Satoshi Nakamoto

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Il simbolo del Bitcoin
Un particolare della statua di Satoshi Nakamoto, a Budapest

Satoshi Nakamoto (中本哲史?, Nakamoto Satoshi) (Giappone, 5 aprile 1975) è lo pseudonimo della persona che ha inventato la criptovaluta Bitcoin (codice: BTC o XBT). Il termine "Bitcoin" fa riferimento anche al software open source progettato per implementare il protocollo di comunicazione e la rete peer-to-peer che ne risulta.

Nel novembre del 2008 Satoshi Nakamoto pubblicò il protocollo Bitcoin[1][2] su The Cryptography Mailing list sul sito metzdowd.com. Nel 2009 ha distribuito la prima versione del software client[3][4] e successivamente ha contribuito al progetto in via anonima insieme ad altri sviluppatori, per ritirarsi dalla comunità di Bitcoin nel 2010. L'ultimo contatto da parte di Satoshi Nakamoto è stato nel 2011, quando dichiarò di essere passato ad altri progetti e di aver lasciato il Bitcoin in buone mani con Gavin Andresen.

Identità di Satoshi Nakamoto[modifica | modifica wikitesto]

Teorie[modifica | modifica wikitesto]

Le teorie sulla vera identità di Satoshi Nakamoto sono numerose. Nessuno sa se sia un uomo, una donna oppure se si tratti di più persone. In giapponese "satoshi" significa "un pensiero chiaro, veloce e saggio". "Naka" può significare "medium", "dentro" o "relazione". "Moto" può significare "origine" o "fondamento". Ma non è certo se questi significati siano utili a ricondurre alla persona o al gruppo di persone che ha inventato il sistema Bitcoin.

Inizialmente si pensava che fosse Michael Clear, laureato in crittografia al Trinity College[5] ma questi ha negato di esserlo[6]. Altri sospettavano di Vili Lehdonvirta[7], ex sviluppatore di giochi finlandese (ma anche sociologo ed economista), ma anch'egli ha smentito qualsiasi legame con Satoshi.

Adam Penenberg, un professore della New York University, sostiene che dietro il personaggio misterioso ci sarebbero tre persone: Neal King, Vladimir Oksman, Charles Bry[8]. La tesi di Penenberg si basa su una ricerca effettuata su Google di alcune frasi particolari del protocollo bitcoin che riconducono ad una richiesta di brevetto per l'aggiornamento e la distribuzione delle chiavi di crittografia.[9] Il brevetto era stato richiesto proprio da King, Oksman e Bry, i quali hanno negato di avere a che fare con il bitcoin.[8]

Nick Szabo, informatico ed esperto di crittografia, è stato a lungo sospettato di essere Satoshi insieme al collaboratore Laszlo Hanyecz. Entrambi hanno sempre negato con fermezza[10]. A Nick Szabo viene attribuita l’invenzione del concetto di smart contract con l’obiettivo di regolamentare e creare dei protocolli di commercio elettronico tra estranei su internet. Gli smart contract, oggi, sono la base delle criptovalute e delle blockchain.[11]

Nel marzo del 2014, dopo ben 6 anni dalla pubblicazione da parte dell'utente Satoshi Nakamoto sul deep web, della documentazione di questa nuova valuta digitale; il settimanale Newsweek, identificò Dorian Nakamoto come creatore dei Bitcoin. Fu la prima volta che una testata giornalistica tentò di ricostruire l'identità di Satoshi Nakamoto, generando sbigottimento tra gli appassionati di questo mondo e tra le community cripto mondiali.[12]

Altri pensano che sia Martii Malmi, uno sviluppatore finlandese, il quale si occupò del Bitcoin sin dagli inizi realizzando anche l'interfaccia utente del sistema. Girano voci anche sul creatore di MtGox, Jed McCaleb,[13] uno statunitense amante della cultura giapponese e residente in Giappone. Altre teorie invece portano a Donal O'Mahony e a Michael Peirce, i quali scrissero un elaborato sui pagamenti digitali nelle piattaforme e-commerce.

Nel 2017, dopo una soffiata di un dipendente di SpaceX, è comparsa l'idea sul web che dietro allo pseudonimo si nascondesse Elon Musk, teoria poi smentita dallo stesso imprenditore sul suo account Twitter.

Craig Steven Wright[modifica | modifica wikitesto]

Nel dicembre 2015, secondo due articoli d'inchiesta pubblicati da Wired e Gizmodo, Craig Steven Wright, imprenditore australiano, sarebbe il creatore. Poche ore dopo, la polizia federale australiana è entrata nel suo appartamento per eseguire una serie di perquisizioni, ma Craig Wright e sua moglie se n'erano già andati. L'articolo riportò l'apparizione di Craig Wright via Skype all'evento di quell'anno, il "Bitcoin Investor's Conference" a Las Vegas, nel quale, lui stesso affermò di essere il creatore dei Bitcoin.[14]

Il 2 maggio 2016, Craig Steven Wright ha pubblicamente dichiarato di essere Satoshi Nakamoto. Wright ha rivelato la sua identità alla BBC, al The Economist ed a GQ. Al fine di dimostrare la sua affermazione, ha firmato un messaggio con la chiave di crittografia privata associata alla prima transazione in Bitcoin[15]. Tuttavia la validazione di questa firma è contestata[16] e anche se ne fosse dimostrata la validità, molti esperti di crittografia non la ritengono una prova definitiva, in quanto si riferisce al secondo blocco e non al primo creato[17].

Il 4 maggio 2016, Wright promette di eseguire un trasferimento di bitcoin dal wallet di Satoshi.[18]Tale trasferimento sarebbe stata una prova inconfutabile, in quanto avrebbe dimostrato che Wright era in possesso delle chiavi d'accesso che solo Satoshi poteva detenere. Ma il giorno successivo, cancella tutti i post sul suo blog e pubblica una nota intitolata "I'm sorry" nella quale dichiara che era pronto a pubblicare ulteriori prove ma di non aver avuto il coraggio di farlo. Conclude la nota con un "addio".[19] Nello stesso anno Wright ha presentato una richiesta di copyright per il white paper di Bitcoin, originariamente scritto da Satoshi Nakamoto.[20] Un portavoce di Wright ha dichiarato al Financial Times che questo è stato “il primo riconoscimento da parte dell’agenzia governativa di Craig Wright come Satoshi Nakamoto, il creatore di Bitcoin.” L’Ufficio per il diritto d’autore degli Stati Uniti ha emesso un comunicato stampa chiarendo che non era così e che “l’Ufficio per il diritto d’autore non indaga se esiste una connessione dimostrabile tra il ricorrente e l’autore pseudonimo“.[21] Un messaggio inviato da un account di posta di Satoshi Nakamoto dichiara che Wright non è Satoshi.

Il 14 marzo, il giudice James Mellor del Regno Unito ha raggiunto una conclusione nel caso di alto profilo intentato dalla Crypto Open Patent Alliance (COPA) contro Craig Wright, stabilendo che lui non è l’individuo dietro lo pseudonimo Satoshi Nakamoto. Questa decisione è arrivata dopo diverse settimane di procedimenti, conclusasi con gli ultimi argomenti presentati di recente.

Adam Back[modifica | modifica wikitesto]

Gli indizi più numerosi riguardo alla identità di Satoshi puntano ad Adam Back, l'inventore del predecessore di bitcoin, Hashcash, come indicato dal Financial Times[22] o dall'investigazione del canale YouTube Barely Sociable[23]. Sebbene Back abbia negato, le prove raccolte a sostegno di tale tesi sono copiose e coerenti.[senza fonte]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Satoshi Nakamoto, Bitcoin: A Peer-to-Peer Electronic Cash System (PDF), su bitcoin.org, 24 maggio 2009. URL consultato il 14 dicembre 2010.
  2. ^ Bitcoin P2P e-cash paper, su article.gmane.org. URL consultato l'8 gennaio 2014 (archiviato dall'url originale il 28 dicembre 2012).
  3. ^ Joshua Davis, The Crypto-Currency: Bitcoin and its mysterious inventor., su newyorker.com, The New Yorker.
  4. ^ Adam Penenberg, The Bitcoin Crypto-Currency Mystery Reopened, su fastcompany.com, Fast Company.
    «A New Yorker writer implies he found Bitcoin's mysterious creator. We think he got the wrong man, and offer far more compelling evidence that points to someone else entirely.»
  5. ^ Davis, Joshua, The Crypto-Currency, in The New Yorker, 10 ottobre 2011. URL consultato il 17 dicembre 2013.
  6. ^ Clear, Michael, Clarifications on Joshua Davis' Article on Bitcoin in the New Yorker, su scss.tcd.ie, 4 aprile 2013. URL consultato il 17 dicembre 2013 (archiviato dall'url originale il 31 ottobre 2013).
  7. ^ Who is Satoshi Nakamoto?, su coindesk.com, 26 novembre 2013. URL consultato il 17 dicembre 2013 (archiviato dall'url originale il 6 marzo 2018).
  8. ^ a b Penenberg, Adam, The Bitcoin Crypto-currency Mystery Reopened, su fastcompany.com, The Fast Company, 11 ottobre 2011. URL consultato il 17 dicembre 2013.
  9. ^ (EN) US20100042841, United States Patent and Trademark Office, Stati Uniti d'America.
  10. ^ Chi è Satoshi Nakamoto?, su CryptoHub, 27 ottobre 2018. URL consultato il 13 gennaio 2019.
  11. ^ Nick Szabo è Satoshi Nakamoto inventore dei Bitcoin?, su www.difotech.it. URL consultato il 26 febbraio 2024.
  12. ^ Dorian Nakamoto ha inventato i Bitcoin?, su www.difotech.it. URL consultato il 26 febbraio 2024.
  13. ^ Liu, Alec, Who Is Satoshi Nakamoto, the Creator of Bitcoin?, su motherboard.vice.com, vice.com. URL consultato il 17 dicembre 2013 (archiviato dall'url originale il 5 dicembre 2013).
  14. ^ Craig Wright ha inventato i Bitcoin?, su www.difotech.it. URL consultato il 26 febbraio 2024.
  15. ^ (EN) Craig Wright revealed as Bitcoin creator Satoshi Nakamoto - BBC News, su BBC News. URL consultato il 2 maggio 2016.
  16. ^ (EN) Validating Satoshi (Or Not), su Dan Kaminsky's Blog, 2 maggio 2016. URL consultato il 2 maggio 2016.
  17. ^ (EN) Craig Wright Claims He's Bitcoin Creator Satoshi -- Experts Fear An Epic Scam, su forbes.com, Forbes.
  18. ^ Andrew O' Hagan, La vita segreta.
  19. ^ Dr. Craig Wright, su drcraigwright.net. URL consultato il 5 maggio 2016 (archiviato dall'url originale il 7 maggio 2016).
  20. ^ Thomas Simms, Craig Wright ha registrato i diritti d'autore per il white paper di BTC negli Stati Uniti, su Cointelegraph, 21 maggio 2019. URL consultato l'11 giugno 2020.
  21. ^ Coinsider.it, La storia di Craig Wright: l'uomo che dice di essere Satoshi Nakamoto, su Coinsider.it, 20 novembre 2021. URL consultato il 22 novembre 2021.
  22. ^ Izabella Kaminska, Bitcoin: Identity crisis, in Financial Times, 6 maggio 2016. URL consultato il 31 gennaio 2022.
  23. ^ Bitcoin - Unmasking Satoshi Nakamoto. URL consultato il 31 gennaio 2022.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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