Erri De Luca

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Erri De Luca al Trento Film Festival 2012

Enrico De Luca, detto Erri (Napoli, 20 maggio 1950), è uno scrittore, giornalista, poeta e traduttore italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

«Considero valore ogni forma di vita, la neve, la fragola, la mosca. Considero valore il regno minerale, l'assemblea delle stelle. Considero valore il vino finché dura il pasto, un sorriso involontario, la stanchezza di chi non si è risparmiato, due vecchi che si amano.»

Il suo nome deriva da quello dello zio Harry, di cui è l'italianizzazione[1]. Una volta completato il ciclo di studi al Liceo classico Umberto I, si recò a Roma nel 1968, a diciotto anni. Lì aderì a GAOS (Gruppo di Agitazione Operai e Studenti), gruppo che poi confluì nella nascente Lotta Continua, della quale diventerà responsabile del servizio d'ordine romano.[2][3][4] Nel 1976, dopo lo scioglimento di Lotta Continua, lasciò la militanza politica, scegliendo anche di non aderire alla lotta armata entrando in clandestinità.[5][2][3][6]

«Ho fatto il mestiere più antico del mondo. Non la prostituta, ma l'equivalente maschile, l'operaio, che vende il suo corpo da forza lavoro»

«I mestieri operai li cominciai nel '76 a Roma in cantiere, poi a Torino alla Fiat, ai Grandi motori, dove rimasi fino all'autunno del 1980, dopo i famosi 37 giorni. Poi la Francia e ancora cantieri. Erano gli anni dei pentiti... io non ho avuto storie con loro, ma mi allontanai per igiene personale. A Parigi sono rimasto fino alla fine del 1982, e poi sono andato in Africa, in Tanzania, da volontario non credente senza paga, con un' organizzazione cattolica che montava pale a vento. Lì mi ammalai di malaria e dissenteria, e mi rispedirono al mittente. In seguito trovai lavoro a Sigonella in una ditta italiana che lavorava per gli americani. Facevo il facchino, carico e scarico degli aerei. Poi ancora un cantiere a Milano finché, nel 1988 a Roma, una cooperativa formata da ex compagni di Lotta Continua mi prese a giornata. Ci sono rimasto fino al 1996, ero manovale, sturavo le fogne...[5]»

Dal 1993 al 1997, durante la guerra nella ex Jugoslavia, fece l'autista di convogli umanitari. Nel 1999 fu a Belgrado durante il periodo dei bombardamenti della NATO.[1][5]

Ha studiato da autodidatta diverse lingue, tra cui il russo, lo swahili, lo yiddish e l'ebraico antico, da cui tradusse alcuni libri della Bibbia. Lo scopo di quelle che ha chiamato “traduzioni di servizio" non era quello di fornire il testo biblico in lingua facile o elegante, ma di riprodurlo nella lingua più simile e più obbediente all'originale ebraico.[7][8]

La pubblicazione, come scrittore, del suo primo romanzo Non ora, non qui, una rievocazione della sua infanzia a Napoli, avvenne nel 1989[9], a quasi quarant'anni. Tradotto in francese, spagnolo, inglese e 30 altre lingue, tra il 1994 e il 2014 ha ricevuto il premio France Culture per Aceto, arcobaleno, il Premio Laure Bataillon per Tre cavalli, il Prix Femina étranger per Montedidio, il Premio Petrarca in Germania, Le Prix Européen de la Littérature a Strasburgo, il Premio Leteo in Spagna, il Premio Jean Monnet in Francia. Ha collaborato con articoli di opinione a diversi giornali (La Repubblica, Corriere della Sera, Il manifesto, Avvenire).

Nel 2003 ha fatto parte della giuria della 56ª edizione del Festival di Cannes, presieduta dal regista francese Patrice Chéreau, che ha assegnato la Palma d'oro per il miglior film a Elephant di Gus Van Sant. Il critico letterario del Corriere della Sera Giorgio De Rienzo in un articolo del 2009 lo ha definito "scrittore d'Italia del decennio".[10]

Ha scritto anche di montagna, della quale si è più volte definito un grande amante[1]. Fu suo padre, un anziano militare del corpo degli Alpini, a trasmettergli questa passione. È conosciuto nel mondo dell'alpinismo e dell'arrampicata sportiva. Nel 2002 è stato il primo ultracinquantenne a superare un 8b, alla Grotta dell'Arenauta di Gaeta (8b+).[11] Nel 2005 ha partecipato a una spedizione himalayana con l'amica Nives Meroi, esperienza narrata nel libro Sulla traccia di Nives. È amico e coetaneo di Mauro Corona, con il quale condivide sia la passione sportiva che quella letteraria. Nel 2014, è stato membro della giuria del Piolet d'Or, un premio francese di alpinismo[12].

Nel 2009, durante la presentazione di un libro dell'ex brigatista Barbara Balzerani, le parole con cui definì il periodo degli anni di piombo come una "piccola guerra civile" fecero discutere.[13] Si è dedicato al sociale e occupato anche delle tematiche dell'emigrazione.

Con la giornalista Chiara Sasso, Wu Ming 1, Ascanio Celestini, Claudio Calia, Simone Tufano, Zerocalcare, ha partecipato alla scrittura del libro Nemico pubblico. Oltre il tunnel dei media: una storia No Tav di cui ha scritto l'introduzione, a sostegno dei diritti degli abitanti del territorio della Val di Susa e delle loro istanze sostenute anche dal movimento No TAV. Per alcune frasi, contenute in un'intervista rilasciata il settembre 2013, contro i cantieri TAV[14] è stato rinviato a giudizio per istigazione a delinquere.[15] Il processo che vede come parti la LTF - Lyon Turin Ferroviaire S.A.S. che ha in appalto la costruzione della grande opera e lo scrittore, è iniziato il 28 gennaio 2015 e si è concluso il 19 ottobre dello stesso anno con l’assoluzione "perché il fatto non sussiste”.

Sul suo pamphlet, La parola contraria, ha spiegato le sue ragioni e ha sostenuto il diritto alla libertà di parola.[16][17] In sostegno a De Luca è stato anche firmato un appello di 65 personalità del cinema europeo tra cui Wim Wenders, Claudio Amendola, Mathieu Amalric, Constantin Costa-Gavras e Jacques Audiard;[18] in suo favore si sono impegnati anche il Presidente francese François Hollande che ha difeso lo scrittore raccogliendo una petizione sottoscritta anche da Salman Rushdie, Paul Auster [19] e molti altri come Alessandro Gassmann, Fiorella Mannoia, Luca Mercalli e Alex Zanotelli.[20] Il 19 ottobre 2015 è stato assolto perché il fatto non sussiste.[21][22]

Con la nipote Aurora ha portato in teatro uno spettacolo intitolato In viaggio con Aurora.[23][24] Ha scritto e prodotto diversi corti, documentari e film. “Il Turno di Notte lo fanno le stelle”, da lui scritto e interpretato, ha vinto nel 2013, il premio per il miglior corto al Tribeca Film Festival di New York. Ha scritto, prodotto e interpretato i documentari "Alberi Che Camminano" e "La Musica Provata". Nel 2015 ha partecipato con una testimonianza personale all'Archivio Vivo del progetto e documentario "Lunàdigas" ovvero delle donne senza figli di Nicoletta Nesler e Marilisa Piga. Nel 2019 figura tra i protagonisti del documentario Alé in cui racconta la sua esperienza di arrampicatore e "frequentatore di montagne", come si descrive lui stesso. Nello stesso anno ha co-prodotto il film "Happy Times", regia di Michael Mayer.

Vive nella campagna romana, a pochi chilometri dal Lago di Bracciano.[25]

Pacifista e contrario alle guerre in generale, come l'occupazione dell'Afghanistan nel 2001, fa opera di volontariato e sostiene il rifornimento di armi alla resistenza ucraina contro l'invasione russa del 2022.[26]

La Fondazione[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2011 ha creato la Fondazione Erri De Luca con finalità culturali e sociali,[27] attraverso gli strumenti comunicativi delle diverse discipline artistiche. Tra gli archivi culturali, messi a disposizione dalla fondazione per la consultazione, c'è anche quello del giornale Lotta Continua che è consultabile tramite web.[28]

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Narrativa, saggistica e altri scritti[modifica | modifica wikitesto]

Raccolte poetiche[modifica | modifica wikitesto]

Teatro e cinema[modifica | modifica wikitesto]

Ha calcato le scene teatrali con Marco Paolini, Mario Brunello, Gianmaria Testa e Gabriele Mirabassi. Insieme a Gianmaria Testa e Gabriele Mirabassi ha portato per molti anni sulle scene il recital Chisciotte e gli invincibili, poi rinnovato con Chisciottimisti. Con la nipote Aurora De Luca ha portato in scena il recital In viaggio con Aurora. Con Sara Cianfriglia e Simone Gandolfo ha messo in scena In nome della madre sulla gravidanza di Miriam/Maria, tratto dal suo libro. Con Stefano Di Battista, Nicky Nicolai e altri musicisti è andato in scena con La musica provata, tratto dal libro con lo stesso titolo.

  • Spargimento: opera per musica e danza, Milano, Edizioni Suvini Zerboni, 1997
  • L'ultimo viaggio di Sindbad, Torino, Einaudi, 2003. ISBN 88-06-16630-1
  • Morso di luna nuova. Racconto per voci in tre stanze, Milano, Mondadori, 2005. ISBN 88-04-54491-0
  • Chisciotte e gli invincibili. Il racconto, i versi, la musica, con Gianmaria Testa e Gabriele Mirabassi, con DVD, Roma, Fandango libri, 2007. ISBN 978-88-6044-087-7
  • In viaggio con Aurora, con Aurora De Luca, Olek Mincer e Michela Zanotti, Ente Teatro Cronaca, 2010

Scrive e interpreta con Isa Danieli il cortometraggio Di là dal vetro, regia di Andrea Di Bari. Scrive e partecipa al cortometraggio Il turno di notte lo fanno le stelle, regia di Edoardo Ponti. Scrive la sceneggiatura di Voce umana per Sophia Loren, traducendo il testo di Cocteau in napoletano, regia di Edoardo Ponti. Partecipa al cortometraggio Solo andata, regia di Alessandro Gassman. Scrive e partecipa al film per DVD La musica provata, regia di Emanuele Sana. Scrive e partecipa al documentario Alberi che camminano, regia di Mattia Colombo. Scrive la sceneggiatura del film breve Tu non c'eri, regia di Cosimo Damiano Damato con protagonisti Piero Pelù, Brenno Placido e Bianca Guaccero.

Ha co-prodotto nel 2018 il film "Happy Times", diretto da Michael Mayer, con protagonista, "Michael Aloni".

Traduzioni[modifica | modifica wikitesto]

Collaborazioni[modifica | modifica wikitesto]

  • Prefazione a Oreste Scalzone e Paolo Persichetti, Il nemico inconfessabile. Sovversione sociale, lotta armata e stato di emergenza dagli anni Settanta a oggi, Odradek, 1999
  • Prefazione (con Gilles Perrault) a Paolo Persichetti, Esilio e castigo. Retroscena di un'estradizione, La Città del Sole, 2005
  • Dialogo con la città. Crescenzio Sepe dialoga con Erri de Luca, con Crescenzio Sepe, Dante & Descartes, 2008
  • Prefazione a Barbara Balzerani, Perché io, perché non tu, Roma, DeriveApprodi, 2009
  • Prefazione a Izet Sarajlić, Chi ha fatto il turno di notte, Einaudi, 2012
  • Letti Sfatti, Erri De Luca e Patrizio Trampetti, Questa città, Edizioni Testepiene.

Audiolibri[modifica | modifica wikitesto]

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

  • Nel 2002 è stato insignito della cittadinanza onoraria dal comune di Ischia[29].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Biografia, su Fondazione Erri De Luca, 11 febbraio 2013. URL consultato l'8 settembre 2022.
  2. ^ a b Biografia di Erri De Luca sul sito della Rai, su rai.it. URL consultato il 20 dicembre 2022 (archiviato il 20 dicembre 2022).
  3. ^ a b Polizia e Democrazia, Luglio/Agosto 2011, "La verità è formata da parole precise"
  4. ^ Claudio Sabelli Fioretti, Intervista ad Erri De Luca, su interviste.sabellifioretti.it, 9 settembre 2004. URL consultato il 26 giugno 2022 (archiviato il 17 marzo 2022).
  5. ^ a b c Erri De Luca, su ricerca.repubblica.it. URL consultato il 18 aprile 2023 (archiviato il 18 aprile 2023).
  6. ^ Erri De Luca e Armando Spataro, Intorno al caso Battisti, su Movimento per la giustizia. URL consultato il 26 giugno 2022 (archiviato il 24 febbraio 2022).
  7. ^ Alberto Agostini, Erri De Luca, la legalità e la coscienza civica, su il megafono.org. URL consultato il 26 giugno 2022 (archiviato dall'url originale il 24 settembre 2015).
  8. ^ Erri de Luca, Erri De Luca: Fede e ragione, su Enciclopedia Multimediale delle Scienze Filosofiche, Rai, 8 gennaio 1998. URL consultato l'8 marzo 2015 (archiviato dall'url originale il 2 aprile 2015).
  9. ^ De Luca, Erri nell'Enciclopedia Treccani, su www.treccani.it. URL consultato l'8 settembre 2022.
  10. ^ Erri De Luca scrittore d'Italia del decennio, in Corriere del Mezzogiorno, 11 dicembre 2009. URL consultato il 26 giugno 2022 (archiviato il 3 marzo 2016).
  11. ^ Malore per Erri De Luca, in La Stampa, 22 marzo 2015. URL consultato il 26 giugno 2022 (archiviato il 22 dicembre 2019).
  12. ^ E. Michaut, Intervista a Erri de Luca, in Magazine International, 3 gennaio 2017. URL consultato il 26 giugno 2022 (archiviato il 24 febbraio 2022).
  13. ^ Gimmo Cuomo, Erri De Luca:«La lotta armata? Non era terrorismo. In quegli anni fu guerra civile», 25 giugno 2009 (archiviato il 18 maggio 2013).
  14. ^ Laura Eduati, Tav. Erri De Luca: va sabotata, è l'unico modo che c'è per fermarla. Il procuratore Caselli esagera, su huffingtonpost.it, L'Huffington Post, 1º settembre 2013. URL consultato il 26 giugno 2022 (archiviato il 24 febbraio 2022).
  15. ^ Tav, Erri De Luca rinviato a giudizio per le frasi sul sabotaggio, in Corriere della Sera, 9 giugno 2014. URL consultato il 26 giugno 2022 (archiviato dall'url originale il 26 giugno 2022).
  16. ^ Erri De Luca, pamphlet dello scrittore imputato per frasi su sabotaggio Tav, in Il Fatto Quotidiano, 8 gennaio 2015. URL consultato il 26 giugno 2022 (archiviato il 24 febbraio 2022).
  17. ^ Francesco Merlo, Erri De Luca: "Io, scrittore No Tav in aula per battermi anche se alla fine mi condanneranno", in La Repubblica, 1º settembre 2014. URL consultato il 26 giugno 2022 (archiviato il 24 febbraio 2022).
  18. ^ «Libertà per Erri de Luca»: 65 personalità del cinema per lo scrittore, su Corriere della Sera, 8 ottobre 2015. URL consultato il 26 giugno 2022 (archiviato il 24 febbraio 2022).
  19. ^ Anais Ginori, “Non si processa un intellettuale”. Hollande in difesa di Erri De Luca, su la Repubblica, 22 marzo 2015. URL consultato il 26 giugno 2022 (archiviato il 24 febbraio 2022).
  20. ^ Erri De Luca, Calabresi e gli intellettuali dell'ultima ora, su messinaora.it, 5 giugno 2014. URL consultato il 26 giugno 2022 (archiviato il 24 febbraio 2022).
  21. ^ Stefano Zirulia, 'La Tav va sabotata': Erri De Luca assolto dall'accusa di istigazione a delinquere, Diritto Penale Contemporaneo, 8 febbraio 2016. URL consultato l'8 settembre 2022 (archiviato dall'url originale il 2 agosto 2019).
  22. ^ Andrea Rossi, Erri De Luca assolto dall’accusa di istigazione al sabotaggio: “Esprimerò ancora le mie convinzioni”, su La Stampa, 20 ottobre 2015. URL consultato il 26 giugno 2022 (archiviato il 9 febbraio 2020).
  23. ^ Giusi Potenza, L'emozionante viaggio di Erri De Luca e sua nipote, lungo il '900, su teatroespettacolo.org. URL consultato il 26 giugno 2022 (archiviato il 24 settembre 2015).
  24. ^ Sergio Lo Gatto, Il Novecento intimo di Erri De Luca, in viaggio con Aurora, su teatroecritica.net, 14 febbraio 2012. URL consultato il 26 giugno 2022 (archiviato il 14 maggio 2021).
  25. ^ Enzo D'Errico, Ho costruito questa cascina con le mie mani. Sparirà con me, in Il Corriere della Sera, 2 agosto 2010. URL consultato il 26 giugno 2022 (archiviato il 24 febbraio 2022).
  26. ^ Erri De Luca: “Io pacifista storico dico che armare l’Ucraina è l’unica soluzione”, Day Italianews, 14 maggio 2022. URL consultato il 26 giugno 2022 (archiviato il 16 marzo 2022).
  27. ^ Fondazione Erri De Luca, su san.beniculturali.it. URL consultato il 26 giugno 2022 (archiviato il 4 aprile 2017).
  28. ^ Archivio Lotta Continua, su Fondazione Erri De Luca. URL consultato il 26 giugno 2022 (archiviato l'11 aprile 2021).
  29. ^ E Montella divise Ischia, in La Repubblica, 26 luglio 2002. URL consultato il 26 giugno 2022 (archiviato il 4 aprile 2017).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Attilio Scuderi, Erri De Luca, Fiesole (FI), Cadmo Edizioni, 2002.
  • Stefano Aurighi, Erri De Luca (intervista), in "La Rivista", a. 131, vol. CXXXVII, maggio-giugno 2010, pp. 48–51.

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