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IL PROCESSO

Telekom Serbia, 10 anni a Igor Marini

Il faccendiere condannato con De Simone. Nove prescritti

IL PROCESSO

Telekom Serbia, 10 anni a Igor Marini

Il faccendiere condannato con De Simone. Nove prescritti

Il consulente finanziario Igor Marini (Ap)
Il consulente finanziario Igor Marini (Ap)
MILANO - Scatenò una valanga di calunnie. E le sue accuse, poi rivelatesi infondate, per poco non travolsero alcuni dei più noti esponenti politici del centrosinistra. Ora Igor Marini paga il conto delle sue iniziative mediatico-giudiziarie. Il tribunale di Roma lo ha infatti condannato a dieci anni per il cosiddetto affare Telekom Serbia, per reati che vanno dall'associazione per delinquere finalizzata alla ricettazione di documentazione falsa e contraffatta a diversi episodi di calunnia. In più dovrà risarcire le vittime col pagamento di una provvisionale immediatamente esecutiva, a titolo di risarcimento dei danni, pari a quasi un milione di euro. Per il collegio, 100mila euro vanno liquidati subito a Francesco Rutelli, Donatella e Lamberto Dini, Walter Veltroni, Piero Fassino e Clemente Mastella mentre 150mila euro è la somma destinata a Romano Prodi, all'epoca dei fatti premier. Più 15mila euro di multa e 100mila di spese legali. Al coimputato Maurizio De Simone, uomo d'affari, è stata invece inflitta una condanna a 4 anni e mezzo. Il non doversi procedere, perché i reati contestati si sono estinti per prescrizione, è stato disposto, invece, per gli altri nove imputati, tra i quali l'avvocato Fabrizio Paoletti, e i manager Giovanni Romanazzi e Antonio Volpe.

IL CASO - Igor Marini , ex attore e stuntman, sedicente conte, noto precedentemente nella cronaca rosa per essere stato per alcuni anni il marito dell'attrice Isabel Russinova, nel 2003 divenne il protagonista di un caso senza precedenti. I politici più in vista del centrosinistra vennero indicati come destinatari di cospicue somme di denaro, frutto di traffici illeciti legati all'affare Telekom Serbia. Stando a quanto accertato dalla procura di Roma, proprio Prodi, Fassino e Lamberto Dini furono indicati da Marini come i destinatari di tangenti, sotto gli pseudonimi di Mortadella, Cicogna e Ranocchio. Per i pm Maria Francesca Loy e Francesco De Falco, che chiesero 12 anni per Marini, le «calunnie (verbali e documentali) furono devastanti e di una gravità inaudita perché prive di qualsiasi fondamento. Telekom Serbia - aggiunsero i magistrati - può considerarsi la madre di tutti i tentativi di denigrazione dell'avversario politico come purtroppo siamo abituati da tempo».

LA COMMISSIONE PARLAMENTARE - In sede di requisitoria i pm non mancarono di bacchettare la commissione parlamentare d'inchiesta, presieduta da Enzo Trantino che seguì la vicenda: «Di quello scandalo - dissero i pm - fu fatto un grande uso politico perchè quello che Marini andava sostenendo al pari di alcuni soggetti che trafficavano in titoli falsi da monetizzare è stato cavalcato per motivi mai chiariti dalla commissione parlamentare d'inchiesta. La commissione di inchiesta non solo contribuì a dilatare la portata di questo scandalo ma non fu per nulla tenera con i presunti corrotti».

Redazione Online
10 novembre 2011 23:04© RIPRODUZIONE RISERVATA

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