Trent Reznor

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Trent Reznor
Trent Reznor nel 2008
NazionalitàBandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
GenereIndustrial metal
Industrial
Rock alternativo
Dark ambient
Periodo di attività musicale1988 – in attività
Strumentovoce, chitarra, pianoforte, tastiera, sintetizzatore, basso, batteria, sassofono
EtichettaInterscope
Nothing
Island
TVT
Rykodisc
Gruppi attualiNine Inch Nails
How to Destroy Angels
Album pubblicati12
Studio5+4 EP
Live3
Statuetta dell'Oscar Oscar alla migliore colonna sonora 2011
Statuetta dell'Oscar Oscar alla migliore colonna sonora 2021

Michael Trent Reznor (New Castle, 17 maggio 1965) è un cantautore, polistrumentista, compositore e produttore discografico statunitense.

Nel 1988 ha formato il gruppo musicale industrial rock Nine Inch Nails, di cui è stato l'unico membro ufficiale fino al 2016, momento in cui si è unito alla formazione il collaboratore Atticus Ross.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Gli esordi[modifica | modifica wikitesto]

Nato a New Castle e cresciuto a Mercer, in Pennsylvania, Reznor si scopre precoce talento al pianoforte, già a 5 anni era in grado di suonarlo autonomamente; la sua infanzia è segnata dal difficile rapporto con i genitori e ad occuparsi di lui è la nonna materna. Abbandona progressivamente il pianoforte per dedicarsi alla musica elettronica; inizia a militare in diversi gruppi della scena underground di Cleveland e, in una di queste, incontra Chris Vrenna, batterista, che diventerà il suo amico più intimo.

Alcune band underground in cui Reznor fece parte furono: nel 1983 gli Option 30 come tastierista e cantante, nell'85 entra negli The Innocent sempre come tastierista, negli anni a seguire suona con la cover band degli Urge, verso la metà degli anni Ottanta Reznor entra negli Exotic Birds e successivamente, anche se per poco tempo, negli Slam Bamboo.

Reznor riesce anche a trovare un impiego negli studi Right Track, dove ha la possibilità di imparare le tecniche di registrazione, mixaggio, produzione e manipolazione sonora.

I Nine Inch Nails[modifica | modifica wikitesto]

L'esordio ufficiale dei Nine Inch Nails (formati da Reznor, Vrenna e dal chitarrista Richard Patrick) è datato 1989, con l'album Pretty Hate Machine, che diverrà un vero e proprio cult nel panorama Industrial del periodo; Reznor è un polistrumentista che, pur risentendo dell'influenza dei Ministry, riesce a spaziare senza difficoltà tra l'elettronica, il synth pop e le atmosfere Dark. Nel 1994 esce l'album The Downward Spiral, caratterizzato da atmosfere opprimenti e liriche cupe. È a tutt'oggi l'album più venduto del gruppo.

Nel 1999 esce il doppio album The Fragile che, pur non riuscendo ad avere successo commerciale come il precedente, viene comunque ritenuto uno dei migliori lavori del gruppo. Ospite nella canzone Starfuckers, Inc. è Marilyn Manson. Dopo With Teeth del 2005, il 16 aprile 2007 è uscito Year Zero, concept album che riprende lo stile di Pretty Hate Machine. Nel 2008 a distanza di pochi mesi vengono rilasciati gli album Ghosts I-IV composto da 36 tracce strumentali e The Slip, entrambi disponibili in download gratuito tramite il sito ufficiale.

Nel 2009 Trent Reznor annuncia lo scioglimento della band[1] e il Wave Goodbye Tour, ultimo tour del gruppo.[2] Il 25 febbraio 2013 Trent Reznor annuncia la reunion e un nuovo tour che si svolgerà nell'estate e nell'autunno dello stesso anno negli Stati Uniti e continuerà nel 2014 nel resto del mondo. A comporre la line-up della band, assieme a Reznor, saranno Eric Avery dei Jane's Addiction, Adrian Belew dei King Crimson, Josh Eustis dei Telefon Tel Aviv, e i veterani del gruppo Alessandro Cortini e Ilan Rubin.[3]

How To Destroy Angels[modifica | modifica wikitesto]

Accantonato il progetto Nine Inch Nails, Trent Reznor insieme a sua moglie Mariqueen Maandig e Atticus Ross danno vita a How To Destroy Angels, una band dall'influenza industrial ed elettronica.[4] Il 4 maggio 2010 pubblicano il singolo in formato digitale A Drowning,[5] seguito 10 giorni dopo dal videoclip di The Space in Between. Verrà pubblicata una terza traccia attraverso l'applicazione iPad di Wired Magazine e il sito ufficiale. Il brano, intitolato The Believers, farà parte nel 2011 della colonna sonora del film Limitless.

Il primo giugno 2010 viene pubblicato un EP contenente le tracce sopracitate insieme ad altri tre pezzi inediti, dal titolo How To Destroy Angels.[6] Il 9 dicembre 2011 la band pubblica una cover del brano di Bryan Ferry Is Your Love Strong Enough?[7] per la colonna sonora del film Millennium - Uomini che odiano le donne di David Fincher.

In un'intervista Trent Reznor ha dichiarato di essere in fase di post-produzione del primo full-length album, in uscita entro l'estate 2012.[8] In realtà il 16 novembre 2012 verrà distribuito, in formato digitale e in vinile, il secondo EP della band intitolato An Omen EP_.[9] Il primo full-length album della band, dal titolo Welcome Oblivion, uscirà il 5 marzo 2013, dopo esser stato reso disponibile in versione pre-ascolto sul portale pitchfork.com.[10]

La composizione di colonne sonore[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2001 Reznor è stato contattato da Mark Romanek per comporre la colonna sonora del film One Hour Photo ma alla fine la produzione, causa divergenze, non venne utilizzata.

Nel 2010 ha collaborato con Atticus Ross per realizzare la colonna sonora del film di David Fincher The Social Network. Al riguardo Trent ha dichiarato: "Quando ho letto il copione e capito cosa stava facendo, ho detto addio a quel tempo libero che avevo pianificato". Per questo lavoro Reznor e Ross nel 2011 hanno vinto il Golden Globe per la migliore colonna sonora originale e il Premio Oscar alla migliore colonna sonora.[11] Reznor e Ross continuano a collaborare con il regista statunitense, curando nel 2011 la colonna sonora di Millennium - Uomini che odiano le donne e nel 2014 la colonna sonora di L'amore bugiardo - Gone Girl.

Nel videogioco Call of Duty: Black Ops II ha realizzato un tema della colonna sonora.[12] Nel 2013 ha partecipato con Dave Grohl dei Foo Fighters e a Josh Homme dei Queens of the Stone Age alla realizzazione del brano Mantra, traccia di chiusura di Sound City: Real to Reel, colonna sonora del film diretto da Grohl, Sound City. Nel 2016 compone nuovamente assieme ad Atticus Ross, la colonna sonora del film Boston - Caccia all'uomo, pellicola che narra le vicende sull'attentato alla maratona di Boston del 15 aprile 2013, diretto da Peter Berg; si è trattato della quarta collaborazione con Ross e della prima con Berg. Nel 2019 Reznor torna a collaborare con Atticus Ross per realizzare la colonna sonora della serie televisiva Watchmen della HBO.

Nel 2020 collabora di nuovo con Atticus Ross per la colonna sonora di Soul, film d'animazione prodotto dai Pixar Animation Studios, in co-produzione con Walt Disney Pictures, grazie al quale vince il secondo premio Oscar alla migliore colonna sonora.[13] Sempre nel 2021 e nella stessa categoria viene anche candidato per la colonna sonora di Mank, diretto da David Fincher.[14]

Vita privata[modifica | modifica wikitesto]

Reznor si è sposato con la cantante Mariqueen Maandig nell'ottobre 2009.[15] Vivono a Los Angeles e hanno 5 figli.

Discografia[modifica | modifica wikitesto]

Reznor nel 2009

Con i Nine Inch Nails[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Discografia dei Nine Inch Nails.

Colonne sonore[modifica | modifica wikitesto]

Cinema[modifica | modifica wikitesto]

Televisione[modifica | modifica wikitesto]

Reznor ha spesso collaborato con Atticus Ross (qui alla sua destra) durante la sua carriera

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Premi Oscar
Grammy Award[16][17]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Trent Reznor: ecco perché i NINE INCH NAILS non andranno più in tour... - Musica Metal, su musicametal.blogosfere.it. URL consultato il 2 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 19 novembre 2011).
  2. ^ Giuseppe Guerrasio, Nine Inch Nails: dopo il Wave Goodbye Tour ci sarà lo scioglimento, su MelodicaMente, 20 maggio 2009. URL consultato il 17 marzo 2021.
  3. ^ (EN) Amy Phillips, Trent Reznor Announces the Return of Nine Inch Nails: Extensive Touring for 2013 and 2014, su Pitchfork. URL consultato il 17 marzo 2021.
  4. ^ (EN) Tom Breihan, Trent Reznor and Wife Mariqueen Maandig Are How to Destroy Angels, su pitchfork.com, Pitchfork, 28 aprile 2010. URL consultato il 28 aprile 2010.
  5. ^ (EN) Amy Phillips, How to Destroy Angels: "A Drowning", su pitchfork.com, Pitchfork, 4 maggio 2010. URL consultato il 4 maggio 2010.
  6. ^ (EN) Kiran Aditham, How to Destroy Angels = Trent Reznor + Wife?, su prefixmag.com, Prefix, 27 aprile 2010. URL consultato il 28 aprile 2010 (archiviato dall'url originale il 25 aprile 2012).
  7. ^ (EN) HTDA on Twitter, su twitter.com, 30 novembre 2011.
    «Yes, David Fincher asked us to do a cover of Bryan Ferry's "Is Your Love Strong Enough?" for Dragon Tattoo. It will be on the soundtrack.»
  8. ^ (EN) Steve Baltin, New HTDA album on the way., su rollingstone.com, Rolling Stone, 15 dicembre 2011. URL consultato il 4 marzo 2012 (archiviato dall'url originale il 16 luglio 2012).
  9. ^ How To Destroy Angels Store, su store.destroyangels.com. URL consultato il 17 novembre 2012 (archiviato dall'url originale il 6 gennaio 2013).
  10. ^ Advance | Pitchfork, su pitchfork.com. URL consultato il 25 febbraio 2013 (archiviato dall'url originale il 25 febbraio 2013).
  11. ^ a b Delusioni e sorprese, su ansa.it, 28 febbraio 2011. URL consultato il 1º marzo 2011.
  12. ^ (EN) Video Offers Glimpse of Trent Reznor’s New Music for Black Ops II, su wired.com, wired.it, 19 agosto 2012.
  13. ^ a b Oscar 2021, Soul: secondo Oscar per Trent Reznor & Atticus Ross dopo The Social Network, su ComingSoon.it. URL consultato il 26 aprile 2021.
  14. ^ a b (EN) Lisa Respers, Oscar nominations 2021: See the list of nominees, su CNN. URL consultato il 17 marzo 2021.
  15. ^ (EN) Nine Inch Nails’ Trent Reznor Marries, su Spin, 19 ottobre 2009. URL consultato il 17 marzo 2021.
  16. ^ (EN) Trent Reznor, su GRAMMY.com, 23 novembre 2020. URL consultato il 17 marzo 2021.
  17. ^ (EN) Nine Inch Nails, su GRAMMY.com, 23 novembre 2020. URL consultato il 17 marzo 2021.
  18. ^ Past Winners Database - 1992, su theenvelope.latimes.com, Los Angeles Times. URL consultato il 7 dicembre 2006.
  19. ^ Past Winners Database - 1994, su theenvelope.latimes.com, Los Angeles Times. URL consultato il 7 dicembre 2006 (archiviato dall'url originale il 17 ottobre 2006).
  20. ^ Past Winners Database - 1995, su theenvelope.latimes.com, Los Angeles Times. URL consultato il 7 dicembre 2006.
  21. ^ Past Winners Database - 1997, su theenvelope.latimes.com, Los Angeles Times. URL consultato il 7 dicembre 2006.
  22. ^ a b Past Winners Database - 1999, su theenvelope.latimes.com, Los Angeles Times. URL consultato il 7 dicembre 2006.
  23. ^ Past Winners Database - 2000, su theenvelope.latimes.com, Los Angeles Times. URL consultato il 12 dicembre 2006.
  24. ^ 48th Annual Grammy Awards Nominee List, su grammy.com, The Recording Academy. URL consultato il 7 dicembre 2006.
  25. ^ 49th Annual Grammy Awards Nominee List, su grammy.com, The Recording Academy, 7 dicembre 2006. URL consultato il 7 dicembre 2006.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN85578395 · ISNI (EN0000 0001 1450 6262 · LCCN (ENno96009628 · GND (DE133775291 · BNE (ESXX5232460 (data) · BNF (FRcb140303485 (data) · J9U (ENHE987007391556805171 · NSK (HR000592978