LA MONETA DIGITALE COME L'ORO O IL MATTONE
Crisi di Cipro, BitCoin diventa un bene rifugio
Il cambio della moneta digitale è quadruplicato negli ultimi due mesi: la maggior parte di acquisti dai Paesi più colpiti dalla crisi
Può sembrare paradossale ma per evitare i rischi dei mercati azionari la via di salvezza scelta da sempre più investitori è BitCoin. La moneta digitale, regolarmente quotata sui mercati valutari in rapporto alle principali divise del mondo, nel mese di marzo ha visto più che raddoppiare il proprio. Dai 40 dollari per BitCoin dei primi giorni del mese, si è arrivati agli oltre 95 di ieri. In perfetta corrispondenza con la crisi cipriota.
COME L'ORO E IL MATTONE - A causare l'impennata sarebbero, secondo gli analisti, proprio gli investitori europei più colpiti dalla situazione finanziaria di Cipro – ovvero spagnoli, greci e russi – che sembrano oggi scegliere una moneta digitale come, fino a poco fa, sceglievano l'oro o gli immobili. I motivi per tanta fiducia non mancano, così come quelli per dubitare.
COME FUNZIONA - BitCoin è innanzitutto un software open source, che tutti gratuitamente possono scaricare e installare sul proprio pc o dispositivo connesso a internet. È stato sviluppato da un anonimo programmatore – noto sotto lo pseudonimo di Satoshi Nakamoto nel 2009 – e crea una rete peer-to-peer tra chi lo possiede. Il network anziché per scambiare file o telefonate (come avviene su eMule o Skype) scambia valuta digitale. Anzi, nemmeno, scambia soprattutto codici di crittografia che autorizzano le transazioni di denaro digitale.
IL «CONIO» DIGITALE - L'utente per acquistare BitCoin si scarica il software, crea un account online presso uno dei tanti siti che fanno da interfaccia, e li scambia con divise tradizionali. Il cambio è reversibile. Il conio dei soldi immateriali avviene secondo un piano prestabilito che prevede un rallentamento graduale per il periodo che terminerà nel 2140: oggi vengono creati 25 BitCoin ogni 10 minuti, nel 2017 occorrerà il doppio del tempo per coniare la stessa cifra.
APPETIBILE ANCHE SENZA CRESCITA - Una volta accumulati i soldi digitali sul proprio conto vi si può accedere ovunque, e per trasferirli su un altro conto basta cedere un codice crittografico che conferisce la proprietà della somma indicata. Il tutto avviene senza costi per l'operazione (di solito sono richieste donazioni volontarie per garantire una priorità sulle transazioni gratuite), senza un controllo centrale (il governo del network è gestito da programmatori esperti e la rete peer-to-peer è decentralizzata) e garantendo uno certo grado di anonimato per gli utenti. Le tre caratteristiche, unite anche all'esecuzione delle transazioni in tempo reale o quasi, renderebbero BitCoin appetibile anche in assenza di una simile crescita.
ALTERNATIVA - E infatti il nuovo sistema bancario peer-to-peer sta conoscendo fortuna un po' ovunque. Sempre più spesso le tre lettere Btc, codice identificativo della valuta digitale, affiancano i più tradizionali PayPal, carte di credito o debito o bonifico tra le opzioni di pagamento online. Alcune aziende negli Usa hanno già proposto ai dipendenti di avere parte del salario in BitCoin. E negli ultimi due mesi sarebbe stato un affare non da poco. Siamo all'alba del nuovo modo di conservare e gestire i risparmi dei privati? Un sistema alternativo e dirompente rispetto a quello tradizionale degli l'istituti di credito come li conosciamo?
STABILITÀ E FLUTTUAZIONI - Quel che è certo è che a BitCoin manca la caratteristica essenziale dei classici beni rifugio: la stabilità. La fluttuazione che sta interessando il nuovo denaro dimostra effettivamente il contrario. Il rischio di brusche svalutazioni è reale, e dovrebbe bastare a dissuadere gli investitori. Invece non sembra stia accadendo e la situazione rispetto al rapporto della Bce è cambiata. Il valore di un Bitcoin allora era di soli 10 dollari, complessivamente ce ne erano in circolazione per l'equivalente di 80 milioni di dollari. Oggi entrambe le cifre sono decuplicate. La Banca Centrale aveva previsto una crescita delle transazioni e per questo prometteva che avrebbe continuato a monitorare la situazione. Forse un cambiamento così repentino non lo immaginavano nemmeno a Francoforte.