Wuhan

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Wuhan
città sub-provinciale
(ZH) 武汉市 (Wǔhàn shì)
Wuhan – Veduta
Wuhan – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera della Cina Cina
ProvinciaHubei
Territorio
Coordinate30°35′14″N 114°17′17″E / 30.587222°N 114.288056°E30.587222; 114.288056 (Wuhan)
Altitudine37 m s.l.m.
Superficie8 494,41 km²
Abitanti6 434 373[1] (2010)
Densità757,48 ab./km²
Contee13
Comuni153
Altre informazioni
Cod. postale430000
Prefisso+86 (0)27
Fuso orarioUTC+8
Codice UNS42 01
Targa鄂A
Cartografia
Mappa di localizzazione: Cina
Wuhan
Wuhan
Sito istituzionale

Wuhan (武漢T, 武汉S, WǔhànP, /u'han/) è una città sub-provinciale della Cina, capoluogo e città più popolosa della provincia di Hubei. Posta alla confluenza del fiume Azzurro e del fiume Han, negli anni '20 la città fu capitale del governo nazionalista di sinistra di Wang Jingwei, in opposizione a quello di Chiang Kai-shek.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Territorio[modifica | modifica wikitesto]

La città è posta alla confluenza del fiume Han nel fiume Azzurro e presenta un terreno pianeggiante nell'area centro-settentrionale e collinare nell'area meridionale.

L'area metropolitana è composta da tre centri: Wuchang, Hankou e Hanyang; le tre aree sono tuttavia divise dai due fiumi e sono collegate quindi attraverso numerosi ponti.

Clima[modifica | modifica wikitesto]

Secondo la classificazione dei climi di Köppen, Wuhan appartiene alla fascia Cfa, ossia il clima temperato umido con estate calda.[2]

Mese Mesi Stagioni Anno
Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic InvPriEst Aut
T. media (°C) 46,610,917,422,626,229,128,424,118,211,96,25,617,027,918,117,1
T. max. assoluta (°C) 25,429,132,435,136,137,839,739,637,634,430,423,329,136,139,737,639,7
T. min. assoluta (°C) −18,1−14,8−5,0−0,37,213,017,316,410,11,3−7,1−10,1−18,1−5,013,0−7,1−18,1
Precipitazioni (mm) 48,765,591,0135,7166,8218,2228,1117,574,080,960,029,6143,8393,5563,8214,91 316,0
Umidità relativa media (%) 76757675747777777576757374,7757775,375,5

Origini del nome[modifica | modifica wikitesto]

Il toponimo Wuhan deriva dall'unione delle prime sillabe di Wuchang ("Wu") e Hankou ed Hanyang ("han").

Storia[modifica | modifica wikitesto]

L'area fu colonizzata più di 3 000 anni fa. Durante la dinastia Han, Hanyang divenne un porto abbastanza trafficato. Nel III secolo furono costruite mura per proteggere Hanyang (206) e Wuchang (223).

Nel 223 fu costruita la pagoda della Gru Gialla (黄鹤楼) su una sponda del Fiume Azzurro. Cui Hao, un poeta celebrato durante la dinastia Tang, visitò la costruzione nella prima metà dell'VIII secolo; il suo poema fece la costruzione la più celebrata nella Cina meridionale. La città fu a lungo famosa come centro per le arti (specialmente per la poesia) e per gli studi intellettuali. Sotto il governo mongolo (dinastia Yuan), Wuchang fu promossa fra le quattro città cinesi per commercio.

Nel tardo XIX secolo le ferrovie furono estese sull'asse nord-sud attraverso la città, che dopo divenne un importante nodo di trasporti fra i traffici ferroviari e fluviali. A quel tempo le potenze straniere ottenevano concessioni mercantili e la sponda del fiume a Hankou fu divisa in varie concessioni straniere. Questi distretti contenevano uffici di scambio, magazzini e impianti portuali.

Nel 1911 i sostenitori di Sun Yat-sen lanciarono la rivolta di Wuchang nell'omonima città oggi parte di Wuhan, che portò al collasso della Dinastia Qing e alla creazione della Repubblica di Cina. Wuhan era la capitale di un Governo di sinistra del Kuomintang, fondato a seguito del colpo di Wuhan, del 1927, e retto da Wang Jingwei in opposizione al Governo di Nanchino di Chiang Kai-shek durante gli ultimi anni '20.

Nel 1938 a Wuhan e nelle aree circostanti si svolse la battaglia di Wuhan, uno dei maggiori e più sanguinosi conflitti nella seconda guerra sino-giapponese. Dopo essere stata presa dai giapponesi nel 1938, Wuhan divenne uno dei più importanti centri militari per le operazioni nella Cina del sud. Nel dicembre del 1944 la città fu in parte distrutta da un raid da parte della Quattordicesima Forza Aerea degli Stati Uniti d'America.

Con la conquista del potere da parte del Partito comunista cinese (1949), Wuhan ha beneficiato di importanti investimenti che lo hanno reso uno dei principali centri dell'industria pesante cinese. Con una capacità produttiva di 3,5 milioni di tonnellate all'anno, in cinque anni la città riceve 136,92 miliardi di yuan di investimenti, pari al 28,6% dell'importo totale speso per il primo piano quinquennale cinese (1953–1957); nel 1955 a questo scopo furono mobilitati 50 000 lavoratori per la costruzione di 12 forni da coke, tre altiforni e sei forni Martin. Anche le industrie meccaniche e chimiche cittadine furono costruite in quel periodo, mentre altri importanti investimenti riguardarono la produzione di macchine utensili, di impianti di caldaie, la centrale termoelettrica di Qingshan e la costruzione del primo ponte sul fiume Yangsi, che consente il transito di veicoli stradali e treni (1957) da Pechino a Canton. Più di dieci istituti di istruzione superiore, tra cui la famosa Università della Scienza e della Tecnologia di Huazhong, furono fondati in quel periodo. Wuhan diventa un importante centro dell'industria pesante e della ricerca in Cina. Questo sviluppo economico è accompagnato dalla costruzione di grandi complessi abitativi per i lavoratori domestici, come i 58 edifici del complesso Shazitang (7 000 abitanti), costruito nel 1959.

A partire dal 1965, i funzionari della pianificazione centralizzata cinese decisero di concentrare gli investimenti principalmente su piccole e medie città nelle regioni montane a scopi militari. A causa della mancanza di capitali, lo sviluppo della città rallentò bruscamente e, durante la rivoluzione culturale (1966–1976), il tenore di vita crollò; ciò provocò un blocco sulla costruzione di condomini e tensioni politiche (culminate nel cosiddetto incidente di Wuhan del 20 luglio 1967 quando gli inviati da Pechino a Wuhan furono arrestati dalle autorità locali). Nel 1975, le dodici zone industriali create nella città metropolitana impiegavano 279 000 persone e, nel 1981, Wuhan era diventato il quarto centro industriale cinese dopo Shanghai , Pechino e Tianjin.

La riforma economica cinese propiziata da Deng Xiaoping permette a Wuhan di aprirsi al mondo. La città è una delle città pioniere che beneficiano del nuovo sistema di pianificazione semplificata del 1984, in cui le autorità municipali sono responsabili solo verso le autorità centrali. Per attrarre investitori stranieri, le autorità politiche di Wuhan proposero di creare la nuova zona di sviluppo ad alta tecnologia di Donghu chiamata anche China Optics Valley (1984) e la zona di sviluppo economico e tecnologico a Zuankou (1985); le autorità centrali cinesi, però, all'epoca avevano privilegiato le zone economiche situate nelle regioni costiere (Shenzhen). Pertanto a Pechino il consiglio di stato accordò il suo consenso solo nel 1990; la costruzione e la promozione delle due zone ebbe inizio nel 1993, con l'obiettivo di sviluppare poli economici lungo il fiume Yangzi: ciò aprì nuove prospettive a Wuhan, che lanciò nuove zone di sviluppo e costruì infrastrutture di trasporto pesanti come il porto commerciale di Qingshan e l'aeroporto internazionale di Yangzi e Tianhe. Dal 2000, la città – che in precedenza si era espansa in base a fattori geografici (lungo i fiumi e le strade principali, vicino ai distretti centrali) tenendo conto delle suddivisioni amministrative (distretti) e dei requisiti dei piani – non si estende più in orizzontale ma in verticale.

Poiché Wuhan è la città principale delle sei province centrali – Anhui, Jiangxi, Henan, Hubei, Hunan e Shanxi – il Ministero del Commercio ha lanciato nel 2009 la campagna Go Inland: orientata verso le società cinesi e straniere, essa mirava a concentrare la maggior parte dell'attività manifatturiera in questo centro regionale, che rappresenta quindi il 28% della popolazione e il 20% del PIL. A partire dagli anni 2000, come tutte le principali città cinesi, Wuhan moltiplica le infrastrutture che facilitano il trasporto con la creazione di una rete di linee metropolitane (Template:339 di binari e tre milioni di passeggeri al giorno nel 2019), la costruzione di un nuovo aeroporto (24 milioni di passeggeri nel 2018) e, nel 2009, di una stazione destinata a ricevere i treni ad alta velocità (che ora la mettono a 4 ore da Canton, Hong Kong e Pechino). La città è un grande centro accademico, che comprende diverse università e centri di ricerca di portata nazionale.

Nel gennaio 2020 Wuhan è divenuta nota per la diffusione di un'epidemia di un nuovo ceppo di coronavirus che determina l'origine di una malattia denominata COVID-19, i cui effetti sono simili a quelli di SARS e MERS[3]. Dopo aver contagiato più di 2 000 000 persone in tutta la Cina, uccidendone 87 468, il virus si è diffuso in tutto il mondo causando una pandemia.[4]

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

Pagoda della Gru Gialla
Il Ponte di Wuhan
  • Pagoda della Gru Gialla: sita nel distretto di Wuchang, si tratta della ricostruzione di un monumento di 1 700 anni fa, innalzato per ricordare un immortale che fece una visita lampo al monte in groppa ad una gru gialla. Quella odierna risale al 1985.
  • Pagoda Wuying: sempre sita nel distretto di Wuchang, è l'edificio più antico rimasto in piedi della città e risale originariamente al VI secolo. La struttura attuale è frutto di una ricostruzione operata nel 1270.

Architetture civili[modifica | modifica wikitesto]

Ponti[modifica | modifica wikitesto]

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Ferrovie[modifica | modifica wikitesto]

La stazione di Wuhan

La città serve da capolinea della ferrovia ad alta velocità Wuhan-Canton, inaugurata nel 2009, che termina nell'omonima stazione. Altre linee ferroviarie che terminano in città sono le linee ad alta velocità Wuhan-Shijiazhuang e Wuhan-Jiujiang.

Aeroporti[modifica | modifica wikitesto]

Wuhan è servita dal principale aeroporto della provincia, l'aeroporto Internazionale di Wuhan Tianhe, situato nel distretto di Huangpi, a circa 26 km a nord del centro di Wuhan, e inaugurato nel 1995 in sostituzione dei due precedenti aeroporti: Wuhan Wangjiadun, chiuso nel 2007, e Wuhan Nanhu, chiuso nel 1995.

Sono presenti inoltre due aeroporti minori, di cui uno in costruzione: l'aeroporto municipale Hannan e l'aeroporto municipale Caidian.

Mobilità urbana[modifica | modifica wikitesto]

Mappa della metropolitana

La città è servita da una fitta rete metropolitana dotata di 9 linee: linea 1, linea 2, linea 3, linea 4, linea 6, linea 7, linea 8, linea 11 e linea 12 (o linea Yangluo).[6] Sono in costruzione inoltre altre due linee: la linea 5 e la linea 27.

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Quartiere moderno a Wuhan
Mappa dei distretti di Wuhan

Suddivisioni amministrative[modifica | modifica wikitesto]

Gemellaggi[modifica | modifica wikitesto]

Sport[modifica | modifica wikitesto]

Calcio[modifica | modifica wikitesto]

Le principali squadre di calcio della città sono il Wuhan ed il Wuhan Three Towns.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Area metropolitana 11 080 000 nel 2018
  2. ^ Clima Wuhan, su it.climate-data.org. URL consultato il 30 marzo 2020.
  3. ^ Tutto quello che sappiamo sul misterioso virus cinese, su Open, 21 gennaio 2020. URL consultato il 22 gennaio 2020 (archiviato il 22 gennaio 2020).
  4. ^ L'Organizzazione mondiale della sanità dichiara il coronavirus pandemia, su salute.gov.it, 11 marzo 2020. URL consultato il 17 marzo 2023.
  5. ^ 胡靓钰, Qingshan Yangtze River Bridge finishes closure in Wuhan – Xinhua | English.news.cn, su xinhuanet.com. URL consultato il 28 febbraio 2020 (archiviato dall'url originale il 28 febbraio 2020).
  6. ^ Wuhan Metro Maps: Subway Lines, Stations, su travelchinaguide.com. URL consultato il 14 febbraio 2019 (archiviato il 19 febbraio 2018).
  7. ^ Gemellaggi dal sito ufficiale, su primaria.galati.ro. URL consultato il 23 marzo 2011 (archiviato dall'url originale il 24 settembre 2015).

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN144446205 · LCCN (ENn2003032889 · GND (DE4122666-5 · BNE (ESXX6070443 (data) · BNF (FRcb120034008 (data) · J9U (ENHE987007496759605171 · NDL (ENJA00645620 · WorldCat Identities (ENlccn-n2003032889
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