L'immagine delle "crepe" nello Shuttle Columbia

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Indagine iniziale: 2/2/2003. Ultimo aggiornamento: 16/8/2006. Una versione ulteriormente aggiornata di questo articolo è pubblicata qui.

Indagini antibufala consultate da novembre 2003:

Elenco delle indagini - Pagina iniziale del sito

English abstract (il resto è in italiano)

Following the Columbia Space Shuttle disaster of February 2003, many TV and press reports showed a photograph which allegedly depicted cracks in the structure of Columbia, suggesting them as the cause of her disintegration upon reentry, which killed all seven astronauts on board.

Actually, the photograph shows folds of the thermal insulation inside Columbia's payload bay, which has nothing to do with protection from the heat of reentry (the payload bay is closed during reentry, so the area shown in the photograph is not exposed to any heat at all).

Premessa

Questa non è la solita pagina antibufala semiseria. Sette persone sono morte nell'incidente del Columbia, l'1 febbraio 2003. Intorno alle loro morti si è fatto molto pessimo giornalismo e soprattutto è nato un falso scoop su presunte immagini di "crepe" nella navetta, la cui smentita difficilmente verrà pubblicata dai media tradizionali con la stessa risonanza con la quale è stata pubblicata la notizia fasulla iniziale, scaturita da una vergognosa incompetenza dei giornalisti preposti a riferire l'accaduto.

I sette del Columbia

I sette del Columbia: da sinistra, Rick D. Husband, William C. McCool, Ilan Ramon, David M. Brown, Michael P. Anderson, Laurel B. Clark, Kalpana Chawla.

Per aspera ad astra.

La foto delle "crepe"

Numerosi giornali, emittenti televisive e siti Web, fra cui Repubblica.it, Rai.it, Corriere.it e sicuramente tanti altri italiani ed esteri, hanno pubblicato con grande evidenza, e senza alcuno spirito critico, una foto che circolava su giornali e TV in Israele. L'immagine è tratta da un filmato eseguito durante la missione del Columbia e mostrerebbe delle "crepe" o dei danni alla superficie della navetta.

La versione del Corriere, per esempio, è qui. Qui accanto ne presento un paio delle tante versioni in circolazione, che sono state più o meno ritoccate digitalmente (non da me) per esaltarne i colori e i dettagli.

immagine delle presunte crepe in colori originali immagine della presunta crepa in colori ritoccati

Le immagini delle presunte "crepe" dello Shuttle.

Perché la foto è fasulla

Il dettaglio mostrato nella foto non mostra l'ala dello Shuttle e non mostra delle crepe nel rivestimento esterno della navetta. Ecco perché.

Anche ammettendo che quelle che si vedono siano crepe, sono sicuramente sulla parte superiore della navetta, non in quella inferiore dove si ritiene sia avvenuto l'impatto al decollo e si sia scatenato il danno che ha poi causato il disastro. Lo si capisce da due considerazioni molto semplici: la prima è che l'intera parte inferiore della navetta è nera (grigio molto scuro, per essere pignoli), mentre la zona mostrata nel filmato è bianca. La seconda è che sullo Shuttle non ci sono finestrini che guardano sotto. Né a bordo, per questa missione, c'era il famoso braccio robotizzato (il Canadarm) che poteva portare una telecamera al di fuori della navetta. Nulla a che vedere, dunque, con i danni sotto l'ala sinistra di cui si parla tanto.

Potrebbe allora essere un dettaglio della superficie superiore delle ali? Molti analisti, compresi numerosi esperti aerospaziali, nella foga del momento hanno smentito quest'ipotesi dicendo che

"...da nessun finestrino della navetta è possibile vedere l'ala del veicolo... questa circostanza è stata appena confermata dagli esperti delle altre sei agenzie che partecipano alla realizzazione della ISS (la stazione spaziale internazionale): oltre a Nasa e Esa, le agenzie di Canada, Russia, Giappone, brasiliana".

Una dichiarazione analoga è riportata ad esempio presso Repubblica.it.

In realtà le ali sono almeno parzialmente visibili dai finestrini dello Shuttle. Lo dimostra questa foto Nasa, tratta proprio dalla sfortunata missione del Columbia. L'originale ad alta risoluzione è disponibile presso Spaceflight.nasa.gov:

ali visibili

Le ali dello Shuttle sono visibili eccome dalla cabina.

In teoria, quindi, quell'inquadratura presentata dai media potrebbe mostrare un dettaglio della superficie superiore delle ali. Ma le ali non hanno nessun elemento nero sporgente come quello mostrato nella foto misteriosa. Questo per ovvi motivi tecnici: non si possono lasciare sporgenze così esagerate su una superficie di un'ala, perché causerebbero una resistenza aerodinamica assurda. E' un fatto facilmente verificabile nelle innumerevoli foto dello Shuttle disponibili sul sito della Nasa.

La spiegazione al mistero viene proprio ricercando quell'elemento nero: come segnalato presso Strangecosmos.com, si tratta di uno dei perni di accoppiamento sui quali si innestano i portelloni del vano di carico dello Shuttle. Sul sito della Nasa, infatti, c'è un'immagine panoramica in formato Quicktime VR che inquadra il vano di carico. Se la scaricate e la ruotate verso destra, compare indiscutibilmente una struttura estremamente simile all'oggetto nero ritratto nella foto misteriosa.

Qui sotto ho raccolto alcuni fotogrammi della panoramica, carrellando da sinistra verso destra:

fotogramma della panoramica

fotogramma della panoramica

fotogramma della panoramica

fotogramma della panoramica con perno

Eccolo lì: l'oggetto misterioso.

vista telecamera e perniOra che l'oggetto misterioso è identificato, è facile trovarlo in altre foto della Nasa e soprattutto capire il punto di vista dal quale è stata ripresa l'immagine: dall'interno del vano di carico dello Shuttle, guardando verso la paratia anteriore o posteriore del vano stesso. Nel vano di carico ci sono infatti delle telecamere, comandabili dall'interno della navetta, e il bordo superiore delle paratie del vano di carico è dotato di sedici perni di accoppiamento (otto sulla paratia anteriore, otto sulla posteriore). Queste informazioni sono facilmente reperibili nel sito della Nasa usando le parole chiave bulkhead latches e payload bay e sfogliando l'archivio fotografico della Nasa.

Nell'immagine Nasa mostrata qui a sinistra, tratta da un'altra missione, sono visibili una telecamera (cerchiata in arancione) e alcui perni (due dei quali sono cerchiati in verde). Nella foto misteriosa, la telecamera è stata orientata verso l'esterno, in modo da inquadrare appunto uno dei perni situati nelle sue vicinanze, forse uno dei due cerchiati in verde qui sopra.

Di conseguenza, la "crepa" che nell'immagine misteriosa compare in basso a sinistra (quella che a detta di alcuni sarebbe tenuta insieme dal nastro adesivo) è semplicemente una delle normali giunzioni irregolari della copertura termica flessibile che riveste l'interno del vano di carico, e l'"ammaccatura" è quindi una semplice piega di questo rivestimento.

Il "nastro adesivo" più grande è probabilmente un riflesso interno della lente della telecamera, mentre il "nastro" più esterno sembra essere un dettaglio della superficie del vano di carico. Sicuramente sfogliando l'immenso archivio della Nasa) si trovano delle conferme: lascio a voi il cimento.

Perni e rivestimento sono ben visibili in quest'altra immagine Nasa, disponibile ad alta risoluzione qui e relativa alla missione STS-109:

perni e rivestimento

Uno dei perni di innesto, situato sulla paratia posteriore del vano di carico (cerchio verde), e un esempio del rivestimento flessibile (cerchio arancione).

perni e rivestimento ingranditi

Ingrandimento di uno dei perni (la zona cerchiata in verde nell'immagine precedente).
Notate anche quanto è irregolare e frastagliato il rivestimento termico: sembra "ammaccato".

dettaglio giunzioni

Un altro dettaglio delle giunzioni, di forma molto irregolare, del rivestimento termico all'interno del vano di carico.

Una delle telecamere del vano di carico è visibile insieme a un perno in quest'altra immagine, tratta dalla missione STS-103:

telecamera e perni

Una telecamera (riquadrata in arancione) e uno dei perni di innesto (riquadrato in verde).

telecamera e perni in dettaglio

Una telecamera esterna, in un ingrandimento della zona riquadrata in arancione nell'immagine precedente.

Le varie navette non sono tutte identiche: ognuna è leggermente diversa dall'altra. Anche le telecamere cambiano da navetta a navetta, ma il concetto non cambia: ogni navetta ha una o più telecamere nel vano di carico. Per esempio, questa è una vista dall'alto della navetta Endeavour, presa dalla Stazione Spaziale Internazionale il 7 giugno 2002: mostra molto chiaramente una telecamera (di modello diverso da quella mostrata qui sopra) e i perni della paratia anteriore. L'immagine originale ad alta risoluzione è disponibile qui.

telecamera dell'Endeavour

Una telecamera (cerchiata in verde) della navetta Endeavour.

telecamera e perni dell'Endeavour

Un ingrandimento dell'immagine precedente: si vedono benissimo una telecamera (cerchiata in verde) e i perni (quelli del lato sinistro sono cerchiati in arancione).

Altre foto, trovate dagli utenti del newsgroup it.scienza.astronomia, mostrano chiaramente perni e telecamere. Per esempio, questa è una foto molto dettagliata della navetta Endeavour, mentre questa si riferisce proprio al Columbia e alla missione STS-107 conclusasi tragicamente, e mostra chiaramente la presenza dei perni e di due telecamere vicine alla paratia posteriore del vano di carico, oltre a mostrare molto bene le ali.

Conclusioni

Mistero risolto, dunque. Ora sarebbe bello che i media "ufficiali" si rimangiassero la falsa notizia con la stessa enfasi con la quale l'hanno maldestramente sbattuta in prima pagina. Se sono riuscito a risolvere l'enigma io, con l'aiuto dei lettori, come mai non ci sono riusciti loro pur avendo mezzi ben più potenti? Se vi vien voglia di mormorare "voglia di scoop", non siete soli.

Aggiornamento: smentite ufficiali della foto misteriosa (9 febbraio 2003)

Ricevo da un lettore la segnalazione che il 3/2/2003 "...il TG5 aveva già smentito la notizia della crepa sulle ali e ammesso che invece si trattava del vano di carico."

Io stesso sono stato intervistato da Caterpillar, la trasmissione di Radiodue, il 6/2/2003 per smentire questa foto. Questo non ha impedito a Corrado Augias di ripresentare con enfasi la foto su Raitre, durante la trasmissione Enigma, il 7/2/2003. L'intervento di Augias era preregistrato, ma l'etica professionale avrebbe suggerito di non mandarlo in onda piuttosto che diffondere notizie sbagliate.

Ringraziamenti

Grazie ai tanti lettori che hanno contribuito a quest'indagine, segnalandomi dichiarazioni, dettagli tecnici e foto, e in particolare a glucrezi, Marco Fa** e Alex (un lettore di ZeusNews.it). Senza di loro, frugare negli archivi della Nasa e nella miriade di siti dedicati alla tragedia del Columbia sarebbe stato impraticabile.

Commenti, critiche o segnalazioni?

Se avete qualche dettaglio o correzione da contribuire a quest'indagine antibufala, scrivetemi presso topone@pobox.com. Grazie!