The Legend of Zelda

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Disambiguazione – Se stai cercando la serie, vedi The Legend of Zelda (serie).
The Legend of Zelda
videogioco
Confezione europea e americana del videogioco
Titolo originaleゼルダの伝説
PiattaformaFamicom Disk System, NES, Game Boy Advance
Data di pubblicazioneFamicom Disk System:
Giappone 21 febbraio 1986

NES:
Giappone 19 febbraio 1994
22 agosto 1987
15 novembre 1987
Game Boy Advance:
Giappone 19 febbraio 2004
2 giugno 2004
9 luglio 2004
Virtual Console (Wii):
Giappone 2 dicembre 2006
19 novembre 2006
8 dicembre 2006
8 dicembre 2006
Virtual Console (3DS):
Giappone 22 dicembre 2011
5 luglio 2012
12 aprile 2012
12 aprile 2012
Virtual Console (Wii U):
Giappone 28 agosto 2013
Mondo/non specificato 29 agosto 2013
Nintendo Switch Online (Nintendo Switch):
Mondo/non specificato 20 settembre 2018

GenereAvventura, azione
TemaFantasy
OrigineGiappone
SviluppoNintendo EAD
PubblicazioneNintendo
DirezioneShigeru Miyamoto, Takashi Tezuka
ProduzioneShigeru Miyamoto
DesignTakashi Tezuka
ProgrammazioneToshihiko Nakago, Yasunari Soejima, I. Marui
SceneggiaturaTakashi Tezuka, Keiji Terui (manuale)
MusicheKōji Kondō
Modalità di giocoGiocatore singolo
Periferiche di inputGamepad, Joy con
SupportoCartuccia, download
Distribuzione digitaleVirtual Console, Nintendo eShop
Fascia di etàCEROA · ESRBE · OFLC (AU): G · PEGI: 7
SerieThe Legend of Zelda
Seguito daZelda II: The Adventure of Link

The Legend of Zelda (ゼルダの伝説?, Zeruda no Densetsu, lett. "La leggenda di Zelda") è il primo episodio dell'omonima serie videoludica, ideato e diretto da Shigeru Miyamoto e realizzato da Nintendo.

Il gioco fu ispirato dalle avventure immaginarie di Miyamoto nei boschi dietro casa sua quando era bambino.[1] Fu pubblicato per la console giapponese Famicom il 21 febbraio 1986 e in occidente per il NES nel 1987. Una versione modificata nota come BS Zelda fu pubblicata per il Satellaview, un'espansione del Super Famicom in grado di ricevere i dati tramite trasmissione satellitare, nel 1995 in Giappone. La musica fu composta da Kōji Kondō.

Il gioco è ambientato in una primitiva incarnazione del regno di Hyrule[2] e segue le avventure del giovane Link, che deve salvare la Principessa Zelda (il cui nome è ispirato a quello della scrittrice Zelda Sayre Fitzgerald)[3] dalle grinfie del malvagio Ganon recuperando gli otto frammenti di un oggetto noto come la Triforza.

Il primo gioco della serie The Legend of Zelda, fu pubblicato originariamente in Giappone come titolo di lancio della nuova periferica di Nintendo per il Famicom: il Famicom Disk System[4]. Il titolo non uscì quindi su supporto cartuccia, come i precedenti giochi per Famicom, ma su floppy disk; questo permetteva al giocatore di salvare la propria partita[5]. Un anno più tardi, fu pubblicato in formato cartuccia per il mercato americano ed europeo, rendendo Zelda il primo gioco per console della storia ad integrare una batteria interna per il salvataggio dei dati[6]. Nel 1994, questa versione fu pubblicata anche sul suolo giapponese, sotto il nome di The Legend of Zelda 1 (ゼルダの伝説1?, Zeruda no Densetsu Wan)[7]. Il gioco fu inoltre convertito per GameCube[8], Game Boy Advance, e rilasciato per la Virtual Console del Wii[9], del Wii U e del Nintendo 3DS.

The Legend of Zelda divenne un bestseller per Nintendo, vendendo oltre 6.5 milioni di copie. Considerato uno dei videogiochi più importanti e influenti della storia[10], nonché, grazie a meccaniche innovative per l'epoca, capostipite di un genere nuovo[11], nel 2009 fu inserito al primo posto nella lista dei 200 più grandi videogiochi della storia secondo Game Informer[12].

Il gioco diede il via ad una delle serie più celebri ed acclamate del mondo videoludico[13].

Personaggi[modifica | modifica wikitesto]

Link

Il protagonista della storia, un avventuriero incaricato di salvare la principessa Zelda dalle grinfie di Ganon. Le sue sembianze sono tratte dal personaggio disneyano Peter Pan, dal quale Shigeru Miyamoto, il creatore del videogioco, prese ispirazione

Zelda

La principessa del regno di hyrule, essa appare solo nella schermata di fine gioco dove ringrazia il nostro eroe per averla salvata da Ganon

Trama[modifica | modifica wikitesto]

La pacifica e prospera terra di Hyrule viene sconvolta dalla fuga di Ganon, re del male, da una prigione di massima sicurezza situata ai confini di Hyrule[14]: egli tenta di impadronirsi della Triforza della saggezza, ma nel suo tentativo viene ostacolato dalla principessa di Hyrule, Zelda[14]. Quest'ultima, custode della Triforza, decide di frammentarla in otto parti pur di non farla cadere nelle mani di Ganon, il quale però la rapisce e si impadronisce di uno dei pezzi[14]. Il regno cade quindi vittima di tantissimi mostri, liberati da Ganon dal regno delle tenebre. Il giovane eroe di Hyrule, Link, decide di partire all'avventura per recuperare tutte le parti della Triforza, sconfiggere Ganon e salvare la principessa Zelda[15][16].

Modalità di gioco[modifica | modifica wikitesto]

(EN)

«Experience the challenge of endless adventure.»

(IT)

«Sperimentate la sfida di un'avventura senza fine!»

Link, il protagonista

Il gioco è composto da un misto di azione, esplorazione e puzzle ed ebbe un grande successo commerciale[17]. Era poco comune all'epoca il fatto che la cartuccia contenesse una batteria che permetteva al giocatore di salvare i progressi compiuti attraverso più sessioni di gioco[18]. Inoltre, l'involucro di plastica della cartuccia era dorato invece del solito grigio[19]. Lo scudo raffigurato sulla scatola presentava un buco al posto del primo quadrante: in questo modo, la cartuccia dorata era visibile anche quando era riposta al suo interno[20].

Il primo Zelda era un gioco molto avanzato per l'epoca[21]. Le innovazioni includevano l'abilità di usare decine di oggetti differenti, un vasto mondo pieno di segreti da esplorare, e la libertà di un gameplay relativamente non-lineare[22]. Molte di queste innovazioni divennero caratteristiche fisse della serie di Zelda e degli altri giochi che seguirono questo modello[23]. Il gioco fu enormemente popolare in Giappone, negli Stati Uniti e in Europa[24].

Inizia il gioco colui che controlla il personaggio Link armato di un piccolo scudo[25]. È immediatamente disponibile una semplice spada di legno[26]. Per avanzare, Link deve esplorare la superficie (overworld), una grande area all'aperto con una gran varietà di ambienti in cui combattono diversi tipi di piccole creature, al fine di individuare gli ingressi ai nove sotterranei[27][28]. Ciascun sotterraneo è un unico insieme labirintico di piccole stanze collegate da porte e passaggi segreti e sorvegliate da una varietà di mostri, molti dei quali diversi da quelli incontrati in superficie[29]. Link deve attraversare ciascun sotterraneo per conquistare gli otto pezzi della Triforza e tutti gli altri oggetti che permettono di destreggiarsi nei vari livelli sotterranei (underworld)[15]. L'ordine in cui è possibile completare i sotterranei è relativamente arbitrario: è consentito l'ingresso nella maggior parte di essi in qualsiasi momento dell'avventura (tre di essi hanno tuttavia l'entrata nascosta) ed invece in molti sotterranei l'accesso ad alcune stanze fondamentali per ottenere la Triforza o tesori è impedito in quanto viene richiesto l'uso di oggetti speciali da ottenere nel completamento di livelli precedenti[30]. Al nono (ed ultimo) sotterraneo si può accedere solo dopo aver raccolto gli elementi dell'intera Triforza[31].

Schermata del gioco

La non-linearità, e cioè la possibilità di intraprendere strade differenti per completare il gioco, è un elemento importante di Zelda, assente dalla quasi totalità dei suoi contemporanei[32]. Sebbene i sotterranei siano progettati per essere completati nell'ordine, è comunque possibile scegliere l'ordine che si preferisce. La libertà non è comunque totale, l'accesso ad alcuni livelli (come il quarto raggiungibile solo tramite zattera) e la possibilità di portarli a compimento è subordinata all'acquisizione di oggetti chiave in livelli precedenti. Allo stesso modo, Link può girovagare per l'intera superficie, trovando e comprando oggetti in ogni punto della mappa. La non-linearità può tuttavia essere frustrante, perché spesso il giocatore è lasciato vagare senza un'idea di quale debba essere il passo successivo[33].

Una volta che il gioco è stato completato (o tramite l'utilizzo di un codice segreto), è possibile passare alla "seconda impresa"[34][35]. La mappa base della superficie resta invariata, ma la posizione e l'aspetto dei sotterranei sono completamente diversi, e tutti gli oggetti e le altre cose da scoprire si trovano situati in maniera diversa rispetto a prima[36]. Per esempio, adesso solo due dei nove ingressi ai sotterranei sono visibili, ed il quinto di essi si trova ora dove si trovava prima il quarto. Pertanto, la seconda impresa è più difficile della prima. Mentre questo più difficile "replay" non è una novità appartenuta solo a The Legend of Zelda, sono pochi i giochi che offrono una "seconda impresa" costituita da livelli completamente diversi da completare[30].

Oggetti[modifica | modifica wikitesto]

Spade:

La spada è l'arma di base del gioco. Se Link è in piena salute è in grado anche di lanciarla a distanza. Sono presenti tre spade:

  • Spada di legno: è la prima spada che si ottiene all'inizio del gioco[37].
  • Spada bianca: ha potere doppio rispetto alla precedente, una volta rinvenuta potrà essere raccolta solo quando Link avrà raggiunto cinque cuori nella sua barra di energia (in caso contrario, non riuscirà a prenderla)[37].
  • Spada magica: ha potere quadruplo rispetto alla prima, una volta rinvenuta potrà essere raccolta solo quando Link avrà raggiunto dodici cuori nella sua barra di energia (in caso contrario non riuscirà a prenderla)[37].

Scudi:

  • Scudo piccolo: permette di parare proiettili solidi lanciati dai nemici, come frecce o pietre; si possiede dall'inizio del gioco[37].
  • Scudo magico: permette di parare proiettili sia solidi che magici, ma può essere mangiato dai Like Like; si compra nei negozi di Hyrule[37].

Oggetti selezionabili:

  • Bomba: permette di abbattere pareti e rivelare passaggi segreti, oltre a ferire gran parte dei nemici; si compra nei negozi di Hyrule[37].
  • Candela azzurra: permette di bruciare i cespugli per rivelare passaggi segreti e di illuminare le stanze buie nelle catacombe, ma può essere usata una sola volta per schermata; si compra nei negozi[37].
    • Candela rossa: a differenza della precedente, può essere usata più volte per schermata; si trova nella settima catacomba[37].
  • Cibo: disorienta alcuni nemici; si compra nei negozi[37].
  • Lettera: necessaria per poter comprare le pozioni; viene consegnata da un anziano in un angolo sperduto di Hyrule[37].
    • Pozione della vita azzurra: guarisce completamente Link una volta; può essere acquistata dalle streghe presentando loro la lettera[37].
    • Pozione della vita rossa: guarisce completamente Link e diventa azzurra quando viene utilizzata; può essere acquistata dalle streghe presentando loro la lettera[37].
  • Boomerang: paralizza i nemici e raccoglie gli oggetti dal terreno; si trova nella prima catacomba[37].
    • Boomerang magico: ha una gittata maggiore del precedente; si trova nella seconda catacomba[37].
  • Arco: arma che permette di scagliare frecce contro i nemici; si trova nella prima catacomba[37].
    • Frecce: utilizzabili solo con l'arco, servono per colpire i nemici a distanza al costo di un rubino per ogni freccia scoccata; si comprano nei negozi[37].
    • Frecce d'argento: più potenti delle precedenti; si trovano solo alla fine del gioco, a Monte Morte[37].
  • Flauto dolce: ha vari poteri, tra cui quello di rimpicciolire un guardiano delle catacombe e quello di teletrasportare in vari luoghi di Hyrule; si trova nella quinta catacomba[37].
  • Scettro magico: lancia energia magica che ferisce i nemici; si trova nella sesta catacomba[37].

Oggetti permanenti:

  • Anello azzurro: dimezza i danni inflitti a Link; si compra nei negozi di Hyrule[37].
    • Anello rosso: riduce a un quarto i danni subiti da Link; si trova solo alla fine del gioco, a Monte Morte[37].
  • Bracciale del potere: permette di spostare alcuni massi e rivelare passaggi segreti; si trova nascosto sotto una statua magica nei campi di Hyrule[37].
  • Zattera: permette di attraversare mari e laghi ma può essere varata solo da un porto; si trova nella terza catacomba[37].
  • Scala: permette di attraversare fiumi e canali; si trova nella quarta catacomba[37].
  • Libro di magia: potenzia lo scettro magico; si trova nell'ottava catacomba[37].
  • Chiave: serve per aprire le porte nelle catacombe e ogni chiave può essere utilizzata una sola volta[37].
    • Chiave magica: a differenza della precedente può essere utilizzata infinite volte; si trova nell'ottava catacomba[37].

I guardiani dei frammenti di Triforza (boss)[modifica | modifica wikitesto]

Dopo aver diviso la Triforza in otto frammenti, Ganon li ha nascosti in otto catacombe, e ha messo a guardia di ciascuno i mostri più temibili di Hyrule onde evitare che Link se ne impossessi[14]. Per poter riunire la Triforza Link dovrà sconfiggere i guardiani, e infine recarsi a Monte Morte per sconfiggere Ganon[15].

  • Aquamentus: drago verde che lancia palle di fuoco dalla bocca[38].
  • Dodongo: mostro simile a un rinoceronte; la sua pelle è estremamente dura e può essere sconfitto solo con le bombe, facendogliele ingoiare o rendendolo temporaneamente vulnerabile col loro fumo[39].
  • Manhandla: mostro dotato di quattro bocche che lanciano palle di fuoco; diventa sempre più veloce man mano che le bocche vengono distrutte da Link[40]. È rivelato che questo mostro è in realtà una Pianta Piranha quadricefala.
Ganon
  • Gleeok: drago a due, quattro o tre teste che lancia palle di fuoco; man mano che Link lo colpisce, le teste si separano dal corpo e iniziano a vagare per la stanza[41].
  • Digdogger: mostro tondeggiante praticamente invincibile, ma il suono del flauto lo rimpicciolisce e lo rende vulnerabile[42].
  • Gohma: gigantesco ragno con un solo occhio, che costituisce il suo unico punto debole[43].
  • Patra: conosciuto anche come Eyesoar, è una sorta di piccolo boss che appare nel dungeon finale del gioco, Monte Morte (Death Mountain), ed è costituito da una serie di piccoli occhi volanti che girano attorno ad un grande occhio volante[44].
  • Ganon: dopo aver recuperato gli otto frammenti della Triforza della Saggezza, Link dovrà recarsi a Monte Morte e affrontare Ganon, signore dei Moblin, per liberare infine la Principessa Zelda. Ganon, grazie al potere della Triforza della Forza, è in grado di rendersi invisibile e di lanciare palle di fuoco, inoltre può essere ferito solo da due cose: le frecce d'argento e la spada magica[45].

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Sviluppo[modifica | modifica wikitesto]

Il gioco fu sviluppato da Shigeru Miyamoto e Takashi Tezuka[46][47]. Miyamoto produsse il gioco, mentre Tezuka scrisse la storia e i testi[47][48]. Il team di sviluppo stava lavorando su The Legend of Zelda e Super Mario Bros. contemporaneamente, e provò a separare le proprie idee: Super Mario Bros. doveva essere lineare, e le azioni dovevano essere svolte in rigorosa sequenza, mentre The Legend of Zelda doveva essere l'opposto[46]. Infatti, al contrario dell'idea alla base di Super Mario Bros., Zelda doveva offrire un'esperienza non lineare e costringere i giocatori a soffermarsi a pensare su cosa sarebbe servito per progredire nel gioco[49]. Nel progetto iniziale del gioco, il giocatore poteva partire già munito della spada; Miyamoto decise di togliere questa possibilità e di obbligare quindi i giocatori a cercare tale strumento e ad interagire con personaggi non giocanti (la spada veniva consegnata al giocatore da un vecchio uomo in una caverna[50]), per introdurli fin da subito nelle meccaniche base del titolo. Questo portò a una nuova forma di comunicazione nei videogiochi[51].

Pubblicazione[modifica | modifica wikitesto]

Il Famicom Disk System, periferica su cui uscì originariamente il primo Zelda

Nel febbraio 1986, Nintendo pubblicò il gioco come titolo di lancio per una nuova periferica: il Famicom Disk System, un lettore di floppy disk per il Famicom, che dava al giocatore, per la prima volta in un gioco su console[52], la possibilità di salvare i propri dati[53]. Il primo Zelda uscì quindi in formato floppy disk, questo non solo per offrire un'esperienza di gioco più comoda (grazie all'opportunità di salvare i propri progressi), ma anche perché il gioco necessitava di un numero maggiore di kilobyte rispetto a quanto una normale cartuccia potesse contenere.[1] Il nuovo formato permetteva inoltre al gioco di godere di effetti sonori più avanzati: notabili erano infatti per l'epoca l'effetto della spada di Link quando la sua vita era piena, e gli effetti di morte dei nemici. Inoltre, il gioco utilizzava anche il microfono integrato nel controller del Famicom (che era esclusiva della versione giapponese della console, e quindi non presente nelle versioni americana ed europea[54]) per spaventare, soffiando o urlando nel microfono, un determinato nemico simile a un coniglio: il Pols Voice[55].

Successo[modifica | modifica wikitesto]

Contrariamente alle paure di Nintendo, il gioco divenne popolare e fu ben accolto. Un anno e mezzo dopo circa, il titolo fu pubblicato in Nord America (utilizzando il formato cartuccia classico dei giochi per NES, integrando però una batteria per permettere il salvataggio dei dati; la cartuccia era di colore oro) e nel 1988 aveva venduto due milioni di copie[56]. In Europa, il gioco venne pubblicato nello stesso formato della versione americana e ottenne grandi consensi[57].

Sull'onda di questo successo, Nintendo commercializzò vari prodotti di merchandising legati al marchio Zelda, come giocattoli, guide, orologi, e prodotti alimentari come i cereali Nintendo Cereal System[58]. Una serie a cartoni animati dal titolo Un regno incantato per Zelda fu prodotta in America nel 1989, e i personaggi di Link e Zelda apparvero anche nella serie animata Un videogioco per Kevin[59]. Inoltre, sulla fine degli anni '80, nacquero vari Fan Club dedicati a Zelda[60][61].

Controversie[modifica | modifica wikitesto]

I nove labirinti che bisogna attraversare per finire il gioco hanno forme facilmente assimilabili ad oggetti (un'aquila, la testa di un leone, un serpente, ecc.)[62]. Il terzo labirinto ha una conformazione che, ad un pubblico occidentale, potrebbe rammentare la forma della svastica[63]. Si tratta invece di un manji, simbolo buddhista della fortuna[64]. In Giappone, dove il gioco fu inizialmente realizzato, le svastiche e alcuni simboli affini sono considerati positivi, questo spiega il perché un'immagine che può evocare sentimenti negativi per un pubblico occidentale venga deliberatamente utilizzata[65]. Negli Stati Uniti furono ben pochi i reclami per l'uso, ma quando i Pokémon divennero popolari, Nintendo fu costretta ad alterare un'immagine a causa delle proteste mosse per l'uso di un manji[66].

Accoglienza[modifica | modifica wikitesto]

Recensioni
Recensori Giudizio
Allgame 5/5[67]
The Video Game Critic A-[68]
GamePro 4,5/5[69]
Nintendo Power 4,5/5[69]
1UP.com A[70]
Pocket Games 100[71]
Gaming Age 91[71]
GameZone 90[71]
GameSpot 7.2/10[6]

The Legend of Zelda ottenne un successo di critica e pubblico straordinario, e divenne il primo gioco per NES a vendere oltre un milione di copie[72]. Il titolo si piazzò primo nella lista dei 30 giochi preferiti dai giocatori redatta da Nintendo Power[73], e ci rimase fino ai primi anni '90. Fu inoltre votato come "Best Challenge" dai lettori di tale rivista ai Nintendo Power Awards del 1988[74]. Sempre la stessa rivista lo elesse inoltre il più grande videogioco per NES mai creato, defindendolo un titolo rivoluzionario[75]. GamesRadar lo definì il terzo più grande videogioco per NES mai creato, lodandone la grafica, il gameplay e il mondo molto vasto[76]. Nel 1988, Computer Gaming World definì il gioco la migliore avventura dell'anno per Nintendo, dichiarando che il gioco ha avuto successo nel trasportare l'RPG da computer a console[77]. Inoltre, lo stesso magazine, nel 1990 descrisse il gioco come una vera e propria killer application[78].

The Legend of Zelda, nel corso degli anni, è spesso comparso in molte liste di videogiochi considerati i più grandi e più influenti:

  • La rivista Game Informer lo classificò primo in due occasioni; nella lista dei 100 più grandi videogiochi della storia redatta nel 2001[79], e nella lista dei 200 più grandi videogiochi della storia redatta nel 2009[80].
  • Electronic Gaming Monthly lo classificò quinto nella lista dei 200 più grandi videogiochi del nostro tempo[81].
  • La rivista Nintendo Power lo piazzò alla settima posizione nella lista dei 200 più grandi videogiochi prodotti da Nintendo[82].
  • Official Nintendo Magazine lo posizionò settantasettesimo nella lista dei 100 più grandi videogiochi di Nintendo[83].
  • Nella lista di IGN dei 99 migliori videogiochi, si posizionò ottantesimo[84].
  • GameSpy introdusse il primo Zelda nella Hall of Fame dei videogiochi nell'Agosto del 2000[85] e lo dichiarò il decimo più grande videogioco di tutti i tempi[86].
  • La rivista Famitsū lo dichiarò il più grande videogioco per Famicom[87].

The Legend of Zelda fu inoltre inserito nel Guinness World Records per essere stato il primo gioco della storia ad integrare una batteria per il salvataggio dei progressi.

Impatto e lascito[modifica | modifica wikitesto]

The Legend of Zelda è considerato un precursore spirituale del genere RPG per console[30]. Sebbene non venga solitamente considerato un RPG a tutti gli effetti (dato che mancano alcune delle meccaniche base del genere, come i combattimenti a turni o il potenziamento del personaggio tramite punti esperienza), ha molti aspetti in comune con questo genere, e fu un'importante influenza per gli Action RPG[88]. L'ambientazione fantasy, la grafica colorata, lo stile delle musiche e il gameplay action-adventure, furono in seguito adottate da molti RPG[88]. Il successo commerciale che il titolo ottenne, aiutò a popolarizzare le avventure fantasy dal gameplay non lineare; questo elemento sarebbe diventato in seguito canonico in molti titoli dalle meccaniche RPG[89]. La popolarità del gioco portò alla nascita di molti cloni che cercarono di emularne le meccaniche[90].

Zelda fu largamente responsabile della nascita di molti RPG per computer orientati verso l'azione, rilasciati sul finire degli anni '80, come il gioco Times of Lore sviluppato da Origin Systems[91]. La serie di Zelda, continuò ad esercitare una grande influenza su molti giochi sviluppati nei decenni successivi[92]. Quando venne rilasciato in Nord America, venne accolto come l'iniziatore di un nuovo genere, e lo sviluppatore Roe R. Adams (tra i responsabili della serie Wizardry) riconobbe nel 1990 a The Legend of Zelda l'invenzione ufficiale del JRPG[78]. In tempi recenti, tuttavia, c'è stato un largo dibattito secondo il quale Zelda non potrebbe qualificarsi come un effettivo RPG d'azione[93].

The Legend of Zelda diede il via a una lunga serie, comprendente vari sequel, prequel e alcuni spin-off, e divenne entro breve una tra le serie di punta di Nintendo. Introdusse inoltre importanti personaggi e ambientazioni nel mondo dei videogiochi, come Link, Zelda, Ganondorf, Impa, la terra di Hyrule, e il simbolo della Triforza.[1] Il tema musicale principale dell'overworld, e il distintivo jingle udibile in gioco dopo la risoluzione di un enigma, apparvero in quasi ogni episodio successivo. GameSpot definì The Legend of Zelda uno dei 15 videogiochi più influenti di tutti i tempi, per essere stato il primo vero esempio di gioco non lineare e con un vasto mondo aperto da esplorare liberamente, per aver introdotto la possibilità di salvare i propri progressi di gioco tramite una batteria inserita nella cartuccia, e per aver contribuito alla nascita dei giochi di genere azione e avventura sullo stile di Metroid, o dei giochi di ruolo giapponesi per console come Final Fantasy[89]. Nel 2009, Game Informer dichiarò The Legend of Zelda il gioco più importante e influente di sempre[94].

Nel 2011 Nintendo celebrò il venticinquesimo anniversario del gioco, in una versione simile a quanto fatto per Super Mario Bros. l'anno prima[95]. Questa celebrazione incluse la possibilità per gli utenti del Club Nintendo di scaricare gratuitamente la colonna sonora di The Legend of Zelda: Ocarina of Time, la prima versione digitale di The Legend of Zelda: Link's Awakening, e l'inserimento di un livello speciale ispirato a Zelda in Super Mario 3D Land.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c (EN) Andrew Vestal, Cliff O'Neill e Brad Shoemaker, The History of Zelda, su gamespot.com. URL consultato il 24 giugno 2018 (archiviato dall'url originale il 1º luglio 2006).
  2. ^ (EN) Damien McFerran, The Legend of Zelda Review, su nintendolife.com, 20 novembre 2006. URL consultato il 24 giugno 2018.
  3. ^ (EN) Todd Mowatt, In the Game: Nintendo's Shigeru Miyamoto, su amazon.com. URL consultato il 24 giugno 2018.
  4. ^ "放課後のクラブ活動のように". 社長が訊く. Nintendo Co., Ltd. 19 November 2009. Retrieved 8 June 2010. "1986年2月に、ファミコンのディスクシステムと同時発売された、アクションアドベンチャーゲーム。 / An action-adventure game simultaneously released with the Famicom Disk System in February 1986."
  5. ^ (EN) Mike Fahey, The Legend Of Zelda Was Born 30 Years Ago Today On An Ugly Little Floppy Disk, su kotaku.com, 21 febbraio 2016. URL consultato il 25 giugno 2018.
  6. ^ a b Gerstmann, Jeff (22 November 2006). "The Legend of Zelda Review". GameSpot. CBS Interactive. Retrieved 24 August 2014.
  7. ^ "The Legend of Zelda". GameSpot. CBS Interactive Inc. Retrieved 24 August 2014.
  8. ^ "The Legend of Zelda: Collector's Edition". GameSpot. CBS Interactive Inc. Retrieved 23 August 2014.
  9. ^ "The Legend of Zelda - Wii". IGN. IGN Entertainment, Inc. Retrieved 23 August 2014.
  10. ^ https://www.ign.com/articles/2012/07/06/ign-presents-the-history-of-the-legend-of-zelda#
  11. ^ Zelda. Cronaca di una saga leggendaria Copertina flessibile – 20 lug 2012 di AA.VV. (Autore), Multiplayer.it Edizioni (a cura di)
  12. ^ Lista dei 200 più grandi videogiochi secondo Game Informer, 2009
  13. ^ Spike Press Release (November 16, 2011). "Spike Announces VGA Nominees & Honors "Legend Of Zelda" With First Ever Video Game Hall Of Fame Award". Spike. Retrieved November 19, 2011.
  14. ^ a b c d The Legend of Zelda Instruction Booklet. Nintendo of America, Inc. pp. 3–4.
  15. ^ a b c The Legend of Zelda Instruction Booklet. Nintendo of America, Inc. p. 39.
  16. ^ The Legend of Zelda Instruction Booklet. Nintendo. p. 10.
  17. ^ http://www.denofgeek.com/games/zelda/21231/the-inspiration-behind-the-legend-of-zelda
  18. ^ garty.altervista.org/tloz.shtml
  19. ^ boxedinfinity.com/2013/12/07/boxes-from-beyond-cover-art-that-looks-like-loot
  20. ^ https://www.mobygames.com/game/nes/legend-of-zelda/cover-art/gameCoverId,146972/
  21. ^ Copia archiviata, su denofgeek.com. URL consultato il 28 ottobre 2015 (archiviato dall'url originale il 5 febbraio 2015).
  22. ^ https://www.mobygames.com/game/nes/legend-of-zelda
  23. ^ https://www.nintendolife.com/games/nes/legend_of_zelda
  24. ^ https://www.giantbomb.com/the-legend-of-zelda/3030-11949/
  25. ^ The Legend of Zelda Instruction Booklet. Nintendo of America, Inc. p. 18.
  26. ^ The Legend of Zelda Instruction Booklet. Nintendo. p. 41.
  27. ^ The Legend of Zelda Instruction Booklet. Nintendo of America, Inc. p. 28.
  28. ^ The Legend of Zelda Instruction Booklet. Nintendo of America, Inc. pp. 29–31.
  29. ^ The Legend of Zelda Instruction Booklet. Nintendo of America, Inc. pp. 32–39.
  30. ^ a b c Andrew Long. "The Legend of Zelda — Retroview". RPGamer. Retrieved 1 October 2006.
  31. ^ Futabasha The Legend of Zelda Strategy Guide (1986)
  32. ^ https://www.ign.com/articles/2004/06/05/classic-nes-series-the-legend-of-zelda
  33. ^ kokiri-forest.weebly.com/the-legend-of-zelda.html
  34. ^ "Zelda Handheld History". Iwata Asks. Nintendo. 26 January 2010. Retrieved 8 June 2010.
  35. ^ "『裏ゼルダ』の裏話". 社長が訊く. Nintendo. 19 November 2009. Retrieved 8 June 2010.
  36. ^ ZELDA: The Second Quest Begins (1988), p. 28
  37. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y z aa Zelda Capital - The Legend of Zelda - Items Guide, su zeldacapital.com. URL consultato il 13 ottobre 2014 (archiviato dall'url originale il 19 ottobre 2014).
  38. ^ "Aquamentus: A Unicorn having lots of attacking power. It emits beams." (The Legend of Zelda manual, pg. 37)
  39. ^ "A giant rhinoceros. It hasn't got so much attack power, but it bounces off attacks with its thick hide." (The Legend of Zelda manual, pg. 37)
  40. ^ "A large man-eating flower with hands sticking out in all four directions. It moves faster as it loses its hands. It's pretty mean. So, watch out!" (The Legend of Zelda manual, pg. 37)
  41. ^ "A huge dragon that has 2 to 4 heads and spits out beams at Link. Heads that Link cuts off from its body fly around in the air." (The Legend of Zelda manual, pg. 38)
  42. ^ "Big sea urchins. In spite of their big bodies, they shrivel up when attacked. But watch out! The come on pretty strong." (The Legend of Zelda manual, pg. 38)
  43. ^ "The super-huge crab that lives in the labyrinths. Its hard shell will repulse any attack. Attack its weak point with a special weapon." (The Legend of Zelda manual, pg. 38)
  44. ^ "The Patra attack in groups, in two types of formations. Both formation groups are strong. So be on your toes!" (The Legend of Zelda manual, pg. 38)
  45. ^ The Legend of Zelda (NES) Manual
  46. ^ a b "Shigeru Miyamoto Interview". Super PLAY (in Swedish) (Medströms Dataförlag AB) (04/03). March 2003. Retrieved 24 Sep 2006.
  47. ^ a b Nintendo Co., Ltd (August 22, 1987). "The Legend of Zelda". Nintendo of America, Inc. Scene: staff credits.
  48. ^ "Classic: Zelda und Link". Club Nintendo (in German) (Nintendo): 72. April 1996.
  49. ^ Bufton, Ben (2005-01-01). "Shigeru Miyamoto Interview". ntsc-uk. Retrieved 2006-09-23.
  50. ^ multiplayer.it/soluzioni/la-soluzione-completa-di-the-legend-of-zelda.html
  51. ^ Fahey, Michael (2007-03-08). "GDC07: Liveblogging Nintendo". Kotaku.
  52. ^ Why Your Game Paks Never Forget, Nintendo Power (Nintendo) (20), January 1991: 28–31
  53. ^ http://www.famicomdisksystem.com
  54. ^ Edwards, Benj (2008-08-07). "Inside Nintendo's Classic Game Console". PC World. Retrieved 2008-11-11.
  55. ^ The Legend of Zelda Instruction Booklet. Nintendo of America, Inc. p. 36.
  56. ^ Sheff (1993), p. 172
  57. ^ garty.altervista.org/special_zelda1_2.shtml
  58. ^ http://www.mrbreakfast.com/cereal_detail.asp?id=254
  59. ^ Copia archiviata, su thelostwoods.net. URL consultato il 28 ottobre 2015 (archiviato dall'url originale il 20 agosto 2015).
  60. ^ Sheff (1987), p. 178
  61. ^ Sheff (1993), p. 178
  62. ^ Soluzione di The Legend of Zelda sul sito Zelda Dungeon.net
  63. ^ dailyhitler.blogspot.it/2011/03/swastika-dungeon-in-legend-of-zelda.html
  64. ^ Zelda Legends - Storyline - Storyline Articles - Article 4: The Manji Labyrinth
  65. ^ Copia archiviata, su sevenrings.altervista.org. URL consultato il 28 ottobre 2015 (archiviato dall'url originale il 5 marzo 2016).
  66. ^ kotaku.com/5834611/when-pokemon-got-a-little-too-nazi-germany
  67. ^ Marriott, Scott Alan. "The Legend of Zelda - Overview". Allgame. Retrieved December 4, 2012.
  68. ^ "The Video Game Critic's NES Reviews". videogamecritic.net. Retrieved 4 December 2012.
  69. ^ a b "Classic NES Series: The Legend of Zelda". GameRankings. Retrieved 2006-10-01.
  70. ^ "Classic NES Series: The Legend of Zelda". Game Ratio. Retrieved 2006-10-01.
  71. ^ a b c http://www.metacritic.com/game/game-boy-advance/classic-nes-series-the-legend-of-zelda
  72. ^ "Narly Nintendo – The Duffer's Guide to Nintendomania". Raze (Newsfield Publications) (5): p. 18. March 1991.
  73. ^ Top 30, Nintendo Power 1, July–August 1988: 102
  74. ^ Nester Awards, Nintendo Power (Nintendo) (6), May–June 1989: 18–21
  75. ^ "Nintendo Power — The 20th Anniversary Issue!" (Magazine). Nintendo Power 231 (231). San Francisco, California: Future US. August 2008. p. 71.
  76. ^ "Best NES Games of all time". GamesRadar. 2012-04-16. Retrieved 2013-12-05.
  77. ^ (EN) Bill Kunkel, Joyce Worley, Arnie Katz, Video Gaming World (JPG), in Computer Gaming World, n. 53, Anaheim, Golden Empire Publications, novembre 1988, p. 54, ISSN 0744-6667 (WC · ACNP).
  78. ^ a b (EN) Roe R. Adams, Westward Ho! (Toward Japan, That Is): An Overview of the Evolution of CRPGs on Dedicated Game Machines (JPG), in Computer Gaming World, n. 76, Anaheim, Golden Empire Publications, novembre 1990, pp. 83–84, ISSN 0744-6667 (WC · ACNP).
  79. ^ Cork, Jeff (2009-11-16). "Game Informer's Top 100 Games of All Time (Circa Issue 100)". Game Informer. Retrieved 2013-12-10.
  80. ^ Game Informer staff (December 2009). "The Top 200 Games of All Time". Game Informer (200): 44–79.
  81. ^ S.B. (February 2006). "The 200 Greatest Video Games of their Time". Electronic Gaming Monthly. Retrieved 2006-10-01.
  82. ^ NP Top 200, Nintendo Power 200, February 2006: 58–66
  83. ^ "80-61 ONM". ONM. Retrieved 2009-02-19.
  84. ^ "Readers' Picks Top 99 Games: 80-71". IGN. April 11, 2005. Retrieved 2006-09-30.
  85. ^ Buecheler, Christopher (August 2000). "The Gamespy Hall of Fame". GameSpy. Retrieved 2006-09-30.
  86. ^ GameSpy Staff (July 2001). "GameSpy's Top 50 Games of All Time". GameSpy. Archived from the original on 2008-03-20. Retrieved 2006-09-30.
  87. ^ taragan (2006). "Famitsu Readers' All-time Favorite Famicom Games". Pink Godzilla. Archived from the original on 2008-06-17. Retrieved 2006-09-20.
  88. ^ a b "GameSpy's 30 Most Influential People in Gaming". GameSpy. Archived from the original on 2007-06-27. Retrieved 2007-04-01.
  89. ^ a b "15 Most Influential Games of All Time: The Legend of Zelda". GameSpot. Archived from the original on 2010-05-15. Retrieved 2014-08-24.
  90. ^ An example is a clone for the TRS-80 Color Computer III called "The Quest for Thelda", written by Eric A. Wolf and licensed to Sundog Systems."Quest For Thelda". 2003-10-06. Retrieved 2008-04-02.
  91. ^ Barton, Matt (2008). Dungeons & Desktops: The History of Computer Role-Playing Games. A K Peters, Ltd. pp. 182 & 212. ISBN 1-56881-411-9. Retrieved 2010-09-08.
  92. ^ Loguidice, Bill; Barton, Matt (2009), Vintage Games: An Insider Look at the History of Grand Theft Auto, Super Mario, and the Most Influential Games of All Time, Focal Press, p. 317, ISBN 0-240-81146-1
  93. ^ Barton, Matt (2008). Dungeons & Desktops: The History of Computer Role-Playing Games. A K Peters, Ltd. pp. 209–10. ISBN 1-56881-411-9. Retrieved 2010-09-08.
  94. ^ The Game Informer staff (December 2009). "The Top 200 Games of All Time". Game Informer (200): 44–79. ISSN 1067-6392. OCLC 27315596.
  95. ^ "Zelda 25th anniversary will be special — Nintendo". Official Nintendo Magazine. 8 March 2010. Retrieved 9 March 2010.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  Portale Videogiochi: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di videogiochi