Stampa laser

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La stampa laser è una tecnica di stampa su carta che deriva direttamente dalla xerografia e permette una notevole velocità di stampa.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Gary Starkweather (qui visto nel 2009) ha inventato la stampante laser.

Negli anni '60, la Xerox Corporation aveva una posizione dominante nel mercato delle fotocopiatrici.[1] Nel 1969, Gary Starkweather, che lavorava nel dipartimento di sviluppo prodotti della Xerox, ebbe l'idea di utilizzare un raggio laser per "disegnare" un'immagine di ciò che doveva essere copiato direttamente sul tamburo della fotocopiatrice. Dopo essere passato al recentemente creato Palo Alto Research Center (Xerox PARC) nel 1971, Starkweather adattò una fotocopiatrice Xerox 7000 per creare SLOT (Scanned Laser Output Terminal). Nel 1972, Starkweather collaborò con Butler Lampson e Ronald Rider per aggiungere un sistema di controllo e un generatore di caratteri, dando così vita a una stampante chiamata EARS (Ethernet, Alto Research character generator, Scanned laser output terminal)—che in seguito divenne la stampante laser Xerox 9700.[2][3][4]

  • 1976: È stata rilasciata la prima implementazione commerciale di una stampante laser, la IBM 3800. È stata progettata per i data center, dove ha sostituito le stampanti a linea collegate ai computer mainframe. La IBM 3800 veniva utilizzata per la stampa ad alta velocità su carta continuativa, raggiungendo una velocità di 215 pagine al minuto (ppm), con una risoluzione di 240 punti per pollice (dpi). Sono state vendute oltre 8.000 di queste stampanti.[5]
  • 1977: È stata lanciata sul mercato la Xerox 9700. A differenza della IBM 3800, la Xerox 9700 non era destinata a sostituire stampanti esistenti particolari; tuttavia, aveva un supporto limitato per il caricamento di font. La Xerox 9700 eccelleva nella stampa di documenti di valore su carta a fogli sfusi con contenuto variabile (ad esempio, polizze assicurative).[5]
  • 1979: Ispirata al successo commerciale della Xerox 9700, l'azienda giapponese di fotocamere e ottica Canon ha sviluppato la Canon LBP-10, una stampante laser da tavolo a basso costo. Canon ha quindi iniziato a lavorare su un motore di stampa molto migliorato, il Canon CX, che ha portato alla creazione della stampante LBP-CX. Non avendo esperienza nella vendita agli utenti informatici, Canon ha cercato partnership con tre aziende della Silicon Valley: Diablo Data Systems (che ha rifiutato l'offerta), Hewlett-Packard (HP) e Apple Computer.[6][7][8]
  • 1981: È stata lanciata sul mercato la prima piccola personal computer progettata per uso ufficio, la Xerox Star 8010. Il sistema utilizzava una metafora del desktop che non è stata superata nelle vendite commerciali fino al Apple Macintosh. Nonostante fosse innovativo, il sistema Star era estremamente costoso (US$17,000), accessibile solo a una frazione delle aziende e delle istituzioni a cui era destinato.[9]
  • 1984: È stata rilasciata la prima stampante laser destinata alle vendite di massa, l'HP LaserJet. Utilizzava il motore Canon CX, controllato dal software HP. Il LaserJet è stato rapidamente seguito da stampanti prodotte da Brother Industries, IBM e altre. Le macchine di prima generazione avevano tamburi fotosensibili di grandi dimensioni, con una circonferenza maggiore della lunghezza della carta caricata. Una volta sviluppate le rivestiture a recupero rapido, i tamburi potevano toccare la carta più volte in un passaggio e quindi avere un diametro più piccolo.
  • 1985: Apple ha introdotto il LaserWriter (anch'esso basato sul motore Canon CX),[10] ma utilizzava il linguaggio di descrizione della pagina PostScript appena rilasciato (fino a quel momento, ogni produttore utilizzava il proprio linguaggio di descrizione della pagina proprietario, rendendo il software di supporto complesso e costoso). Il PostScript permetteva l'uso di testo, font, grafica, immagini e colore largamente indipendenti dal marchio o dalla risoluzione della stampante.
PageMaker, sviluppato dalla Aldus per il Macintosh e il LaserWriter, è stato anch'esso rilasciato nel 1985 e la combinazione è diventata molto popolare per la desktop publishing.[4][5]

Le stampanti laser hanno portato alla stampa di testi eccezionalmente veloce e di alta qualità in vari font sulla stessa pagina, sia per il mercato aziendale che per quello domestico. Nessuna altra stampante comunemente disponibile durante questa era poteva offrire questa combinazione di funzionalità.

Procedimento di stampa[modifica | modifica wikitesto]

Immagine stampata con stampante laser a colori al microscopio

La stampa laser utilizza come pigmento il toner. L'immagine da riprodurre (proveniente da supporto cartaceo o elettronico) è riportata da un laser su un cilindro di selenio reso fotosensibile, detto "tamburo" o "rullo magnetico", che con la luce si carica, acquisisce l'immagine in negativo, immagazzina il toner e lo trasferisce sulla carta, dove viene poi fissato tramite fusione.

Il procedimento consiste in 7 fasi.

  1. caricamento statico del tamburo attraverso il PCR (rullo primario caricatore). Il flusso continuo di corrente elettrica proveniente dal PCR genera uno stato di carica negativa sulla superficie fotosensibile del tamburo.
  2. esposizione: Il raggio laser scansiona la superficie del tamburo togliendo la carica negativa nelle aree che non dovranno essere stampate, ossia su cui il toner non dovrà andare a collocarsi nella successiva fase di sviluppo. Sulla superficie del tamburo a questo punto risulta esserci un'immagine "nascosta" che non è altro che la riproduzione in negativo dell'immagine da stampare.
  3. sviluppo: la fase di sviluppo avviene attraverso l'immagazzinamento, da parte del tamburo magnetico, della polvere del toner sull'immagine nascosta. La polvere del toner, proveniente dal proprio serbatoio (le cui aperture sono adiacenti al tamburo) viene attratta sul tamburo stesso e si attacca alle aree rimaste sensibili alla carica negativa, cioè all'immagine nascosta. Nel procedimento interviene anche una lama dosatrice (racla) che regola la quantità di toner nella zona del rullo magnetico. Il suo compito è quello di livellare l'acquisizione del toner togliendo il superfluo.
  4. trasferimento: il passaggio successivo è lo spostamento del toner sul foglio di carta. Durante il suo scorrimento il foglio viene caricato positivamente dal rullo di spostamento, per far sì che il toner sul tamburo, con carica negativa, venga attirato dal foglio di carta e si trasferisca su di esso creando l'immagine da stampare.
  5. fusione: le particelle di toner collocate sul foglio di carta devono essere fuse su di esso, in quanto non vi si attaccano spontaneamente. Il foglio di carta deve passare attraverso una zona della stampante detta "forno di cottura", composto dal rullo fusore e dal rullo pressore. Il rullo pressore comprime il foglio sul rullo fusore, riscaldato, dove il calore fonde il toner attaccandolo alla carta.
  6. pulizia: non tutto il toner collocato sul tamburo si trasferisce sul foglio di carta, perciò c'è necessità di un meccanismo di pulizia per consentire alla macchina di ripetere il procedimento di stampa a partire da un rullo pulito. La lama di pulizia ha il compito di pulire il tamburo dal toner rimasto, non più utilizzabile, trasportandolo in un serbatoio specifico. Esiste un'altra lama, detta di recupero, che serve ad impedire al toner rimasto di fuoriuscire dalla cartuccia e cadere davanti al tamburo.
  7. cancellazione: dopo che la lama di pulizia ha tolto il residuo di toner, la macchina cancella le tracce di carica negativa ancora presenti sul rullo magnetico.

Rischi per la salute[modifica | modifica wikitesto]

Le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico: leggi le avvertenze.

Le stampanti laser sono state connesse a diversi rischi per la salute.[11]

Ozono[modifica | modifica wikitesto]

Come conseguenza del processo di stampa la stampante produce azoto e ossigeno ionizzati, che formano ozono e ossidi di azoto. Per questo in alcuni modelli è installato un filtro al carbonio che intercetta il flusso d'aria riducendo tali ossidi

Quando una stampante laser viene usata per un lungo periodo in uno spazio ridotto e non ventilato, il livello d'ozono può raggiungere livelli tali da divenire irritante.

Problemi respiratori[modifica | modifica wikitesto]

Secondo uno studio condotto da alcuni ricercatori australiani della Queensland University of Technology (QUT), alcune stampanti emettono un particolato che può causare disturbi respiratori.[12] Gli autori hanno segnalato come l'emissione di polveri ultrafini variasse significativamente anche fra macchine dello stesso modello. Secondo la professoressa Morawska, a capo del team di ricerca, una stampante emette tante polveri ultrafini quante quelle di una sigaretta.[13]

Le conseguenze dell'inalazione di tali polveri dipendono dalla loro composizione spaziando dall'irritazione delle vie respiratorie a malattie più serie come problemi cardiovascolari o cancro.[14]

Uno studio giapponese del 2006 ha scoperto che le stampanti laser aumentano le concentrazioni di sostanze cancerogene come benzolo e stirene, o nocive come lo xilene e l'ozono, mentre le stampanti a getto d'inchiostro emettono 1-pentanolo.[15]

Muhle et al. (1991) hanno riportato che la conseguenza dell'inalazione cronica di toner (una polvere plastica pigmentata con carbone, diossido di titanio e silica) è simile qualitativamente al biossido di titanio e agli scarichi di un motore diesel.[16]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Jacob E. Goldman, Fondatore del Xerox Lab, Muore a 90 Anni, in The New York Times, 21 dicembre 2011.
    «Nel tardo 1960, la Xerox, allora il principale produttore di fotocopiatrici per ufficio ...»
  2. ^ (EN) Malcolm Gladwell, Creation Myth, in The New Yorker, 9 maggio 2011. URL consultato il 9 agosto 2013.
  3. ^ Edwin D. Reilly, Tappe fondamentali nella Scienza dell'Informatica e Tecnologia dell'Informazione, Greenwood Press, 2003, p. 152, ISBN 1-57356-521-0.
    «starkweather laser-printer.»
  4. ^ a b Roy A. Allan, Storia del Personal Computer: Le Persone e la Tecnologia, Allan Publishing, 1º ottobre 2001, pp. 13–23, ISBN 978-0-9689108-3-2.
  5. ^ a b c William E. Kasdorf, La Guida Columbia alla Pubblicazione Digitale, Columbia University Press, gennaio 2003, pp. 364, 383, ISBN 978-0-231-12499-7.
  6. ^ H Ujiie, Stampa Digitale dei Tessuti, Elsevier Science, 28 aprile 2006, p. 5, ISBN 978-1-84569-158-5.
  7. ^ Gregg Keizer, Cho thuê máy photocopy tại TPHCM, su tienphatcopier.com. URL consultato l'8 febbraio 2009.
  8. ^ Michael Shawn Malone, Bill & Dave: Come Hewlett e Packard Hanno Costruito la Migliore Azienda del Mondo, Penguin, 2007, p. 327, ISBN 978-1-59184-152-4.
  9. ^ Paul A. Strassmann, I Computer che Nessuno Voleva: I Miei Anni con Xerox, Strassmann, Inc., 2008, p. 126, ISBN 978-1-4276-3270-8.
  10. ^ TPW - CX Printers- Apple, in printerworks.com. URL consultato il 19 luglio 2014 (archiviato dall'url originale il 1º agosto 2013).
  11. ^ Notes to General Risk Assessment Form RA1: (PDF), su docs.csg.ed.ac.uk. URL consultato il 13 settembre 2011 (archiviato dall'url originale l'11 luglio 2013).
  12. ^ Copia archiviata (PDF), su cdn.sfgate.com. URL consultato il 28 settembre 2007 (archiviato dall'url originale il 28 settembre 2007).
  13. ^ Printer particles as bad as cigarettes - Technology - smh.com.au
  14. ^ QUT | News | Study reveals the dangers of printer pollution
  15. ^ https://canondriverinstall.com/canon-pixma-g1010-driver/3
  16. ^ https://canondriverinstall.com/pixma-mg2570s-driver/ Pagina 121

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