cinque donne morte a Barletta". "Se dobbiamo rispondere con una battuta si potrebbe dire che è l'unico partito che ha avuto e che non ha bisogno di fondare. Ma non ci possiamo permettere di rispondere con le battute", ha aggiunto la presidente dei democratici Rosy Bindi. Il pensiero ai fatti di Barletta ricorre anche nelle parole del leader Sel, Nichi Vendola: "Nella giornata in cui il nostro Paese celebra il funerale di cinque lavoratrici e il dolore si unisce alla rabbia per questa tragedia ingiusta, il presidente del consiglio si lascia andare in una battuta irripetibile, inaccettabile e assolutamente irrispettosa in un momento così triste". Il portavoce dell'italia dei valori, leoluca orlando chiama in causa le donne del Pdl: "E' grave e imbarazzante il silenzio delle parlamentari del Pdl, soprattutto di quelle che si richiamano ai valori cattolici. Cio' significa che si identificano nel nuovo nome del Pdl dato dal premier?". "Ormai il mondo ci guarda e ride" aggiunge il verde Bonelli. Dura la reazione di monsignor Domenico Mogavero, vescovo di Mazara del Vallo: "Avrebbe forse intenzione di suscitare ilarità, ma suscita solo sconcerto...".

LA DEPUTATA PD INSULTATA IN AULA


Fiat.
Dal presidente del Consiglio qualche battuta anche sull'uscita di Fiat da Confindustria. "Non voglio dare giudizi", dice. Poi a chi gli chiede se condivide l'accusa dell'amministratore delegato di Fiat, Sergio Marchionne, secondo il quale Confindustria fa troppa politica, Berlusconi replica: "La testa ce l'avete anche voi". La passeggiata del premier in Transatlantico a Montecitorio a braccetto con Tremonti è stata occasione anche per un incontro casuale con il Pierluigi Bersani. I due si sono stretti la mano, ma il segretario del Pd si è limitato a dire "signor presidente" e "signor ministro".
 
Pdl: "Procure violano la Costituzione".
"Una lesione grave e continuativa del diritto di difesa costituzionalmente sancito" è stata commessa ai danni del premier dalle procure di Milano, Napoli e Bari. Lo sostengono in un'interrogazione Cicchitto e Gasparri, che chiedono al ministro della Giustizia Nitto Palma una "urgente adozione di ogni iniziativa di sua competenza". Ovvero un'ispezione.

Bossi stoppa il premier. L'ottimismo del presidente del Consiglio è però smentito da Umberto Bossi. "Sembra obiettivamente complicato - dice il leader della Lega - che il governo arrivi al 2013. Mi sembra difficile spennare la gente e farsi votare. Meglio andare prima. A Berlusconi l'ho sempre detto, però il premier è lui". Ma a chi gli domanda se si voterà nella primavera 2012 risponde: "Non mi pare possibile adesso. Bisogna fare la legge elettorale. Sarà un po' dopo". Il leader del Carroccio torna poi a polemizzare con Napolitano: "La Padania e' una nazione stimata e conosciuta in tutto il mondo. L'Italia sta in piedi perchè c'è la Padania che pompa i soldi, altrimenti cadrebbe".

Tra Bossi e Berlusconi intanto resta il nodo della nomina del governatore di Bankitalia. "Oggi non ne abbiamo parlato, però è un problema", spiega il leader del Carroccio."Io - aggiunge - avrei deciso molto prima, e avrei scelto Grilli. E' il migliore in circolazione in Europa, e se non si fa governatore se ne andrebbe dall'Italia...". Anche sui rapporti tra Berlusconi e Tremonti, la versione di Bossi, seppure non drammatica, non coincide perfettamente con quella rassicurante del premier. "Li ho visti in riunione, mi pare che la situazione sia meno grave di come sia stata descritta", dice il Senatur.

Per la maggioranza e il governo quella di oggi è stata un mattinata densa di incontri. Prima c'è stato il Consiglio dei ministri, poi un vertice e altre tra Berlusconi, Bossi e Tremonti e a seguire un faccia faccia tra il ministro dell'Economia e il leader della Lega. Infine Berlusconi e Tremonti sono tornati a vedersi insieme anche al sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta e al ministro per la Semplificazione Roberto Calderoli. Al centro di quest'ultima riunione ci sarebbe la spinosa questione dei tagli ai ministeri.
















 
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