28 settembre 2012

Fisica del futuro

A richiesta con "Le Scienze" di ottobredi Michio Kaku

Quale futuro prossimo ci riserva il progresso della scienza e della tecnologia? La domanda è insidiosa, la visione del domani è una prateria irresistibile per la mente e il rischio di tracimare nel campo della fantascienza è sempre dietro l’angolo, soprattutto se a rispondere sono non addetti ai lavori. Se però la stessa domanda è posta a un nutrito gruppo di ricercatori di prim’ordine in settori di avanguardia, ecco che l’insieme delle risposte restituisce un quadro verosimile dei giorni che verranno.

Ed è stato proprio questo il metodo seguito da Michio Kaku in Fisica del futuro, il volume in edicola con «Le Scienze» di ottobre. Il fisico statunitense, uno dei massimi esponenti della teoria delle stringhe e noto anche per essere un divulgatore di razza, autore di diversi bestseller, ha intervistato 300 colleghi, tra i quali diversi premi Nobel, e visitato numerosi laboratori e centri di ricerca, con l’obiettivo di tracciare un quadro del mondo di domani, o meglio del mondo delle tecnologie e delle conquiste scientifiche che plasmeranno la vita dell’umanità nel prossimo secolo.
Non tragga in inganno il titolo, il ritratto del futuro elaborato da Kaku grazie al contributo dei suoi colleghi non riguarda solo la fisica, con cui però a molto a che fare. È una visione a 360 gradi, che affronta medicina, energia, intelligenza artificiale, un’integrazione tra noi e i robot, nanotecnologie e viaggi spaziali, con una digressione anche in ambiti attualmente considerati poco influenzati da scienza e tecnologia. E così Kaku si chiede, e chiede ai suoi interlocutori, quale sarà il futuro del lavoro, come sarà organizzata la società del prossimo secolo, quali scenari economici, sociali e demografici si possono immaginare per il 2100.

Il mondo del futuro prossimo è riassunto nell’ultimo capitolo, in cui l’autore
racconta una tipica giornata di un uomo. John ha settant’anni per l’anagrafe, ma ha l’età biologica di un trentenne, perché nel 2100 l’invecchiamento si può curare, è alle prese con programmi che gestiscono casa e comunicano con interfacce sulle pareti dell’appartamento, la sua salute è tenuta sotto controllo da sensori per proteine e DNA che analizzano all’istante le molecole espulse dal corpo per analisi di routine, grazie a cui prevenire le malattie, indossa lenti a contatto con microchip che permettono di essere subito in rete e ottenere le informazioni che si desiderano.

La macchina di John è a levitazione magnetica, permette di arrivare al lavoro in un attimo e con un minimo consumo di energia. L’azienda per cui lavora si occupa di robot, che sono comandati a distanza, non importa dove si trovino: da Marte, su cui si sta completando la prima colonia terrestre, alla diga che protegge New York dall’innalzamento del livello del mare. La società in cui vive John è globale e senza conflitti. Nel mondo del 2100 la guerra è solo il triste ricordo di un passato che non tornerà mai più.

«Innovazioni e scoperte stanno cambiando l’intero panorama economico, politico e sociale, rovesciando le vecchie credenze e i pregiudizi cui eravamo legati. Siamo destinati a trasformarci in quegli stessi dèi che una volta adoravamo e temevamo», afferma Kaku, sottolineando che i prototipi di tutte le tecnologie da lui citate esistono già (li ha provati in prima persona durante le visite ai centri di ricerca), e che ogni progresso scientifico illustrato è corrente con le leggi della fisica attualmente conosciute. Non ci resta che aspettare, quindi. E sfogliare le pagine del libro per un viaggio nel futuro che verrà qualcuno.