Lorenzo Dellai

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Lorenzo Dellai

Presidente della Provincia Autonoma di Trento
Durata mandato24 febbraio 1999 –
29 dicembre 2012
PredecessoreCarlo Andreotti
SuccessoreAlberto Pacher[1]

Presidente della Regione autonoma del Trentino-Alto Adige
Durata mandato23 maggio 2006 –
17 febbraio 2008
PredecessoreLuis Durnwalder
SuccessoreLuis Durnwalder

Durata mandato15 giugno 2011 –
22 gennaio 2013
PredecessoreLuis Durnwalder
SuccessoreAlberto Pacher

Sindaco di Trento
Durata mandato15 giugno 1990 –
2 ottobre 1998
PredecessoreAdriano Goio
SuccessoreAlberto Pacher

Presidente del Consiglio Regionale del Trentino-Alto Adige/Südtirol
Durata mandato17 dicembre 1998 –
9 marzo 1999
PredecessoreOskar Peterlini
SuccessoreMauro Leveghi

Deputato della Repubblica Italiana
Durata mandato15 marzo 2013 –
22 marzo 2018
LegislaturaXVII
Gruppo
parlamentare
- Scelta Civica per l'Italia (fino al 10/12/2013)
- Democrazia Solidale - Centro Democratico (dal 10/12/2013)
CoalizioneCon Monti per l'Italia
CircoscrizioneTrentino-Alto Adige
Incarichi parlamentari
Sito istituzionale

Dati generali
Partito politicoCampobase (dal 2022)
In precedenza:
DC (1977-1994)
PPI (1994-2002)
CM (1998-2008)
ApI (2010-2012)
SC (2012-2013)
PpI (2013-2014)
Demo.S (2014-2017)
UpT (2008-2021)
Titolo di studioLaurea honoris causa in filosofia
UniversitàUniversità di Haifa
ProfessioneImpiegato

Lorenzo Dellai (Trento, 28 novembre 1959) è un politico italiano, sindaco di Trento dal 15 giugno 1990 al 2 ottobre 1998, presidente della provincia autonoma di Trento dal 24 febbraio 1999 al 29 dicembre 2012 e deputato per la XVII legislatura della Repubblica Italiana.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Sindaco di Trento[modifica | modifica wikitesto]

Dopo le elezioni amministrative del 1990, Dellai è stato eletto sindaco di Trento, alla guida di una coalizione che comprendeva Democrazia Cristiana, Partito Socialista Italiano e Verdi[2]. Nel 1995 è stato poi rieletto sindaco alla guida di una coalizione di centro-sinistra con il 51,7 % dei voti[3].

Dellai ha ideato e guidato la lista Civica Margherita, aggregazione di forze popolari e riformiste del centro-sinistra trentino, che ha ottenuto un buon risultato alle elezioni regionali del 22 novembre 1998[4], ed è divenuta poi modello per la costruzione de La Margherita nazionale nel 2001.

Presidente della Provincia Autonoma di Trento[modifica | modifica wikitesto]

Dopo le regionali in Trentino-Alto Adige, è stato eletto nel dicembre 1998 Presidente del Consiglio regionale del Trentino-Alto Adige, incarico che mantiene fino a marzo 1999[5]. L'anno successivo, nel 1999, Dellai è stato eletto per la prima volta presidente della Provincia Autonoma di Trento.

È stato eletto per un secondo mandato il 26 ottobre 2003, raccogliendo il 60,8% dei voti in rappresentanza di una coalizione di centro-sinistra autonomista. Nella prima parte della legislatura, dal 2003 al 2006, ha assunto anche la vicepresidenza del Trentino-Alto Adige. Dal maggio 2006 al febbraio 2009 è stato presidente della Regione, subentrando al collega sudtirolese Luis Durnwalder, secondo il modello della "presidenza a rotazione" presente nella regione Trentino-Alto Adige. La sua giunta provinciale è sostenuta da una maggioranza costituita da Civica Margherita, Sinistra Democratica e Riformista del Trentino, Partito Autonomista Trentino Tirolese, Verdi e Democratici del Trentino, Leali al Trentino e Unione Autonomista Ladina.

Alle elezioni primarie del Partito Democratico dell'ottobre 2007 Dellai ha sostenuto il candidato alla segreteria Enrico Letta[6]. Dopo essersi opposto al Partito Democratico in Trentino, preferendo un soggetto più legato al territorio[7] e all'autonomia locale[8], il 7 giugno 2008 a Miola, ha dato il via ad nuovo partito, l'Unione per il Trentino, nato dalle radici della Civica Margherita.

Dellai è stato candidato per un terzo mandato alla presidenza della provincia alle elezioni del 9 novembre 2008 (originariamente previste per il 26 ottobre), sostenuto da PATT, Leali al Trentino, Italia dei Valori, Partito Democratico (PD), Unione per il Trentino, Verdi, Unione Autonomista Ladina[9] e l'Unione dei Democratici Cristiani e di Centro (UDC) (che però è stato escluso dalle elezioni): ha vinto con il 56,99% delle preferenze.[10]

Impegno politico a livello nazionale[modifica | modifica wikitesto]

Nel mese di novembre 2009 è promotore, assieme a Francesco Rutelli e Bruno Tabacci, del Manifesto per il cambiamento e buon governo che determinerà la nascita di Alleanza per l'Italia,[11] di cui diventa coordinatore nazionale.[12]

Nel 2012 è fra i promotori assieme a Luca Cordero di Montezemolo ed altri del manifesto Verso la Terza Repubblica.[13]

Il 29 dicembre 2012 si dimette dalla carica di presidente della provincia per partecipare alle elezioni politiche del 2013.[14] È eletto deputato sulla lista Scelta Civica. Il suo nome è circolato per la presidenza della camera[15], alla quale è stata poi eletta Laura Boldrini. Il 19 marzo è stato invece eletto capogruppo di Scelta Civica alla Camera dei deputati.[16]

Il 10 dicembre 2013 abbandona Scelta Civica per fondare il nuovo partito dei Popolari per l'Italia e aderire al nuovo gruppo parlamentare Per l'Italia[17], di cui diviene capogruppo.

Il 4 luglio 2014 abbandona anche i Popolari per l'Italia e fonda la nuova associazione politica Democrazia Solidale, nuovo partito di centrosinistra alleato col Centro Democratico di Bruno Tabacci. È stato presidente del gruppo parlamentare Democrazia Solidale - Centro Democratico.

Il 29 dicembre 2017, in appoggio al PD e alla coalizione di centro-sinistra di Matteo Renzi, aderisce alla lista elettorale Civica Popolare, che riunisce oltreché l'Unione per il Trentino: Alternativa Popolare di Beatrice Lorenzin, l'Italia dei Valori di Ignazio Messina, L'Italia è Popolare di Giuseppe e Ciriaco De Mita ed i Centristi per l'Europa di Pier Ferdinando Casini, per fare la cosiddetta "quarta gamba" nel centro-sinistra.[18]

Alle elezioni politiche del 2018 viene candidato nel collegio uninominale di Pergine Valsugana per la Camera dei Deputati, dalla coalizione di centro-sinistra in quota Civica Popolare[19], ma viene sconfitto dal candidato della coalizione di centro-destra in quota leghista Maurizio Fugatti (44,56%).[20]

Nel 2022 fonda, insieme ad altre personalità civiche, il movimento Campobase, di ispirazione popolare, liberale e autonomista.[21] In occasione delle elezioni politiche del 2022 Campobase aderisce ad Alleanza Democratica per l'autonomia, lista presente nei collegi trentini della circoscrizione senatoriale Trentino-Alto Adige composta anche da Partito Democratico - Italia Democratica e Progressista, +Europa, Alleanza Verdi e Sinistra e Azione-Italia Viva;[22] eleggendo Pietro Patton nel collegio di Trento.

Il 4 marzo 2023 si tiene la prima assemblea di Campobase, che sancisce la trasformazione in partito politico e dichiara il sostegno, in vista delle elezioni regionali del 2023, al candidato del centrosinistra Francesco Valduga.[23]

Il 19 luglio seguente viene costituita l’associazione Base Popolare; tra i fondatori oltre a Dellai ci sono Giuseppe De Mita, Gaetano Quagliariello, Marco Follini, Giorgio Merlo, Angelo Sanza e Mario Mauro.[24]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Commendatore dell'Ordine al merito della Repubblica italiana - nastrino per uniforme ordinaria
Decorazione al merito del Tirolo (Austria) - nastrino per uniforme ordinaria

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Vicepresidente facente funzioni
  2. ^ Trento, sindaco DC guida un tripartito con il PSI e i Verdi, su ricerca.repubblica.it, la Repubblica, 17 giugno 1990. URL consultato il 1º giugno 2009.
  3. ^ Fabio Barbieri, Il centro-sinistra fa il bis, su ricerca.repubblica.it, la Repubblica, 6 giugno 1995. URL consultato il 1º giugno 2009.
  4. ^ Roberto Bianchin, Trento, rivincita dell'Ulivo, su ricerca.repubblica.it, la Repubblica, 24 novembre 1998. URL consultato il 25 aprile 2008.
  5. ^ Presidenti del Consiglio regionale del Trentino-Alto Adige dal 13 dicembre 1948 ad oggi, su regione.taa.it, Regione Autonoma Trentino-Alto Adige. URL consultato il 26 novembre 2008 (archiviato dall'url originale il 15 maggio 2006).
  6. ^ Gianpaolo Tessari, Dellai: "Viva Veltroni ma qui il Pd non si farà", su trentinocorrierealpi.repubblica.it, Trentino, 17 ottobre 2007. URL consultato il 12 gennaio 2008 (archiviato dall'url originale il 17 ottobre 2007).
  7. ^ Chiara Bert, Lo strappo di Dellai: "No al partito democratico", su trentinocorrierealpi.repubblica.it, Trentino, 16 luglio 2007. URL consultato il 12 gennaio 2008 (archiviato dall'url originale il 6 marzo 2008).
  8. ^ Chat con il Presidente Lorenzo Dellai, su trentino.tv, Provincia autonoma di Trento, 5 giugno 2006. URL consultato il 12 gennaio 2008 (archiviato dall'url originale l'11 gennaio 2005).
  9. ^ Candidature, su elezioni2008.provincia.tn.it, Elezioni 2008 - Provincia autonoma di Trento. URL consultato il 9 novembre 2008 (archiviato dall'url originale il 20 ottobre 2008).
  10. ^ Risultati Presidente, su elezioni2008.provincia.tn.it, Elezioni 2008 - Provincia autonoma di Trento. URL consultato il 10 novembre 2008 (archiviato dall'url originale il 12 novembre 2008).
  11. ^ Rutelli lancia "Alleanza per l'Italia", su lastampa.it, La Stampa, 11 novembre 2009. URL consultato il 21 novembre 2009 (archiviato dall'url originale il 14 novembre 2009).
  12. ^ Cristian Zurlo, Alleanza per l'Italia: Dellai è il primo coordinatore, su lavocedelnordest.it, 11 dicembre 2009. URL consultato il 15 dicembre 2009 (archiviato dall'url originale il 14 dicembre 2009).
  13. ^ Marco Castelnuovo, Montezemolo e i cattolici “verso la Terza Repubblica”, su lastampa.it, La Stampa, 26 ottobre 2012. URL consultato il 20 novembre 2012.
  14. ^ Dellai comunica dimissioni in Trentino, su ansa.it, ANSA, 29 dicembre 2012. URL consultato il 2 gennaio 2013.
  15. ^ Camera, Lorenzo Dellai probabile presidente di Montecitorio, su lapresse.it, LaPresse, 15 marzo 2013. URL consultato il 25 marzo 2013.
  16. ^ Dellai capogruppo, Scelta civica si spacca, su lettera43.it, Lettera43, 19 marzo 2013. URL consultato il 20 marzo 2012 (archiviato dall'url originale il 23 marzo 2013).
  17. ^ Conoscere la Camera: Gruppi Parlamentari
  18. ^ Centrosinistra, c'è anche il terzo mini-alleato del Pd: Civica Popolare guidata dalla Lorenzin. Simbolo? Una margherita - Il Fatto Quotidiano, in Il Fatto Quotidiano, 29 dicembre 2017. URL consultato il 30 dicembre 2017.
  19. ^ CAMERA – COLLEGI UNINOMINALI*
  20. ^ [1]
  21. ^ In Trentino nasce "Campobase", nuovo soggetto civico, su giornaletrentino.it, 12 febbraio 2022. URL consultato il 20 agosto 2022.
  22. ^ Trentino nuovamente laboratorio politico: nasce l’Alleanza democratica per autonomia Trentino, su Il Nordest Quotidiano, 19 agosto 2022.
  23. ^ «Campobase» diventa partito e si colloca nel centrosinistra, su ladigetto.it, 5 marzo 2023. URL consultato il 14 giugno 2023.
  24. ^ Paolo Brambilla, Nasce Base Popolare: Follini, Quagliarello e De Mita jr tra i fondatori. Partito popolare europeo favorevole « LMF Lamiafinanza, su LMF Lamiafinanza, 18 luglio 2023. URL consultato il 20 luglio 2023.
  25. ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Capogruppo di Scelta Civica per l'Italia alla Camera dei deputati Successore
nuovo gruppo 19 marzo 2013 - 9 dicembre 2013 Andrea Romano
Predecessore Sindaco di Trento Successore
Adriano Goio 1990 - 1998 Alberto Pacher
Predecessore Presidente del Consiglio Regionale del Trentino-Alto Adige/Südtirol Successore
Oskar Peterlini 17 dicembre 1998 - 9 marzo 1999 Mauro Leveghi
Predecessore Presidente della Provincia autonoma di Trento Successore
Carlo Andreotti 1999 - 29 dicembre 2012 Alberto Pacher (vicepresidente f.f.)
Predecessore Presidente della Regione
Trentino-Alto Adige
Successore
Carlo Andreotti 2006-2009 Luis Durnwalder I
Luis Durnwalder 2011-2012 Alberto Pacher II
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