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Auto eolica, la Corea ci crede

Da un gruppo di lavoro che coinvolge anche Samsung arriva una nuova tecnologia che potrebbe trasformare in realtà il sogno di avere energia gratis - video - foto

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Dopo l'auto che va a urina, quella alimentata da acqua sporca o ad aria compressa si apre ora una nuova frontiera per la mobilita: arriva l'auto eolica. Intendiamoci, non un'auto che si muove grazie a questa energia, ma una macchina che ne produce un po' (per ora pochino) per usi accessori. L'idea, già sperimentata con clamore dalla Venturi Eclectic (spettacolare la linea da carrozza in contrapposizione alla meccanica da fantascienza), ora viene rilanciata da un gruppo di lavoro coreano che senza vergogna alcuna promette di "convertire il vento in energia". 

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Il "senza vergona" si riferisce al fatto che per lanciare un'idea simile si dà per scontato che i 5000 ingegneri che al mondo si occupano di ricerca e sviluppo del settore auto (solo la Toyota a Zaventem in Belgio, ne ha 770) siano tutti degli idioti incapaci... Eppure, a leggere il grande servizio appena pubblicato sulla rivista "Nature Communications", non sembrano esserci troppi dubbi: questa tecnologia è stata sperimentata con successo da un gruppo di lavoro coordinato da Jong-Jin Park, della Chonnam National University di Gwangiu, e del quale fanno parte l'università di Seoul e perfino il Centro ricerche della Samsung.   

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In pratica l'auto ha un generatore che, con un meccanismo interno molto particolare (sembra una bandiera che sventola) converte il vento in energia sfruttando il trasferimento di cariche elettriche fra materiali diversi.

Secondo i ricercatori coreani questo sistema, montato sul tetto di un'auto (avrebbe le dimensioni di 7,5 centimetri per 5) potrebbe produrre una quantità di energia pari a 0,86 milliWatt.

"Trasformare l'aria in energia - spiegano i ricercatori - è un meccanismo molto semplice ed economico, basato su una sorta di 'bandierina' ottenuta da un materiale flessibile simile a una stoffa, rivestito da uno sottile strato metallico. Agitata dal vento, la bandiera urta contro una superficie rigida, di un metallo di tipo diverso: è questo movimento, attraverso lo strofinio, a provocare il trasferimento di cariche elettriche".

Il mistero rimane, ma intanto i complottisti che vedono nelle case petrolifere (o in quelle automobilistiche a seconda dei gusti) i veri nemici dell'innovazione sul fronte dei motori hanno altro materiale per i loro blog...