La bella addormentata nel bosco (film)

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La bella addormentata nel bosco
Aurora dorme sotto l'incantesimo della strega Malefica in una scena del film
Titolo originaleSleeping Beauty
Lingua originaleinglese
Paese di produzioneStati Uniti d'America
Anno1959
Durata75 min
Rapporto2,55:1
Genereanimazione, fantastico, musicale, sentimentale
RegiaRegista supervisore: Clyde Geronimi
Registi sequenze: Eric Larson, Wolfgang Reitherman, Les Clark
Soggettodalla fiaba di Charles Perrault
storia di Erdman Penner, Joe Rinaldi, Winston Hibler, Bill Peet, Ted Sears, Ralph Wright e Milt Banta
SceneggiaturaErdman Penner, Joe Rinaldi, Winston Hibler, Bill Peet, Ted Sears, Ralph Wright, Milt Banta
ProduttoreWalt Disney
Casa di produzioneWalt Disney Productions
Distribuzione in italianoRome International Films, Buena Vista
MontaggioRoy M. Brewer Jr., Donald Halliday
Effetti specialiUb Iwerks, Eustace Lycett, Dan MacManus, Jack Boyd, Joshua Meador, Jack Buckley
MusicheGeorge Bruns
ScenografiaDon DaGradi, Ken Anderson, McLaren Stewart, Don Griffith, Basil Davidovich, Joe Hale, Jack Huber, Tom Codrick, Ernie Nordli, Victor Haboush, Homer Jonas, Ray Aragon
Art directorKen Anderson, Don DaGradi, Eyvind Earle
Character designTom Oreb
AnimatoriMilt Kahl, Frank Thomas, Marc Davis, Ollie Johnston, John Lounsbery, Hal King, Hal Ambro, Don Lusk, Blaine Gibson, John Sibley, Bob Carlson, Ken Hultgren, Harvey Toombs, Fred Kopietz, George Nicholas, Bob Youngquist, Eric Cleworth, Henry Tanous, John Kennedy e Ken O'Brien
SfondiFrank Armitage, Al Dempster, Bill Layne, Dick Anthony, Richard H. Thomas, Thelma Witmer, Walt Peregoy, Ralph Hulett, Fil Mottola, Anthony Rizzo
Doppiatori originali
Doppiatori italiani

La bella addormentata nel bosco (Sleeping Beauty) è un film d'animazione del 1959 diretto da Clyde Geronimi, Eric Larson, Wolfgang Reitherman e Les Clark, realizzato con la tecnica dell'animazione e prodotto da Walt Disney basandosi sulla fiaba La bella addormentata di Charles Perrault.

È il 16º Classico Disney e uscì negli Stati Uniti il 29 gennaio 1959 distribuito dalla Buena Vista Distribution.

Sulla scia di Biancaneve e i sette nani e Cenerentola, lo Studio riprese una classica fiaba popolare nel tentativo di ottenere nuovamente un grande successo, ma, malgrado la grande e ambiziosa qualità tecnica, all'uscita il film ottenne un riscontro molto freddo; il deludente incasso iniziale e l'accoglienza discordante della critica furono tali che La bella addormentata nel bosco fu l'ultimo adattamento di una fiaba prodotto dalla Disney per i successivi trent'anni (lo Studio ritornò al genere solo molto tempo dopo la morte di Walt Disney, con l'uscita de La sirenetta nel 1989). Il film fu col tempo totalmente rivalutato e ad oggi è annoverato tra i capolavori della Disney[1] per il suo carattere sofisticato e ricercato[2].

Il film si ispira graficamente alle miniature gotiche del libro Très Riches Heures du duc de Berry, catapultando lo spettatore in uno scenario bucolico e medievaleggiante dal tratto acuminato e preciso[2].

Un live action della pellicola fu realizzato nel 2014: Maleficent con Angelina Jolie nel ruolo di Malefica e Elle Fanning come la principessa Aurora, la bella addormentata nel bosco.

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Francia, XIV secolo. Il re Stefano e la sua consorte, la regina Leah, accolgono la nascita della loro prima e unica figlia, la principessa Aurora. Per festeggiare l'avvenimento i monarchi proclamano una giornata di festa nazionale, durante la quale tutti i sudditi potranno andare al castello per rendere omaggio alla principessa. Durante le celebrazioni per il suo battesimo viene ufficialmente promessa la sua mano al principe Filippo, il giovane figlio del re Uberto, in modo che i regni di quest'ultimo e Stefano siano per sempre uniti.

Tra i numerosi ospiti ci sono tre fate buone di nome Flora, Fauna e Serena (chiamata anche Serenella), che sono venute a benedire la bambina con dei doni: Flora dà alla principessa il dono della bellezza e Fauna quello del canto. Prima che Serena sia in grado di dare la sua benedizione, in un turbine di vento appare una terribile ed infida strega di nome Malefica la quale, per vendicarsi per non essere stata invitata, maledice la principessa, proclamando che sarà davvero bella e graziosa, ma che prima del tramonto del suo sedicesimo compleanno si pungerà il dito con il fuso di un arcolaio e morirà. Dopo che il re ha cercato invano di far arrestare la strega, Serena usa la sua benedizione rimasta inespressa per indebolire la maledizione e fa in modo che, invece di morire, Aurora cada in un sonno profondo dal quale può essere svegliata solo ricevendo il primo bacio d'amore. Re Stefano, non volendo rischiare, ordina che tutti gli arcolai del regno vengano bruciati, ma le fate sanno che l'incantesimo di Malefica non può essere fermato così facilmente ed elaborano un piano per proteggere Aurora: le tre, con il consenso dei sovrani, alleveranno la piccola come una normale contadina fino al giorno del suo sedicesimo compleanno.

Passano gli anni e Aurora – chiamata dalle fate con il finto nome di Rosaspina – cresce e diventa una bella e giovane ragazza con le benedizioni che Flora e Fauna le hanno elargito, ignara della sua vera identità e della sua provenienza. Le fate, durante tutto questo tempo, per evitare di essere scoperte hanno rinunciato a usare la loro magia e si sono arrangiate nelle faccende domestiche, pur con qualche difficoltà. Arriva intanto il giorno del sedicesimo compleanno di Aurora: le tre fate vogliono preparare una festa a sorpresa per lei e la mandano a raccogliere delle bacche. Cantando, la ragazza attira l'attenzione del principe Filippo, ora un bel giovane, e i due si innamorano all'istante. Rendendosi conto di dover tornare a casa, Aurora fugge da lui senza sapere il suo nome, ma gli chiede di venire alla sua casetta quella sera.

In questi anni, tuttavia, Malefica non ha mai smesso di cercare la ragazza e si lamenta con i suoi scagnozzi, che si giustificano dicendo di aver sempre cercato una neonata non curandosi che la principessa sarebbe cresciuta. Incarica perciò il suo corvo domestico, Diablo, di sorvolare la valle in modo da cercare informazioni utili per trovarla.

Nel frattempo, le fate preparano una torta e un vestito per il compleanno di Aurora. Flora e Serena si mettono però a litigare se l'abito di Aurora debba essere rosa o blu e, cambiando ripetutamente colore con le loro bacchette magiche, fanno uscire la luce dei loro incantesimi dal camino. Il trambusto attira le attenzioni di Diablo che si apposta sul davanzale di una finestra e origlia i discorsi delle fate. Quando Aurora torna a casa, le tre scoprono che la fanciulla è innamorata. A questo punto, Flora, Fauna e Serena sono costrette a rivelarle la sua vera identità e del fatto che sia già stata promessa a un principe alla sua nascita. Il corvo, appostato sulla finestra, vola a riferirlo a Malefica.

Nel frattempo, Filippo dice a suo padre di aver incontrato una contadina e di volerla sposare, nonostante il suo matrimonio combinato con la principessa Aurora. Re Stefano sta intanto preparando la festa di compleanno di sua figlia, al quale ha invitato tutti gli abitanti del regno e altre teste coronate, tra le quali re Uberto, che comincerà al tramonto. Aurora è intanto tornata a palazzo ed è sconvolta dalla notizia appena ricevuta: mentre si trova nelle sue stanze a piangere, Malefica la attira con un incantesimo ipnotizzante lontano dalle fate attraverso un ingresso segreto dietro a un camino, conducendola in una stanza vuota dove l'attende un arcolaio incantato. La ragazza tocca il fuso, pungendosi il dito e completando la maledizione poco prima del tramonto. Flora, Fauna e Serena, arrivate troppo tardi per poterla salvare, non possono fare altro che mettere Aurora su un letto nella torre più alta del castello. Per evitare che i genitori della principessa e tutto il regno scoprissero della maledizione, fanno un potente incantesimo su tutti i presenti convenuti a palazzo, facendoli cadere in un sonno profondo fino a quando la maledizione non si sarebbe rotta. Poco prima che re Uberto si addormenti, Flora lo sente dire a Stefano che suo figlio si è innamorato di una contadina. Le fate, rendendosi conto che il giovane di cui Aurora si è innamorata è il principe Filippo, vanno allora a riferirglielo; questi, come la principessa gli aveva detto la mattina, si reca nella casa del boscaiolo dove viene rapito dai tirapiedi di Malefica per impedirgli di rompere il suo incantesimo.

Le fate scoprono il berretto da caccia di Filippo nella casetta del boscaiolo devastata e si rendono conto che la strega lo ha fatto prigioniero. Le tre vanno alla Montagna Proibita e si intrufolano nel castello di Malefica per salvarlo. Lì quest'ultima va a trovare Filippo, mostrandogli che la contadina di cui si è innamorato era davvero la principessa, la quale ora dorme pacificamente e sogna il suo vero amore, e prospettandogli di tenerlo rinchiuso fin quando sarà ormai un vecchio in punto di morte per incontrare la sua innamorata addormentata, che al contrario non sarà invecchiata di un solo giorno. Una volta che la strega se ne è andata, le fate entrano nella stanza, liberano il principe e gli regalano lo Scudo della Virtù e la magica Spada della Verità. Il quartetto poi fugge dalla prigione e incontra i tirapiedi di Malefica guidati da Diablo che cercano di impedire a Filippo di fuggire. Dopo che i loro tentativi falliscono con l'aiuto dalle fate, la strega, nonostante il suo corvo fosse diventato una statua di pietra, circonda il palazzo di Stefano con una foresta di rovi, ma quando questo non riesce a fermare Filippo, Malefica, per bloccarli la strada, si trasforma in un gigantesco drago dalla lingua sputa-fuoco per combattere il principe lei stessa. Alla fine quest'ultimo lancia la Spada della Verità, benedetta dalla magia delle fate, direttamente nel cuore della strega, che precipita in un burrone rimanendo uccisa.

Filippo entra nel castello e sale la torre più alta per risvegliare Aurora con un bacio. L'incantesimo su di lei è rotto e anche tutti gli altri nel palazzo si risvegliano. La coppia reale scende nella sala da ballo, dove Aurora è felicemente riunita con i suoi genitori. Mentre la principessa e Filippo danzano, Flora e Serena riprendono la loro silenziosa diatriba riguardo il colore del vestito della loro protetta, mutandolo di continuo da rosa a blu, e l'ultimo colore ad apparire è il rosa. Aurora e il principe Filippo vivono dunque per sempre felici e contenti.

Personaggi[modifica | modifica wikitesto]

  • Principessa Aurora, protagonista femminile della storia , ribattezzata dalle fate Rosaspina o Rosa (Briar Rose). Crede nel vero amore e il suo unico desiderio è innamorarsi. È animata da Marc Davis.
  • Principe Filippo (Phillip). Il protagonista maschile della storia Crede nel vero amore e si innamorerà di Aurora, senza però sapere che è una principessa. È animato da Milt Kahl.
  • Flora, la fata vestita di rosso. È la leader del gruppo di fate, probabilmente anche quella che si è affezionata di più ad Aurora ed è spesso in conflitto con Serena. È animata da Frank Thomas e Ollie Johnston.
  • Fauna, la fata vestita di verde. È quella che usa meno volte la magia ed è la più dolce e paziente. È animata da Frank Thomas e Ollie Johnston.
  • Serena (Merryweather), la fata più giovane vestita di blu, soprannominata Serenella dalle sorelle. È quella che più di tutte odia Malefica e l'unica a sfidarla ed è spesso in conflitto con Flora. È animata da Frank Thomas e Ollie Johnston.
  • Malefica (Maleficent). Antagonista principale della storia è una crudele strega che odia profondamente il Re Stefano e la Regina Leah per non averla invitata alla festa della nascita di Aurora. Cercherà di ucciderla in ogni modo a lei possibile . È animata da Marc Davis (umana) e da Wolfgang Reitherman (drago).
  • Re Stefano (Stefan), il padre della principessa Aurora. È animato da John Lounsbery.
  • Regina Leah, la madre della principessa Aurora.
  • Re Uberto (Hubert), il padre del principe Filippo. È molto amico di Re Stefano. È animato da John Lounsbery.
  • Sansone (Samson), il cavallo bianco del Principe Filippo. È animato da Milt Kahl.
  • Diablo, è il corvo molto fedele a Malefica che gli è molto affezionata.

Produzione[modifica | modifica wikitesto]

Panoramica e direzione artistica[modifica | modifica wikitesto]

La bella addormentata nel bosco restò in produzione per quasi tutti gli anni cinquanta: il lavoro sulla storia iniziò nel 1951, le voci vennero registrate nel 1952, l'animazione venne prodotta dal 1953 fino al 1958, e la colonna sonora stereofonica, per lo più sulla base del balletto di Čajkovskij, venne registrata nel 1957. Il film detiene una posizione di rilievo come ultimo film d'animazione Disney ad utilizzare rodovetri inchiostrati a mano. A partire dal film successivo, La carica dei cento e uno, la Disney si sarebbe spostata verso l'uso della xerografia per trasferire i disegni degli animatori dalla carta alla celluloide. La sua arte, che Walt Disney voleva apparisse come un'illustrazione vivente e che fu ispirata all'arte medievale, non era in tipico stile Disney. Poiché lo studio Disney aveva già fatto due film basati su fiabe, Biancaneve e i sette nani (1937) e Cenerentola (1950), Walt Disney voleva che questo film si distinguesse dai suoi predecessori, scegliendo uno stile visivo differente. Il film evitò l'aspetto morbido e arrotondato dei primi film Disney per usarne uno più stilizzato che corrisponde al periodo di tempo in cui è ambientato il film.

La bella addormentata nel bosco fu il primo film d'animazione ad essere fotografato nel processo widescreen Super Technirama 70, così come il secondo film d'animazione ad essere girato in ultra widescreen dopo Lilli e il vagabondo, il Classico Disney di quattro anni prima. Il film venne presentato in Super Technirama 70 e in stereofonia a 6 canali nelle prime proiezioni. Solo due altri film d'animazione, Taron e la pentola magica (1985) e Atlantis - L'impero perduto (2001), vennero girati in Technirama 70. La bella addormentata nel bosco fu l'unica fiaba animata Disney ad essere stata filmata in formato ultra widescreen prima di Frozen - Il regno di ghiaccio, 54 anni dopo. Poiché venne usato il Super Technirama 70, gli sfondi avrebbero potuto contenere un artwork più articolato e complesso che non era mai stato usato in un film d'animazione prima di allora. Mentre lo scenografo regolare Disney, Ken Anderson, era incaricato del look del film, l'artista Disney Eyvind Earle venne nominato stilista dei colori del film e capo disegnatore dello sfondo; Disney gli diede una notevole libertà nella progettazione delle ambientazioni e nella selezione dei colori per il film. Earle dipinse anche la maggior parte degli sfondi da solo. I dipinti elaborati di solito impiegavano dai sette ai dieci giorni per venire colorati; al contrario, un tipico sfondo d'animazione impiegò solo una giornata di lavoro per venire completato. La decisione di Disney di dare a Earle tanta libertà artistica non era popolare tra gli animatori della Disney, che prima de La bella addormentata nel bosco avevano esercitato una certa influenza sullo stile dei loro personaggi e ambientazioni.[3] Fu anche la prima volta che lo studio sperimentò il processo Xerox. Woolie Reitherman lo utilizzò sul drago come un modo per ingrandire e ridurre la sua dimensione, ma a causa dell'attrezzatura primitiva disponibile in questo test iniziale, le linee Xerox vennero poi sostituite con inchiostro e vernice tradizionale.[4]

Chuck Jones, che aveva guadagnato fama come regista di animazione con la Warner Bros. Cartoons, lavorò al film. Lavorò con lo studio durante un breve periodo in cui la Warner Bros. aveva chiuso il reparto di animazione, anticipando che il cinema tridimensionale avrebbe sostituito l'animazione al box office. Quando lo studio riaprì dopo il fallimento del 3D, Jones terminò il suo lavoro alla Disney e tornò alla Warner Bros. Il suo lavoro su La bella addormentata nel bosco, su cui trascorse quattro mesi, non venne accreditato.

Assenza di Walt Disney[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1952, Disney prevedeva di far uscire il film per il Natale del 1955[5]. Tuttavia, la produzione dell'animazione non iniziò prima del 1953[6]. Walt Disney, preso da molti altri impegni, fu poco presente durante la lavorazione del film e ciò dilatò notevolmente i tempi di produzione.[7] La sceneggiatura fu terminata solo nel 1954 e da quell'anno il film fu interrotto per circa ventiquattro mesi poiché lo studio era impegnato nella progettazione di Disneyland e del programma televisivo omonimo[8]. La data fu posticipata al febbraio del 1957[5]. Tuttavia il parco Disneyland assorbì molte risorse dello studio, soprattutto per quanto riguarda la finalizzazione e il design di molte attrazioni cosicché molti animatori furono impossibilitati a lavorare al film.

La produzione riprese solo nel 1956[8]. Michael Barrier indica che quando Walt supervisionò il progetto, non fu soddisfatto, il budget si era così alzato che fu stabilito, per non subire ulteriori perdite, un minimo di animazione giornaliera: 8 ragazze, 32 uccelli di taglia media o un numero tale di scoiattoli[9]. Nell'agosto '57, egli visionò una parte del progetto finale ma molti animatori come Dick Huemer e Harry Tytle sostennero che Walt pareva affaticato, e non diede che pochi commenti generali[9].

Diversi punti della storia di questo film nacquero da idee scartate per la precedente fiaba Disney che coinvolgeva un'eroina dormiente: Biancaneve e i sette nani. Essi includono Malefica che cattura il principe e lo deride, e la rocambolesca fuga di quest'ultimo. Disney scartò queste idee da Biancaneve perché i suoi artisti non erano in grado di disegnare un uomo abbastanza credibile all'epoca, anche se vennero incorporate nell'adattamento a fumetti. Scartate da Biancaneve, ma utilizzate in questo film, sono anche le idee della danza con il principe improvvisato (anch'esso usato, come "Principe Buckethead", nel fumetto di Biancaneve), e la sequenza fantasy del principe e la principessa che danzano tra le nuvole, che era stata considerata ma abbandonata per Cenerentola.

Prima che iniziasse la produzione dell'animazione, ogni scena del film venne fatta in una versione di riferimento live-action, con attori dal vivo in costume che servivano come modelli per gli animatori. Tutte le performance degli attori dal vivo venivano proiettate per il riferimento degli animatori, poiché Walt Disney insisteva sul fatto che gran parte dell'animazione de La bella addormentata nel bosco dovesse essere più vicina possibile all'azione dal vivo.[10]

Personaggi e sviluppo della storia[modifica | modifica wikitesto]

Aurora e Filippo[modifica | modifica wikitesto]

Il nome dato alla principessa dai suoi genitori biologici reali è Aurora, come nell'originale balletto di Čajkovskij. Questo nome appare anche nella versione di Perrault, non come nome della principessa ma come quello di sua figlia.[11] Le fate la ribattezzano Rosaspina, il nome della principessa nella variante dei fratelli Grimm.[12] Ella fu animata principalmente da Marc Davis, che aveva già lavorato a Cenerentola. La sua figura fu ispirata all'attrice Audrey Hepburn. In inglese è doppiata da Mary Costa mentre in italiano da Maria Pia Di Meo.

Ironicamente, la principessa Aurora, personaggio protagonista del film, appare per meno di diciotto minuti (escluso il tempo in cui appare come una bambina all'inizio). Per ciò fu molto criticata ed etichettata come anonima e scialba, se paragonata alle precedenti Biancaneve e Cenerentola che erano presenti sullo schermo per circa tutta la durata dei loro film. Helene Stanley era il riferimento live action per la principessa Aurora.[13] L'unico filmato superstite della Stanley come riferimento live-action di Aurora è una clip dalla serie televisiva Disneyland, che consiste negli artisti che disegnano la sua danza con gli animali del bosco. Non era la prima o l'ultima volta che Stanley lavorava per la Disney; fornì anche i riferimenti live-action per Cenerentola e Anita da La carica dei cento e uno,[14][15] e interpretò Polly Crockett ne Le avventure di Davy Crockett.

Al principe fu dato il nome principesco più familiare agli americani nel 1950: Filippo, dal nome di Filippo di Edimburgo, marito della regina Elisabetta II del Regno Unito. Il principe Filippo ha la particolarità di essere il primo principe Disney ad avere un nome, poiché i principi di Biancaneve e i sette nani e Cenerentola non vengono mai nominati. Paradossalmente il principe Filippo compare per più minuti della principessa Aurora e specialmente nella seconda parte, ha un ruolo quasi protagonista, sebbene non parli mai nella seconda parte del film. Il ruolo del principe Filippo fu modellato da Ed Kemmer,[15] che aveva interpretato il comandante Buzz Corry nella serie televisiva Space Patrol cinque anni prima dell'uscita de La bella addormentata nel bosco.[16] Per la sequenza della battaglia finale, Kemmer venne fotografato su un cervo di legno.

La strega[modifica | modifica wikitesto]

La strega malvagia venne giustamente chiamata Malefica.[17] La sua presenza domina ogni scena in cui appare. Ella è secondo molti critici il personaggio più riuscito del film e forse uno dei cattivi Disney meglio definiti. Il modello live-action per Malefica divenne Eleanor Audley, che fu anche la doppiatrice del personaggio. Ella aveva già doppiato la matrigna in Cenerentola e doppierà Madame Leota nell'attrazione Disneyland La casa dei fantasmi.[18] Anche la ballerina Jane Fowler servì come riferimento live-action per Malefica.[15][19][20] Tra le attrici che si esibirono in filmati di riferimento per questo film ci furono anche Spring Byington e Frances Bavier.

Per Marc Davis, animatore del personaggio la difficoltà maggiore fu di rendere credibili i suoi movimenti: ella alza spesso le braccia prima di parlare e ciò doveva risultare plateale ma non eccessivamente manieristico, considerando anche che la figura di Malefica è sempre avvolta da un lungo mantello nero che ne rende i movimenti molto più pesanti; ciò sarà uno stile utilizzato anche per la pelliccia di Crudelia De Mon[21].

Griffin, in un suo controverso studio sull'omosessualità nei film Disney, associa il personaggio all'immagine della drag queen precisando che i suoi movimenti sono spettacolari e sottolineati dalla musica emotiva del compositore omosessuale Tchaïkovski[22]. Compari di Malefica sono i suoi mostriciattoli, le cui sembianze sono ispirate a dei gargoyles, e il celebre corvo; vero alter ego animale dell'antagonista. Ella si serve del corvo per spiare le tre fate e cercare Aurora. Nonostante sia un animale, il corvo riesce a trovare Aurora in meno di mezza mattinata, mentre i mostri che prima aveva incaricato Malefica l'hanno cercata senza successo per sedici anni. Da ciò si deduce la scarsa intelligenza degli scagnozzi di Malefica che, dopo lustri, cercavano ancora una bambina in fasce. Sia il corvo che i mostri furono animati da John Lounsbery.

Nel determinare il design di Malefica vennero respinte rappresentazioni standard di streghe e megere (poiché sarebbero assomigliate troppo alle due matrigne di Biancaneve e Cenerentola), così l'animatore Marc Davis optò per un look più elegante. Nella sua ricerca sulle opere d'arte del Medioevo si imbatté nell'immagine di una donna di carattere religioso, ma vestita in modo elegantemente diabolico con mantelle fluide e abiti simili a fiamme. Con questa immagine nella sua testa si incentrò sulla comparsa delle fiamme, incoronando infine l'antagonista con "le corna del diavolo". Egli si spinse fino al punto di dare a Malefica delle ali di pipistrello per il suo collare. Nella produzione finale i personaggi individuali delle tre fate buone e l'elegante cattiva dimostrarono di essere tra i punti forti del film.

Marc Davis non animò Malefica nella sua trasformazione in drago[21]. Questa scena fu animata da Ken Anderson che lavorerà anche a Elliott il drago invisibile (1977)[21]. Questa forma ha delle somiglianze con le figure umane del personaggio, Eric Cleworth che lo animò s'ispiro a dei serpenti a sonagli: è possibile confrontare lo stile di questo drago con quello elegante, raffinato e buono de Il drago recalcitrante o quello più esuberante e maldestro di Maga Magò ne La spada nella roccia.[23] Il personaggio fu doppiato in inglese da Eleanor Audley mentre in italiano da Tina Lattanzi, che aveva già doppiato la matrigna nel primo doppiaggio di Cenerentola.

Le tre fatine[modifica | modifica wikitesto]

Walt Disney aveva suggerito che le tre fate buone avrebbero dovuto assomigliarsi, ma gli animatori veterani Frank Thomas e Ollie Johnston obiettarono, dicendo che tre fate identiche non sarebbero state eccitanti. Scelsero di avere le fate diverse in personalità, aspetto e colori, proprio come il famoso trio di paperi Disney Qui, Quo e Qua. Inoltre l'idea comprendeva originariamente sette fate buone invece di tre, poiché ci sono sette fate buone nel riferimento principale della storia, la versione di Perrault.

Le tre fate hanno delle personalità molto distinte. Flora, quella con il vestito rosso, ha un forte atteggiamento autoritario, che la porta a proclamarsi leader del gruppo e a scontrarsi però molte volte con l'altra fatina, Serenella, dal vestito blu, con cui diverge su molte idee, fra cui la celebre questione del colore del vestito di Aurora, se debba essere rosa o blu, disputa destinata a non risolversi mai. La terza fata, Fauna, dal vestito verde, è invece la più calma e riflessiva, sebbene anch'ella non cada alcune volte in decisioni poco sensate come nell'ostinarsi a voler preparare una torta di compleanno senza aver mai cucinato nulla. Questa scena suscita comunque qualche perplessità e pare quasi un'incoerenza: come hanno fatto infatti le tre fatine a sopravvivere per sedici anni in una capanna nella foresta con una bambina senza le loro bacchette magiche, considerando che senza esse sono incapaci di fare qualsiasi cosa? La più avveduta delle tre pare comunque Serenella che intuisce subito la loro incapacità nel confezionare un vestito o un dolce, mentre Flora e Fauna sono ottusamente fiduciose nel contrario. Ovviamente dopo dei risultati disastrosi l'avrà vinta Serenella che riuscirà a prendere le bacchette e a rimediare al disastro.

Esse svolgono un ruolo di aiutanti, anche se molte volte divengono quasi delle protagoniste, determinanti nel lieto esito della storia. Filippo riesce a sconfiggere Malefica poiché Flora devia la sua spada nel cuore del drago. Nell'edizione originale Verna Felton doppia Flora, Barbara Luddy è Serenella e Barbara Jo Allen Fauna. In italiano la prima è doppiata dalla celebre Lydia Simoneschi (già doppiatrice della madre di Bambi e della fata Smemorina in Cenerentola), Flaminia Jandolo la seconda e Rina Morelli la terza.

Scene eliminate[modifica | modifica wikitesto]

Una delle scene che non venne inclusa nel film, presente invece sotto forma di storyboard nell'edizione in Blu-ray, riguarda la scena in cui Aurora si trova da sola in una delle stanze del castello e viene attirata da Malefica. In questa sequenza la principessa sente una voce rauca che chiama il suo nome; la ragazza la segue fino ad arrivare nella stanza di una torre dove trova una vecchia donna (presumibilmente Malefica sotto mentite spoglie) vicino ad un arcolaio. L'anziana le dice che esso è magico e che può realizzare qualunque desiderio solo toccando la punta del fuso con un dito. In una scena eliminata dal film Diablo è un avvoltoio che parla insieme agli usignoli che lo comunicano.

La scena venne tagliata perché troppo simile alla scena di Biancaneve e i sette nani in cui la Regina Grimilde, sotto forma di vecchietta, offre a Biancaneve la mela avvelenata chiamandola appunto la "mela dei desideri". Un'altra scena tagliata riguarda la maledizione che Malefica lancia alla piccola Aurora il giorno del suo battesimo: in questo caso Re Stefano è più duro e scostante con la strega (a differenza del film che ne è parzialmente intimorito) e quest'ultima non compare improvvisamente, come nella pellicola, ma pretende di essere annunciata dal banditore di corte, entrando come una normale invitata.

Musica[modifica | modifica wikitesto]

La parte musicale fu affidata a George Bruns, ma anche a una squadra composta da Tom Adair, Winston Hibler, Ted Sears, Erdman Penner, Sammy Fain e Jack Lawrence che furono incaricati delle canzoni[24]. Bruns s'occupò di adattare il balletto di Čajkovskij per il formato cinematografico[24]. La musica della canzone Lo so, come molte parti strumentali, furono prese dal balletto La bella addormentata nel bosco di Čajkovskij, di cui un terzo fu conservato e adattato per il film[24]. La colonna sonora fu registrata in stereofonia[25], insieme alla Grand Canyon Suite per il film Grand Canyon del Colorado che sarà abbinato al Classico nei cinema[25].

La prima rappresentazione della pièce il 15 gennaio 1890

Corrispondenze con il balletto di Čajkovskij[24][modifica | modifica wikitesto]

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  • Ouverture, andantino (tema della fata di Lilla): Inizio del film (ouverture del libro di storie) e scena della visione, nella prigione del principe.
  • N°1, Marcia: Coro del battesimo.
  • Variazione nº 3 della fata Candide: Ritorno della Principessa al palazzo, a sedici anni.
  • Variazione nº 4 della fata Canarin che canta: Arrivo delle fate al battesimo.
  • N° 4, finale: Fuga dal carcere e lotta contro i mostri e gli incantesimi di Malefica.
Atto I[modifica | modifica wikitesto]
  • Scena 5 Collera del Re: Il principe nella foresta di rovi.
  • Moderato con moto: Arrivo della principessa al palazzo.
  • N° 6, Valzer, tema principale: Canzone Once Upon a Dream (Lo so). La fine del tema fu rimaneggiata. Serve comunque da Leitmotiv per evocare l'amore di Aurora e Filippo.
  • Danza delle damigelle d'onore e dei paggi: Preparazione del dolce e del vestito.
  • Coda della danza di Aurora: Tema corale dei doni delle fate; fu ampiamente rimaneggiato nel ritmo.
  • N°9, Finale: Entrata delle fate nel castello.
    • Battuta 60: Tema della trasformazione di Malefica in drago. Sarà utilizzato da Bruns anche per La spada nella roccia.
    • Battuta 69: Scena degli arcolai bruciati.
    • Allegro vivo: Combattimento contro il drago.
Atto II[modifica | modifica wikitesto]
  • Primo pannello: Cavalcata del principe dopo il colloquio col padre.
  • Entr'acte sinfonico e scena, andante misterioso: Le fate arrivano al castello di Malefica.
Atto III[modifica | modifica wikitesto]
  • Battuta 111: Fuga del principe dal carcere. Pietrificazione del corvo.
  • Variazione nº 2 della fata d'argento: Leitmotiv per le fatine. Utilizzato nella scena della torta.
  • N° 24, poco di carattere: Tema di Malefica. Da non confondersi col tema della fata Carabosse che nel film non è presente.
  • N°25, passo a quattro: vocalismi di Aurora nel bosco.
  • Apoteosi: Discesa di Aurora e Filippo dalla scalinata.

Colonna sonora[modifica | modifica wikitesto]

La colonna sonora del film e le canzoni, che vedono il lavoro dei Berliner Symphoniker, sono arrangiamenti o adattamenti di numeri del balletto del 1890 La bella addormentata di Pëtr Il'ič Čajkovskij.

Tracce[modifica | modifica wikitesto]

  1. Lo so
  2. Salve principessa Aurora
  3. I doni della bellezza e della voce / Arriva Malefica / Il vero amore trionfa
  4. Il rogo degli arcolai / Il piano delle fate
  5. La frustrazione di Malefica
  6. Una casetta nel bosco
  7. Hai sentito? / Mi domando
  8. Un principe bizzarro / Lo so
  9. Pulizie magiche / Celeste o rosa?
  10. Si svela il segreto
  11. Coppe / Baruffa regale
  12. Arriva il principe / Chi lo dice al re?
  13. Il ritorno di Aurora / Il maleficio di Malefica
  14. Povera Aurora / Dormi
  15. La montagna proibita
  16. La favola si avvera
  17. La battaglia con le forze del male
  18. Il risveglio
  19. Finale

Distribuzione[modifica | modifica wikitesto]

Il braccio di distribuzione della Disney, la Buena Vista Distribution, distribuì originariamente La bella addormentata nel bosco nei cinema sia in stampe standard 35 millimetri che in stampe di grande formato 70 millimetri. Le stampe in Super Technirama 70 vennero equipaggiate con audio stereofonico a sei tracce; alcune stampe Technirama 35 millimetri compatibili con il CinemaScope vennero distribuite con quattro tracce stereo, e altre avevano colonne sonore mono. Nell'uscita iniziale, La bella addormentata nel bosco venne accoppiato con il cortometraggio documentario Grand Canyon, che vinse l'Oscar al miglior cortometraggio.

Data di uscita[modifica | modifica wikitesto]

Le date di uscita internazionali sono state:

Edizione italiana[modifica | modifica wikitesto]

Il doppiaggio italiano del film venne eseguito dalla CDC negli stabilimenti Fono Roma, e diretto da Giorgio Bonora su dialoghi di Roberto De Leonardis, con la direzione musicale di Alberto Brandi.

Principali redistribuzioni[modifica | modifica wikitesto]

  • Stati Uniti: 10 giugno 1970, 28 settembre 1979, 7 marzo 1986, 22 agosto 2002
  • Italia: 3 ottobre 1979, 24 marzo 1989
  • Francia: 1º aprile 1971, 25 marzo 1981, 26 giugno 1987, 28 giugno 1995
  • Finlandia: 22 dicembre 1972, 18 agosto 1995
  • Germania Ovest: 16 giugno 1977
  • Giappone: 21 luglio 1984, 9 luglio 1988, 16 dicembre 1995
  • Danimarca: 4 agosto 1995
  • Germania (unita): 24 agosto 1995
  • Svezia: 8 settembre 1995

Edizioni home video[modifica | modifica wikitesto]

VHS[modifica | modifica wikitesto]

La prima edizione VHS del film uscì in Italia nell'ottobre 1988 per il noleggio e due anni dopo fu distribuita per la vendita, mantenendo invariata la data nel retro. Nuove edizioni in VHS del film furono rilasciate nel settembre 1994 e nel maggio 2001.

DVD[modifica | modifica wikitesto]

La prima edizione DVD del film uscì nel novembre 2002. Il DVD presentava il film in formato 2.35:1. Dal 20 dello stesso mese il DVD era disponibile anche in un cofanetto intitolato "Le Principesse Disney" con La bella e la bestia e Cenerentola II - Quando i sogni diventano realtà.

La seconda edizione DVD uscì il 15 ottobre 2008, in occasione del 50º anniversario del film, in un cofanetto da due dischi, insieme alla prima edizione BD, come dodicesimo titolo delle Walt Disney Platinum Editions. Il DVD includeva il film con un nuovo restauro digitale nell'aspect ratio originale.

Blu-ray[modifica | modifica wikitesto]

La prima edizione Blu ray uscì il 15 ottobre 2008, insieme alla seconda edizione DVD, come dodicesimo titolo delle Walt Disney Platinum Editions. Si tratta della prima Platinum Edition ad essere uscita in Blu ray.

Accoglienza[modifica | modifica wikitesto]

Incassi[modifica | modifica wikitesto]

Durante la sua uscita originale nel 1959, La bella addormentata nel bosco incassò circa 7,7 milioni di dollari.[26] I costi di produzione, pari a 6 milioni,[27] lo resero il film Disney più costoso fino ad allora, e oltre due volte più costoso di ciascuno dei tre precedenti Classici Disney.[28] I costi di produzione elevati de La bella addormentata nel bosco, insieme alla performance insoddisfacente di gran parte degli altri film distribuiti dalla Buena Vista nell'annata 1959-1960, portarono l'azienda a pubblicare la sua prima perdita annuale in un decennio per l'anno fiscale 1960,[27] e licenziamenti in massa vennero attuati in tutto il dipartimento di animazione.[29]

Come Alice nel Paese delle Meraviglie (1951), che pure non ebbe successo inizialmente, La bella addormentata nel bosco non venne mai riproposto nelle sale nel corso della vita di Walt Disney. Tuttavia ebbe molte riedizioni nei cinema nel corso dei decenni. Il film venne rieditato nelle sale americane nel 1970, 1979, 1986 e 1995. In Italia invece le riedizioni ebbero luogo nel 1978, 1985, 1989 e 2000. Queste uscite successive de La bella addormentata nel bosco l'hanno reso il secondo film di maggior successo uscito nel 1959 dopo Ben-Hur,[30] con un incasso totale di 51,6 milioni di dollari.[31]

Critica[modifica | modifica wikitesto]

Il film venne accolto con recensioni contrastanti da parte della critica, che ne fece notare spesso il ritmo lento e i personaggi poco sviluppati.[10] Tuttavia, il film ha mantenuto un forte seguito e viene oggi considerato uno dei migliori film d'animazione mai realizzati, grazie ai suoi disegni stilizzati del pittore Eyvind Earle, che era anche il direttore artistico del film, la sua lussureggiante colonna sonora e la sua presentazione in widescreen di grande formato 70 millimetri con suono stereofonico. Rotten Tomatoes ha dato al film un punteggio "Certified Fresh" del 91% da 34 recensioni con una valutazione media di 7,7/10. Il suo consenso afferma che "questo dreamscape Disney contiene momenti di grandezza, con i suoi colori lussureggianti, l'aria magica e uno dei cattivi più minacciosi del canone Disney".[32] Carrie R. Wheadon di Common Sense Media ha dato al film cinque stelle su cinque, scrivendo: "Il classico Disney è piacevole, ma a volte spaventoso".[33] Morando Morandini lo giudicò come "uno dei meno riusciti della ditta Disney" e salvò solo "le tre querule fatine" assegnando al film solo due stelle su cinque. Dal 9 luglio al 13 agosto 2012, l'Academy of Motion Picture Arts and Sciences ha organizzato "The Last 70MM Film Festival" presso il Samuel Goldwyn Theater, dove l'Academy, i suoi membri e l'industria di Hollywood hanno riconosciuto l'importanza, la bellezza e la sontuosità della pellicola in formato 70 millimetri e come la sua immagine e la qualità sia superiore a quella della cinematografia digitale. L'Academy ha scelto i seguenti film, girati in 70 millimetri, per essere proiettati in modo da farne una dichiarazione, così come per ottenere un nuovo apprezzamento per i film familiari in un modo mai impiegato prima. I film selezionati sono stati Questo pazzo, pazzo, pazzo, pazzo mondo, La bella addormentata nel bosco, Grand Prix, Tutti insieme appassionatamente, 2001: Odissea nello spazio e Spartacus, insieme ad altri cortometraggi in formato 70 millimetri.[34]

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Liste dell'American Film Institute

Nel 2019 è stato scelto per la conservazione nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti[38]

Altri media[modifica | modifica wikitesto]

Film[modifica | modifica wikitesto]

Nel film Chi ha incastrato Roger Rabbit, i sicari di Malefica appaiono nel lotto dello studio Maroon Cartoni.

La prima storia completamente nuova con i personaggi del film (tranne Malefica) appare nel film d'animazione direct-to-video Le magiche fiabe delle Principesse Disney: Insegui i tuoi sogni, distribuito il 4 settembre 2007. Mary Costa, la voce originale di Aurora, non si affezionò a questa storia e sentì che non funzionava.[39]

Aurora appare, con altre principesse, nel film Ralph spacca Internet.

Televisione[modifica | modifica wikitesto]

La principessa Aurora, il principe Filippo, Flora, Fauna e Serena sono presenti come ospiti nella serie animata House of Mouse - Il Topoclub, e Malefica è uno degli antagonisti nel film direct-to-video Topolino & i cattivi Disney, tratto dalla serie. Flora, Fauna e Serena appaiono anche nella serie animata Sofia la principessa, dove sono le insegnanti della protagonista e anche Aurora farà una breve apparizione in un episodio.

Nella serie televisiva C'era una volta, una versione live-action di Malefica appare nel secondo episodio e nel finale della prima stagione, poiché è una sinistra avversaria della regina Grimilde. Il suo ruolo è stato interpretato da Kristin Bauer van Straten. Nella seconda e terza stagione, le incarnazioni live-action di Aurora e Filippo sono interpretate rispettivamente da Sarah Bolger e Julian Morris.

Il film televisivo Descendants, prodotto e trasmesso da Disney Channel nel 2015, vede fra le protagoniste Mal e Audrey (figlie rispettivamente di Malefica e di Aurora), oltre a far comparire la stessa Malefica (interpretata da Kristin Chenoweth) e Judith Maxie nei panni della regina Leah. Fanno come cameo anche Aurora e il principe Filippo alla coronazione del principe Ben.

Videogiochi[modifica | modifica wikitesto]

Aurora è una delle sette Principesse del Cuore nel popolare videogioco Square Enix Kingdom Hearts (anche se le sue apparizioni sono brevi), e Malefica è un'antagonista in Kingdom Hearts, Kingdom Hearts: Chain of Memories e Kingdom Hearts II, e una breve alleata al culmine di quest'ultimo. Le buone fate appaiono in Kingdom Hearts II, dando a Sora dei vestiti nuovi. Il corvo appare in Kingdom Hearts II per resuscitare la sua padrona sconfitta. Il gioco per PSP Kingdom Hearts Birth by Sleep offre un mondo basato sul film, Dominio Incantato, e i personaggi che vi appaiono sono Aurora, Malefica, i sicari di Malefica, le tre fate e il principe Filippo, e quest'ultimo serve come membro temporaneo del gruppo di Aqua durante la sua battaglia contro Malefica e i suoi scagnozzi. Aurora inoltre è un personaggio giocabile nei videogiochi delle Principesse Disney, e appare nel videogioco Kinect Disneyland Adventures. Malefica apparirà come un personaggio sbloccabile nel videogioco Disney Infinity 2.0 - Marvel Super Heroes verso la fine del 2014.

Parchi a tema[modifica | modifica wikitesto]

La bella addormentata nel bosco venne prodotto mentre Walt Disney stava costruendo Disneyland (da qui il tempo di produzione di quattro anni). Per contribuire a promuovere il film, gli Imagineers chiamarono l'icona del parco "Sleeping Beauty Castle" (originariamente avrebbe dovuto essere di Biancaneve). All'interno del castello vuoto nel 1957 venne aggiunta una mostra, dove gli ospiti potevano esplorare il castello visualizzando diorami con le scene del film, che vennero migliorati con figure animate nel 1977. Chiuse poco dopo gli attentati dell'11 settembre 2001, presumibilmente perché i corridoi bui e non monitorati erano un rischio. Dopo essere stato chiuso per sette anni, lo spazio espositivo venne interamente ristrutturato per ripristinare l'originale esposizione del 1957, e riaprì agli ospiti il 27 novembre 2008. Vennero effettuate sistemazioni anche al piano terra con una versione "virtuale" per i disabili che non sono in grado di salire le scale. Hong Kong Disneyland aprì nel 2005, anch'esso con uno Sleeping Beauty Castle che quasi replica il design originale di Disneyland.

Il castello della Bella Addormentata a Disneyland Paris è una variante dello Sleeping Beauty Castle. La versione che si trova a Disneyland Paris ricorda molto di più la direzione artistica del film. Il castello dispone di un drago animatronico, somigliante alla trasformazione di Malefica, che si trova nella prigione del livello inferiore - La Tanière du Dragon.[40] L'edificio contiene anche La Galerie de la Belle au Bois Dormant, una galleria di esposizioni che illustrano la storia de La bella addormentata nel bosco in arazzi, vetrate e figure.[41]

La principessa Aurora (e, in misura minore, il principe Filippo, le tre buone fatine e Malefica) fa regolari apparizioni in parchi e sfilate. Malefica è caratterizzata come uno dei cattivi della mostra notturna Fantasmic! a Disneyland e ai Disney's Hollywood Studios.

Adattamento teatrale[modifica | modifica wikitesto]

Una versione musical in scala ridotta del film con il titolo Disney's Sleeping Beauty KIDS viene spesso eseguita da scuole e teatri per bambini.[42]

Gioco da tavolo[modifica | modifica wikitesto]

Walt Disney's Sleeping Beauty Game (1958) è un gioco da tavolo per bambini della Parker Brothers da due a quattro giocatori basato su La bella addormentata nel bosco. Lo scopo del gioco è quello di essere il primo giocatore in possesso di tre diverse carte illustrate a raggiungere il castello e lo spazio con la scritta "The End".[43] Le distorsioni operate dalla Disney sulla fiaba sono incorporate nel gioco, e la "grafica mozzafiato" della Disney illustra il tavolo da gioco.[43]

Remake live-action[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Maleficent.

Nel film live action della Walt Disney Pictures Maleficent, uscito il 28 maggio 2014, la storia è stata re-immaginata dalla prospettiva di Malefica. Angelina Jolie interpreta Malefica ed Elle Fanning è la principessa Aurora, la bella addormentata nel bosco. Il film è diretto da Robert Stromberg al suo debutto come regista, prodotto da Don Hahn e Joe Roth e scritto da Paul Dini e Linda Woolverton.[44]

Romanzo[modifica | modifica wikitesto]

Un romanzo tratto dal film è stato pubblicato dalla Giunti editore con il titolo C'era una volta un sogno, e racconta la stessa storia ma con un twist differente che risponde alla domanda E se Aurora non si fosse mai svegliata?. Il libro è stato scritto da Liz Braswell.[45]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ La Bella Addormentata nel Bosco: 15 curiosità sul film Disney, su tg24.sky.it.
  2. ^ a b La bella addormentata nel bosco – Tra avanguardia e follia, su birdmenmagazine.com.
  3. ^ Andrea Fiamma, “La bella addormentata nel bosco”, quando Disney spinse all’estremo, su Fumettologica, 10 dicembre 2019. URL consultato il 15 dicembre 2019.
  4. ^ (EN) Disney animator Burny Mattinson talks Sleeping Beauty, su monstersandcritics.com. URL consultato il 2 gennaio 2014 (archiviato dall'url originale il 4 settembre 2013).
  5. ^ a b (EN) Michael Barrier, Hollywood Cartoons, p.554.
  6. ^ (EN) David Koenig, Mouse Under Glass, p.106
  7. ^ (EN) Jerry Beck, The animated movie guide, pp.252-253.
  8. ^ a b (EN) Leonard Maltin, The Disney Films, p.154.
  9. ^ a b (EN) Neal Gabler, The Triumph of American Imagination, p.559
  10. ^ a b Maltin, Leonard (1980, rev. 1987). Of Mice and Magic: A History of American Animated Cartoons. New York: Plume. p. 74. ISBN 0-452-25993-2.
  11. ^ (EN) Heidi Anne Heiner, The Annotated Sleeping Beauty, su surlalunefairytales.com. URL consultato il 2 gennaio 2014 (archiviato dall'url originale il 22 febbraio 2010).
  12. ^ (EN) Jacob e Wilheim Grimm, Briar Rose, in Grimm's Fairy Tales.
  13. ^ Filmato audio Disney Family Album: Marc Davis, in YouTube, Disney Channel. URL consultato il 4 agosto 2013.
  14. ^ Cinderella Character History, su Disney Archives (archiviato dall'url originale il 24 giugno 2012).
  15. ^ a b c Leonard Maltin, The Disney Films: 3rd Edition, p. 156, ISBN 0-7868-8137-2.
  16. ^ (EN) Tv Facts: Sleeping Beauty, su tv-facts.net. URL consultato il 2 gennaio 2014 (archiviato dall'url originale il 24 ottobre 2013).
  17. ^ (EN) Maleficent – Define Maleficent, su Dictionary.com.
  18. ^ (EN) Deja View: Miss Audley, su andreasdeja.blogspot.ru.
  19. ^ Thomas S. Hischak, Disney Voice Actors: A Biographical Dictionary, 2011, p. 13, ISBN 978-0-7864-6271-1.
  20. ^ (EN) Deja View: Moments with Marc, su andreasdeja.blogspot.ru.
  21. ^ a b c (EN) John Grant, The Encyclopedia of Walt Disney's Animated Characters, .
  22. ^ (EN) Sean Griffin, Tinker Belles and Evil Queens, p.74
  23. ^ (EN) Frank Thomas et Ollie Johnston, Disney Animation: The Illusion of Life, p. 344
  24. ^ a b c d Michel Bosc, La belle au bois dormant : Une prouesse musicale, su lesgrandsclassiques.fr, 2008.
  25. ^ a b (EN) Tim Hollis and Greg Ehrbar, Mouse Tracks: The Story of Walt Disney Records, p. 43
  26. ^ Michael Barrier, The Animated Man: A Life of Walt Disney, Los Angeles, University of California Press, 2008, p. 268, ISBN 0-520-25619-0.
  27. ^ a b Bob Thomas, Walt Disney: An American Original, 1994ª ed., New York, Hyperion Press, 1976, pp. 294-295, ISBN 0-7868-6027-8.
  28. ^ Michael Barrier, Hollywood Cartoons: American Animation in Its Golden Age, New York., Oxford University Press, 1999, pp. 554–559, ISBN 0-19-516729-5.
  29. ^ Floyd Norman, Toon Tuesday : Here's to the real survivors, su jimhillmedia.com, Jim Hill Media, 18 agosto 2008. URL consultato il 13 febbraio 2010 (archiviato dall'url originale il 16 luglio 2012).
  30. ^ (EN) Movies: Top 5 Box Office Hits, 1939 to 1988, su ldsfilm.com.
  31. ^ Sleeping Beauty, su boxofficemojo.com, Box Office Mojo. URL consultato il 5 gennaio 2012.
  32. ^ Sleeping Beauty Movie Reviews, Pictures, su Rotten Tomatoes, Flixster. URL consultato il 27 maggio 2012.
  33. ^ Carrie R. Wheadon, Sleeping Beauty - Movie Review, su Commonsensemedia.org. URL consultato il 27 maggio 2012.
  34. ^ The Last 70MM Film Festival, su oscars.org, Academy of Motion Picture Arts and Sciences. URL consultato il 3 novembre 2013 (archiviato dall'url originale il 24 giugno 2013).
  35. ^ (EN) Young Artist Awards, 1st Annual Awards, su youngartistawards.org. URL consultato il 3 gennaio 2014 (archiviato dall'url originale il 14 aprile 2015).
  36. ^ (EN) AFI's 100 Years...100 Heroes and Villains Nominees (PDF), su afi.com. URL consultato il 3 gennaio 2014 (archiviato dall'url originale il 4 novembre 2013).
  37. ^ (EN) AFI's 10 Top 10 Ballot (PDF), su afi.com. URL consultato il 3 gennaio 2014 (archiviato dall'url originale il 26 marzo 2017).
  38. ^ [1]
  39. ^ (EN) Mary Costa Interview – Page 2, su dvdizzy.com.
  40. ^ (EN) La Tanière du Dragon, Disneyland Paris, su dlrpmagic.com.
  41. ^ (EN) La Galerie de la Belle au Bois Dermant, Disneyland Paris, su dlrpmagic.com.
  42. ^ Disney's Sleeping Beauty KIDS, su mtishows.com. URL consultato il 3 gennaio 2014 (archiviato dall'url originale il 15 febbraio 2017).
  43. ^ a b Chertoff, Nina, and Susan Kahn. Celebrating Board Games. Sterling Publishing Co., Inc., 2006
  44. ^ (EN) Maleficent, su Internet Movie Database.
  45. ^ Marzia Ramella, A Twisted Tale: i primi numeri della collana che riscrive i grandi classici Disney, su Orgoglionerd, 7 aprile 2022. URL consultato il 2 maggio 2023.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

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