Sepiidae

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Seppie
Sepia officinalis
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Sottoregno Eumetazoa
Superphylum Protostomia
(clade) Lophotrochozoa
Phylum Mollusca
Subphylum Conchifera
Classe Cephalopoda
Sottoclasse Coleoidea
Superordine Decapodiformes
Ordine Sepiida
Famiglia Sepiidae
Keferstein, 1866
Generi

Metasepia pfefferi
Sepia pharaonis
Sepia apama

Le seppie (Sepiidae Keferstein, 1866) sono una famiglia di molluschi cefalopodi marini diffusi nelle acque tropicali-temperate del globo[1][2].

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Presentano 10 appendici circumorali retrattili: 8 braccia di pari lunghezza e 2 lunghe appendici dotate di ventose denticolate, adibite alla difesa e spesso alla riproduzione[1][3]. L'animale presenta anche occhi sporgenti con una pupilla molto sviluppata e a forma di W. Le specie di dimensioni maggiori non superano i 50 cm, e possono raggiungere i 12 kg di peso[1]. Presentano una conchiglia interna detta "osso di seppia" e una sacca per l'inchiostro, posta in prossimità dell'ano, che viene espulso quando la seppia si sente minacciata.

Possiedono una spiccata capacità mimetica, e possono cambiare il proprio colore, grazie alla presenza nel derma di una ricca rete di cromatofori, dal marrone al nero, dal giallo al rosso[1].

Alcune specie sono dotate di bioluminescenza.[4]

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Alimentazione[modifica | modifica wikitesto]

Si nutrono di granchi, piccoli pesci, gamberetti, vermi acquatici, piccoli polpi e altri molluschi. Vengono generalmente predate da delfini, squali, grandi pesci, foche e altre seppie.

Riproduzione[modifica | modifica wikitesto]

Le uova, di colore scuro, vengono deposte in grappoli, e vengono comunemente dette "uva di mare".[5]

Durante la riproduzione, se il maschio della seppia viene rifiutato o allontanato da altri maschi dominanti, esso tende ad accoppiarsi comunque assumendo la stessa colorazione della femmina, avvicinando quindi le stesse femmine senza destare sospetti nei maschi dominanti per fecondarle a sorpresa.[senza fonte]

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Le specie della famiglia Sepiidae hanno una distribuzione tropicale-temperata, con un inusuale pattern biogeografico: sono infatti presenti tanto sulle coste occidentali del Pacifico che su quelle orientali dell'Atlantico, nonché nel bacino del Mediterraneo, ma sono assenti su entrambi i versanti costieri delle Americhe.[2]

Sono organismi bentonici, cioè che vivono nei fondali. Si possono trovare facilmente sia su fondali sabbiosi che su quelli rocciosi; prediligono in genere le basse profondità della piattaforma continentale, ma sono state segnalate sino a 600 m.[6]

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

In questa famiglia sono attualmente riconosciuti solo 3 generi[1]:

Altri generi che in passato venivano inclusi (p.es. Glyptosepia, Solitosepia, Tenuisepia) sono considerati sinonimi di Sepia.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e (EN) Finn, J. 2016, Sepiidae Keferstein, 1866, in WoRMS (World Register of Marine Species). URL consultato il 16 settembre 2016.
  2. ^ a b (EN) Young, R. E., M. Vecchione and D. Donovan, The evolution of coleoid cephalopods and their present biodiversity and ecology, in South African Jour. Mar. Sci., vol. 20, 1998, pp. 393-420.
  3. ^ Rupert Riedl, p. 350.
  4. ^ Cefalopodi, su mondomarino.net. URL consultato il 17 settembre 2016.
  5. ^ La seppia, su biologiamarina.eu. URL consultato il 17 settembre 2016.
  6. ^ (EN) Mangold K.M. and Young R.E., Sepiidae Keferstein, 1866, su The Tree of Life Web Project, 2016. URL consultato il 16 settembre 2016.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàThesaurus BNCF 53137 · LCCN (ENsh87020092 · BNF (FRcb13751524f (data) · J9U (ENHE987007541653105171