Satellite naturale

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Si dice satellite naturale (o talvolta più impropriamente luna, con l'iniziale in minuscolo) un qualunque corpo celeste che orbita attorno a un corpo diverso da una stella, come ad esempio un pianeta, un pianeta nano o un asteroide. Nel sistema solare si conoscono oltre centocinquanta satelliti naturali e al di fuori dello stesso, al 2019 se ne conosce forse uno[1].

Tipicamente i giganti gassosi possiedono estesi sistemi di satelliti, mentre i pianeti terrestri ne hanno pochi: nel sistema solare Mercurio e Venere non ne sono dotati, la Terra ne possiede uno molto grande rapportato alle proprie dimensioni (Luna) mentre Marte ne possiede due piccoli (Fobos e Deimos). Fra i pianeti nani i satelliti sembrano essere una caratteristica predominante degli oggetti transnettuniani, come Plutone (cinque, di cui uno massiccio), Haumea (due satelliti) ed Eris (un satellite).

Per estensione si indica col termine di satellite naturale qualunque oggetto di origine non artificiale che orbiti intorno a un oggetto di massa più grande, ad esempio una galassia nana che orbita attorno a una galassia di dimensioni maggiori si chiama galassia satellite.

Origine[modifica | modifica wikitesto]

Si pensa che la maggior parte dei satelliti abbia avuto origine nella stessa regione del disco protoplanetario nel quale ha avuto luogo la formazione del suo corpo madre. Vi sono tuttavia molte eccezioni e variazioni al modello standard di formazione dei satelliti. Molti satelliti del sistema solare esterno sono probabilmente asteroidi catturati, oppure frammenti di corpi più grandi distrutti da un impatto o, come nel caso della nostra Luna secondo una teoria accreditata, una porzione del pianeta stesso scagliata nello spazio in seguito a un grande impatto. La maggior parte dei satelliti è conosciuta solo attraverso poche osservazioni a distanza tramite telescopi o sonde spaziali e la maggior parte delle teorie che li riguardano sono quindi molto incerte.

Satelliti temporanei[modifica | modifica wikitesto]

La cattura di un asteroide da parte di un'orbita eliocentrica non è sempre permanente. Stando alle simulazioni, i satelliti temporanei sono un fenomeno comune.[2][3] Gli unici esempi mai osservati sono 1991 VG, 2006 RH120, 2020 CD3.

Caratteristiche fisiche[modifica | modifica wikitesto]

Rapporto tra le dimensioni dei principali satelliti naturali del sistema solare e la Terra.

La maggior parte dei satelliti naturali conosciuti presenta un chiaro fenomeno di risonanza orbitale con altri corpi oppure di rotazione sincrona (completano una rotazione per ogni rivoluzione). Un'eccezione è Iperione, satellite di Saturno che presenta una rotazione caotica a causa della sua forma estremamente irregolare. Non si conosce attualmente nessun satellite che possieda a sua volta un satellite: gli effetti mareali del pianeta primario renderebbero molto probabilmente le orbite instabili. Alcuni satelliti presentano tuttavia dei compagni nei loro punti lagrangiani, come ad esempio Teti e Dione, satelliti di Saturno.

La scoperta di numerosi satelliti asteroidali (a partire da Dactyl, attorno all'asteroide 243 Ida) ha rivelato che anche gli asteroidi possono possedere satelliti propri; alcuni, come 90 Antiope, sono addirittura asteroidi doppi con due componenti di dimensioni simili.

I satelliti del sistema solare[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Lista dei satelliti naturali.

I principali satelliti naturali del sistema solare sono la Luna, che orbita attorno alla Terra, i satelliti medicei Io, Europa, Ganimede e Callisto, in orbita attorno a Giove, il satellite di Saturno Titano e il satellite di Nettuno Tritone. Alcuni di questi corpi superano, per dimensioni, anche i più grandi pianeti nani, e due superano addirittura il pianeta più piccolo, Mercurio.

Segue un prospetto dei satelliti del sistema solare classificati per diametro e pianeta di appartenenza; sono inclusi nella lista pianeti nani e asteroidi degni di nota.

Diametro medio (km) Pianeti Pianeti nani Altri oggetti,
per confronto
Terra Marte Giove Saturno Urano Nettuno Plutone Haumea Eris
5000-6000


Ganimede Titano
4000-5000


Callisto Mercurio
3000-4000 Luna


Io
Europa
2000-3000


Tritone Eris
Plutone
1000-2000 Rea
Giapeto
Dione
Teti
Titania
Oberon
Umbriel
Ariel
Caronte Makemake
Haumea
Sedna
Orco
Quaoar
500-1000 Encelado Cerere
Varuna
Issione
Pallade
Vesta
...e altri
250-500 Mimas
Iperione
Miranda Proteo
Nereide
Hiʻiaka Disnomia Igea
Davida
Interamnia
...e altri
100-250 Amaltea
Imalia
Tebe
Febe
Giano
Epimeteo
Sicorace
Puck
Porzia
Larissa
Galatea
Despina
Namaka [...]
50-100 Elara
Pasifaë
Prometeo
Pandora
Calibano
Giulietta
Belinda
Cressida
Rosalinda
Desdemona
Bianca
Talassa
Alimede
Neso
Naiade
Notte
Idra
[...]
10-50 Fobos
Deimos
Carme
Metis
Sinope
Lisitea
Ananke
Leda
Adrastea
Siarnaq
Elena
Albiorix
Atlante
Pan
Telesto
Paaliaq
Calipso
Ymir
Kiviuq
Tarvos
Ijiraq
Erriapo
Ofelia
Cordelia
Setebos
Prospero
Perdita
Mab
Stefano
Cupido
Francisco
Ferdinando
Margherita
Trinculo
Sao
Laomedea
Psamate
Cerbero
Stige
[...]
< 10


almeno 47 almeno 21 [...]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) The First Exomoon Ever Detected in Space Might Not Actually Exist, Scientists Say, su sciencealert.com, 1º maggio 2019.
  2. ^ Camille M. Carlisle, Pseudo-moons Orbit Earth, in Sky & Telescope, 30 dicembre 2011.
  3. ^ Grigori Fedorets, Mikael Granvik e Robert Jedicke, Orbit and size distributions for asteroids temporarily captured by the Earth-Moon system, in Icarus, vol. 285, 15 marzo 2017, pp. 83–94, Bibcode:2017Icar..285...83F, DOI:10.1016/j.icarus.2016.12.022.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Satelliti naturali di Giove[modifica | modifica wikitesto]

Satelliti naturali di Saturno[modifica | modifica wikitesto]

Satelliti naturali di Urano[modifica | modifica wikitesto]

Satelliti naturali di Nettuno[modifica | modifica wikitesto]

Miscellanea[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàThesaurus BNCF 9293 · LCCN (ENsh85117635 · GND (DE4179141-1 · BNF (FRcb11978636w (data) · J9U (ENHE987007558487605171 · NDL (ENJA00561855
  Portale Astronomia: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di astronomia e astrofisica