Louis C.K.

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Louis C.K. nel 2012

Louis C.K., pseudonimo di Louis Székely (AFI: [ˈseːkej]; Washington, 12 settembre 1967), è un comico, sceneggiatore, attore, produttore televisivo e regista statunitense con cittadinanza messicana.

Inizia la sua carriera scrivendo tra gli anni novanta e duemila materiale per alcuni programmi comici e per vari comici come David Letterman, Conan O'Brien, Dana Carvey e Chris Rock. È principalmente noto per la sua serie televisiva Louie e per i suoi spettacoli di stand-up comedy. Il suo nome d'arte deriva dalla pronuncia approssimativa in inglese del suo cognome ungherese.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nasce a Washington, D.C. il 12 settembre del 1967, figlio di Luis Székely, un economista messicano, e di Mary Louise Davis, un'ingegnere del software statunitense d'origini irlandesi. Geza Székely Schweiger, il nonno paterno, era un chirurgo ungherese di origine ebraica, emigrato al seguito della famiglia in Messico da ragazzo, dove conobbe Rosario Sánchez Morales, sua futura moglie, una messicana di religione cattolica[1]; i loro figli vennero educati secondo la religione della madre[2].

I suoi genitori si conobbero ad Harvard, dove la madre stava seguendo dei corsi di laurea estivi[3], e in seguito convolarono a nozze presso la St. Francis Church di Traverse City, nel Michigan[4]. All'età di circa un anno, C.K. si trasferisce con la famiglia a Città del Messico, dove resta fino all'età di sette anni.[5] La prima lingua che impara è lo spagnolo e conserva tuttora la cittadinanza messicana.[6]

Ritornato negli Stati Uniti, si stabilisce a Boston, nel Massachusetts, dove ben presto scopre la sua propensione alla comicità (tra i comici che più di tutti lo colpirono ed influenzarono si possono citare: Bill Cosby, Richard Pryor e George Carlin).[3] Quando ha circa dieci anni, i suoi genitori divorziano, di conseguenza lui e le sue tre sorelle vengono cresciuti dalla madre a Newton, nel Massachusetts.[7] Il primo stimolo a interessarsi alla produzione di film e spettacoli televisivi proviene proprio da sua madre: «Ricordo di aver pensato in quinta elementare "Devo entrare in quella scatola e rendere migliore questa merda" [...] perché lei se lo merita».[7]

Dopo essersi diplomato presso la Newton North High School, lavora come meccanico a Boston, prima di trovare il coraggio di esibirsi come comico.[5]

Matrimonio e divorzio[modifica | modifica wikitesto]

È stato sposato con l'artista e pittrice Alix Bailey; i due hanno divorziato nel 2008. Dal matrimonio ha avuto due figlie, Kitty e Mary Louise, delle quali ha l'affidamento congiunto con Bailey.[8][9]

In un'intervista del 2010 C.K. ha descritto il suo ritorno a esibirsi e a realizzare speciali dopo il suo divorzio come un anno e mezzo di lavoro per superare la rottura del proprio matrimonio che, sebbene rappresentato come litigioso nella sitcom Lucky Louie di HBO, aveva comunque avuto un ruolo centrale nella sua vita e nei suoi spettacoli.[8] Il divorzio e le esperienze di vita successive hanno ispirato la trama portante e molte delle scene comiche della serie televisiva Louie da lui ideata, trasmessa dal 2010 sul canale FX.

Carriera[modifica | modifica wikitesto]

Il suo primo tentativo è stato nel 1984 in un comedy club durante una notte aperta alle esibizioni del pubblico, dove gli sono stati dati cinque minuti di tempo, ma aveva a disposizione solo due minuti di materiale.[10] Questa esperienza lo ha tenuto lontano dal palco per due anni.[11] In seguito C.K. ha iniziato gradualmente ad esibirsi in spettacoli a pagamento, ad aprire spettacoli per Jerry Seinfeld e ad essere ospite in locali di cabaret, fino a quando non si è trasferito a Manhattan nel 1989.[5][10]

Come sceneggiatore e regista[modifica | modifica wikitesto]

C.K. è accreditato come autore di testi per diversi programmi televisivi, tra cui The Late Show with David Letterman, Late Night with Conan O'Brien, The Dana Carvey Show e Chris Rock Show. È stato candidato per tre volte agli Emmy Award per il suo lavoro nel Chris Rock Show, vincendo quello per la "migliore sceneggiatura di un varietà o una serie commedia" nel 1999. È stato candidato anche ad un Emmy Award per la sua sceneggiatura in Late Night with Conan O'Brien. Il film Pootie Tang, nato dagli sketch del Chris Rock Show e diretto e sceneggiato da C.K., ha ricevuto recensioni negative da parte della critica, ma ha ottenuto un buon seguito di pubblico.[12][13] Nel 1998 C.K. ha sceneggiato e diretto Tomorrow Night, un film indipendente in bianco e nero che è stato presentato al Sundance Film Festival, e diversi cortometraggi.[10][14] Nel 2009 è stato candidato ad un Emmy Award per la sceneggiatura del suo special del 2008 Chewed Up. Nel 2011 è stato candidato ad un Emmy per la sceneggiatura dell'episodio Poker/Divorce della serie televisiva Louie, da lui ideata, diretta, sceneggiata ed interpretata.

C.K. ha collaborato con Chris Rock per scrivere le sceneggiature di due film: Ritorno dal paradiso nel 2001 e Manuale d'infedeltà per uomini sposati nel 2007.

Nel 2015 ha diretto un film intitolato I'm a Cop, prodotto da Dave Becky, Blair Breards e Scott Rudin e dallo stesso C.K., che ne è anche sceneggiatore e interprete.[15]

Nel 2016 ha debuttato su FX la serie televisiva Baskets, da lui ideata insieme a Zach Galifianakis e Jonathan Krisel, e la serie Better Things, da lui ideata e sceneggiata insieme a Pamela Adlon. Nello stesso anno C.K. ha ideato, sceneggiato, diretto e prodotto la webserie Horace and Pete, pubblicata sul suo sito web ufficiale senza alcun annuncio pubblicitario.

Come comico[modifica | modifica wikitesto]

Louis C.K. nel Kuwait nel 2008

C.K. si è esibito frequentemente come comico stand-up in programmi televisivi come Late Show with David Letterman, Late Night with Conan O'Brien, Lopez Tonight, The Tonight Show with Jay Leno e Jimmy Kimmel Live. Nell'agosto del 2005 C.K. si è esibito per uno special di trenta minuti di HBO facente parte di una serie di performance comiche intitolata One Night Stand.

Nel 2006 C.K. si è esibito in un proprio special HBO di un'ora, intitolato Shameless. Il 1º marzo 2008 C.K. ha registrato lo special comico Chewed Up, trasmesso da Showtime il 4 ottobre 2008, ed è stato candidato a un Emmy Award per la miglior sceneggiatura di un special comico o varietà. Il 18 aprile 2009 C.K. ha realizzato un altro special intitolato Hilarious, pubblicato nel 2010.[16] È stato il primo lungometraggio su un'esibizione comica stand-up ad essere presentato al Sundance Film Festival.[17]

Come attore[modifica | modifica wikitesto]

Nel giugno del 2006 C.K. ha iniziato a recitare in Lucky Louie, una sitcom da lui ideata. La serie è stata trasmessa da HBO ed è stata registrata davanti ad un pubblico dal vivo. Lucky Louie è stato descritto come un ritratto schiettamente realistico della vita familiare. Tuttavia HBO ha cancellato la serie dopo la messa in onda della prima stagione.

Tra il 2008 e il 2009 C.K. è apparso in diversi film: Diminished Capacity, A casa con i miei, Role Models e Il primo dei bugiardi. Nel 2009 C.K. ha recitato in cinque episodi della serie televisiva della NBC Parks and Recreation, nel ruolo di un potenziale interesse amoroso del personaggio interpretato da Amy Poehler.[18]

Nell'agosto del 2009 FX ha prodotto la nuova serie televisiva Louie da lui ideata e di cui è anche regista, sceneggiatore, montatore, nonché interprete principale. La serie mostra le sue stand-up mescolate a scene ispirate alle proprie esperienze di vita giù dal palco.[19] La serie è stata trasmessa dal 29 giugno 2010 ed è stata in seguito rinnovata per una seconda e una terza stagione. Nel 2011 C.K. è stato candidato ad un Emmy Award come miglior attore in una serie commedia per la sua interpretazione in Louie.[20]

Nel 2013 ha recitato nel film Blue Jasmine diretto da Woody Allen e in American Hustle di David O. Russell. Nel 2015 è stato uno degli interpreti principali del film L'ultima parola - La vera storia di Dalton Trumbo di Jay Roach.

Controversie[modifica | modifica wikitesto]

Accuse di molestie sessuali[modifica | modifica wikitesto]

Il 9 novembre del 2017 il New York Times, sulla scia del caso Weinstein, pubblica un articolo in cui cinque attrici accusano pubblicamente C.K. di essersi masturbato in loro presenza. Il giorno dopo il comico conferma la veridicità delle accuse. A causa dell'articolo viene cancellata la prima del suo nuovo film a New York e la sua partecipazione al The Late Show with Stephen Colbert.[21] Netflix annuncia inoltre che non avrebbe prodotto il suo nuovo special, come precedentemente concordato.

Il dopo-scandalo[modifica | modifica wikitesto]

Nel periodo immediatamente successivo allo scandalo Weinstein e al movimento Me Too, l'attore viene ritenuto "caduto in disgrazia"[22] presso il pubblico americano. Nel 2018, tuttavia, l'attrice francese Blanche Gardin, durante la cerimonia che l'ha incoronata vincitrice del Premio Molière per l'umorismo, si è presentata con una spilla sul petto raffigurante Louis C.K. e lo ha ringraziato pubblicamente per la grande ispirazione che le ha fornito negli anni con i suoi sketch. I due sono stati fotografati mano nella mano qualche mese dopo,[23] mentre C.K. ha ripreso a fare alcuni spettacoli negli USA e in Europa.[24]

Durante la cerimonia del 2019, che l'ha incoronata vincitrice per la seconda volta, Blanche Gardin ha spiegato che quei ringraziamenti erano arrivati all'orecchio di Louis C.K. e che grazie a questo lei l'aveva "accalappiato";[25] l'attrice ha dunque colto l'occasione per ringraziare Bradley Cooper,[25] facendo un chiaro riferimento al ringraziamento di Lady Gaga allo stesso la notte dei premi Oscar.

Nel corso del 2018 ha ricominciato lentamente a esibirsi nei comedy club americani e durante uno spettacolo a Brooklyn, nel giugno 2019, ha fatto un'apparizione a sorpresa suscitando una standing ovation del pubblico.[26] Il 4 aprile 2020 ha pubblicato sul suo sito ufficiale Sincerely Louis C.K., un nuovo spettacolo che ne ha decretato il ritorno nella scena della comicità.[27] Il 18 dicembre 2021 ha pubblicato, sempre sul proprio sito, lo spettacolo Sorry.[28]

Programmi televisivi[modifica | modifica wikitesto]

Filmografia[modifica | modifica wikitesto]

Attore[modifica | modifica wikitesto]

Cinema[modifica | modifica wikitesto]

Televisione[modifica | modifica wikitesto]

Doppiatore[modifica | modifica wikitesto]

Sceneggiatore e regista[modifica | modifica wikitesto]

Sceneggiatore[modifica | modifica wikitesto]

Videografia[modifica | modifica wikitesto]

  • 2000The Short Films of Louis C.K. (DVD)
  • 2001Live in Houston (CD)
  • 2005One Night Stand (DVD)
  • 2007Shameless (DVD/download digitale)
  • 2008Chewed Up (CD/DVD)
  • 2011Hilarious (CD/DVD)
  • 2011Live at the Beacon Theater (download digitale)
  • 2012Word: Live at Carnegie Hall (download digitale, audio)
  • 2013Oh My God (download digitale)
  • 2015Live from the Comedy Store (download digitale)
  • 2015Live at Madison Square Garden (download digitale, audio)
  • 20172017 (streaming)
  • 2020Sincerely Louis C.K. (download digitale)
  • 2021Sorry (download digitale)
  • 2023Back to the Garden (streaming)
  • 2023Louis C.K. at The Dolby (download digitale)

Doppiatori italiani[modifica | modifica wikitesto]

Nelle versioni in italiano dei suoi film, Louis C.K. è stato doppiato da:

Da doppiatore è sostituito da:

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Opie & Anthony: Louis C.K. Explains...His Origin. YouTube. Retrieved 23 May 2012.
  2. ^ Terry Gross, Louis C.K. On His 'Louie' Hiatus: 'I Wanted The Show To Feel New Again' (Audio interview), su Fresh Air, NPR, 19 maggio 2014. URL consultato il 24 maggio 2014.
  3. ^ a b Laura Vogel, Hot Seat: Louis C.K., in New York Post, 27 maggio 2007. URL consultato il 23 maggio 2014 (archiviato dall'url originale il 25 aprile 2011).
  4. ^ June Wedding Was Held In Traverse City, in The Owosso, (Mich.) Argus-Press, 27 giugno 1961. URL consultato il 23 maggio 2014.
  5. ^ a b c Eirik Knutzen, TV Close-Up: Louis C.K., in Copley News Service. URL consultato il 18 aprile 2013 (archiviato dall'url originale il 29 settembre 2007).
  6. ^ (EN) Tavis Smiley, Louis C.K., su pbs.org, PBS, 2009. URL consultato il 10 novembre 2010 (archiviato dall'url originale il 29 maggio 2010).
  7. ^ a b (EN) Joe Hagan, Can HBO Save the Sitcom? Louis C.K. Says Yes, The New York Observer, 2005. URL consultato il 10 novembre 2010.
  8. ^ a b (EN) "Finding Laughs Post-Divorce". Transcript, Louis C.K. interview with Terry Gross, su npr.org, Fresh Air, 7 luglio 2010. URL consultato il 7 luglio 2010.
  9. ^ (EN) Matthew Singer, Louis CK talks America off the ledge—then kicks it in the balls., Willamette Week Online, 17 novembre 2008. URL consultato il 1º gennaio 2009 (archiviato dall'url originale il 27 settembre 2011).
  10. ^ a b c (EN) Louis C.K.'s Bio, su louisck.net. URL consultato il 12 ottobre 2010 (archiviato dall'url originale il 13 aprile 2008).
  11. ^ (EN) Patrick Bromley, Louis C.K. – Biography, su comedians.about.com, About.com. URL consultato il 12 ottobre 2010 (archiviato dall'url originale il 10 dicembre 2010).
  12. ^ (EN) Scott Tobias, Pootie Tang, su avclub.com, 23 luglio 2009. URL consultato il 16 marzo 2014.
  13. ^ (EN) Scott Raab, Louis C.K. Interview, su esquire.com, Esquire, 23 maggio 2011. URL consultato il 29 luglio 2011.
  14. ^ (EN) Tomorrow Night (1998) – Release dates, su imdb.com, IMDb. URL consultato il 16 settembre 2011.
  15. ^ Louis C.K. debutta nella regia con I'm a Cop
  16. ^ (EN) Hilarious, su imdb.com, IMDb. URL consultato il 17 settembre 2011.
  17. ^ (EN) Nathan Rabin, Louis C.K. | TV | Interview, su avclub.com, The A.V. Club, 19 giugno 2010. URL consultato il 19 agosto 2010.
  18. ^ (EN) Louis C.K. Gets Another Shot at Television, su Slashfilm.com, 7 agosto 2009. URL consultato il 19 agosto 2010 (archiviato dall'url originale il 29 giugno 2010).
  19. ^ (EN) Cynthia Littleton, More laffs in FX lineup, Variety, 19 agosto 2009. URL consultato il 17 settembre 2011.
  20. ^ (EN) 63rd Annual Pimetime Emmy Awards, su emmys.tv, Emmy Awards. URL consultato il 17 settembre 2011.
  21. ^ Louis C.K. Crossed a Line Into Sexual Misconduct, 5 Women Say, su nytimes.com, 9 novembre 2017. URL consultato il 9 novembre 2017.
  22. ^ https://www.rollingstone.it/opinioni/louis-c-k-e-ancora-il-re-della-stand-up/
  23. ^ https://people.com/tv/louis-ck-holds-hands-french-actress-blanche-gardin/
  24. ^ https://www.nytimes.com/2018/11/24/opinion/sunday/louis-ck-blanche-gardin-metoo.html
  25. ^ a b https://www.purepeople.com/article/blanche-gardin-drole-et-crue-en-evoquant-son-cheri-louis-c-k-aux-molieres_a335948/1
  26. ^ Louis C.K. gets Standing Ovation at Comedy Festival in Brooklyn
  27. ^ (EN) Devon Ivie, Louis C.K. Reemerges With $7.99 Comedy Special During This ‘Shitty, Shitty Time’, su Vulture, 4 aprile 2020. URL consultato il 13 aprile 2020.
  28. ^ (EN) Louis C.K. Is Selling His New Stand-Up Special 'SORRY' Online, su uproxx.com, 18 dicembre 2021. URL consultato il 6 agosto 2022.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN267310729 · ISNI (EN0000 0003 8304 3374 · Europeana agent/base/73276 · LCCN (ENno2005054186 · GND (DE143254464 · J9U (ENHE987007345654305171 · CONOR.SI (SL111869795 · WorldCat Identities (ENlccn-no2005054186