Gwen Stefani

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Gwen Stefani
Gwen Stefani si esibisce con i No Doubt nel 2015 a Washington
NazionalitàBandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
GenerePop[1][2]
Ska punk[1]
Rock[3]
Periodo di attività musicale1986 – in attività
Strumentovoce, pianoforte
Gruppi attualiNo Doubt
Album pubblicati4
Studio4
Sito ufficiale

Gwen Renée Stefani (Fullerton, 3 ottobre 1969) è una cantautrice, personaggio televisivo e stilista statunitense.

Nota come frontwoman dei No Doubt, gruppo del quale fa parte fin dal 1987, ha avuto successo anche come solista, pubblicando tre album: Love. Angel. Music. Baby. (2004), che grazie alle hit di successo What You Waiting For?, Rich Girl e Hollaback Girl, riesce a vendere sei milioni di copie nel mondo, The Sweet Escape (2006), contenente la hit omonima e il singolo di successo Wind It Up e This Is What the Truth Feels Like (2016), che fa guadagnare alla cantante la prima numero uno solista nella Billboard 200.

Nella sua carriera ha ottenuto 3 Grammy Award, di cui uno da solista, oltre che aver vinto nelle maggiori premiazioni, tra cui un BRIT Award, quattro MTV Video Music Awards, due Billboard Music Award e un American Music Award. Nel 2005 Rolling Stone l'ha definita come "l'unica vera artista Rock donna della radio ed MTV"[3] e Billboard la inserisce tra gli artisti di maggior successo della decade 2000-2009[4]. Entra al decimo posto nella classifica di Forbes delle Personalità più pagate della musica nel 2008, con un guadagno di 27 milioni di dollari statunitensi.[5] VH1 nel 2012 la include tra le 100 migliori artiste donne[6] e nel 2014 è stata la prima donna ad essere premiata con lo Style Icon Awards ai People Awards[7]. Nel 2016 ai Radio Disney Music Awards è stata onorata con il premio Hero Awards, consegnato agli artisti che si sono distinti in sostegno degli aiuti umanitari[8].

Gwen Stefani è famosa anche per aver influenzato verso la metà degli anni 2000 il genere urban, e in più è riuscita a lanciare le Harajuku Girls, delle ballerine giapponesi famose per le apparizioni nei concerti e nei video della cantante[9].

Incluse le vendite degli album dei No Doubt, Gwen Stefani ha venduto in tutta la sua carriera più di 40 milioni di album e 30 milioni di singoli[10][11].

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Gwen Stefani è nata e cresciuta a Fullerton, California, figlia di Dennis Stefani, dirigente della Yamaha, di origini italiane.[12] La madre, Patti Flynn, è di origini irlandesi-scozzesi. I suoi genitori erano appassionati di musica folk e Gwen ha iniziato ad approcciarsi ad artisti come Bob Dylan e Emmylou Harris.[13] È la seconda di quattro figli: ha una sorella più giovane, Jill Stefani, un fratello minore, Todd, e un fratello maggiore, Eric, che è stato tastierista dei No Doubt, prima di lasciare la band per dedicarsi all'attività di disegnatore di cartoon. Ha frequentato la Loara High School di Anaheim.

Molte delle donne della sua famiglia erano sarte, e quindi Gwen indossava un abbigliamento fatto da lei stessa o da sua madre. Questo fatto incuriosisce considerando che anche Gwen si dedicherà all'attività di stilista. Alla Loara High School debutterà in assoluto su un palco durante uno spettacolo, cantando I Have Confidence, canzone scritta da Rodgers e Hammerstein e tratta dal film Tutti insieme appassionatamente.[14] Intanto si dedica anche al nuoto[15] e, dopo il diploma conseguito nel 1987, frequenta per un periodo il college di Fullerton prima di trasferirsi alla California State University di Fullerton.[16]

L'inizio con i No Doubt[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: No Doubt.

Gwen Stefani nel 1987 entrò a far parte del gruppo musicale No Doubt[17], di cui fu dapprima "backing vocalist"; poi, dopo il suicidio di John Spence (voce e leader del gruppo) divenne la cantante principale. Al gruppo, inizialmente composto da Gwen, suo fratello Eric Stefani e John Spence si aggiunsero dapprima il bassista Tony Kanal, che sarà anche fidanzato di Gwen per 7 anni e, dopo la morte di John Spence, il chitarrista Tom Dumont e il batterista Adrian Young.

Il complesso, che suonava musica rock, ska e reggae e che si avvaleva soprattutto della presenza del fratello di Gwen, Eric, raggiunse fama internazionale con il terzo disco pubblicato, Tragic Kingdom del 1995 che comprende successi come Don't Speak, Just a Girl e Sunday Morning[18][19].

La band pubblicherà, nonostante il successo ottenuto, un quarto album solo nel 2000: si tratta di Return of Saturn, il più profondo fra gli album dei No Doubt, caratterizzato da testi e melodie struggenti e da un look ancor più trasgressivo[20].

A distanza di pochi mesi da Return of Saturn esce Rock Steady, un album che riunisce reggae, pop e qualche venatura di funky e che li porta a vincere due Grammy Award, con i singoli Underneath It All e Hey Baby[21]. La discografia con i No Doubt comprende anche l'album omonimo No Doubt (1992), The Beacon Street Collection (1995), The Singles 1992-2003 (2003), una raccolta dei singoli contenente la celebre It's My Life (cover di un brano dei Talk Talk) ed Everything in Time (2004), una compilation di b-side, rarità e remixes.

Fra i DVD si annoverano Rock Steady Live (concerto del 2002) e The Videos 1992 - 2003, che raccoglie tutti i videoclip della band dal 1992 al 2003, compreso il remix di Bathwater e una seconda versione di Don't Speak. Il 13 giugno 2006 viene pubblicata un'edizione rivisitata di Live in the Tragic Kingdom (concerto del 1997 ad Anaheim).

Dal 2004 al 2008 la band si prende una lunga pausa e Gwen si dedica alla carriera solista.

La carriera solista: Love. Angel. Music. Baby. e The Sweet Escape (2000-2009)[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2000 inizia la carriera solista collaborando con Moby nel brano South Side.

Gwen Stefani mentre si esibisce con Luxurious nel 2005

Nel 2001 inaugura una collaborazione con la rapper Eve, assieme alla quale interpreta Let Me Blow Ya Mind. Eve ricambierà il favore interpretando con Gwen la canzone Rich Girl. Nel novembre 2004 pubblica il suo primo disco da solista, Love. Angel. Music. Baby.[22] L'album contiene numerose collaborazioni, tra vari produttori e artisti: The Neptunes, Nellee Hooper, Tony Kanal, Linda Perry, André 3000 e New Order. L'album si piazza nei primi posti delle classifiche di molti Paesi; debutta alla posizione numero 7 nella Billboard 200, vendendo 309 000 copie nella prima settimana[23]. Diventa multi-platino in Paesi come Stati Uniti, Regno Unito, Australia e Canada. Nel 2005 il disco è in nomination ai Grammy Awards nella categoria "Best Female Performance Vocale Pop" per What You Waiting For?[24]. L'anno dopo, sempre ai Grammy, la Stefani riceve cinque nomination ("Record of the Year", "Album of the Year", "Best Female Performance Vocale Pop", "Miglior Album Vocale Pop" e "Best Rap/Sung Collaboration").[25]

Il primo singolo estratto dall'album è What You Waiting For?, che nonostante la tiepida accoglienza negli Stati Uniti[26] è risultato un buon successo in tutto il mondo[27]. Il secondo estratto è Rich Girl, in cui collabora la rapper Eve e che viene prodotto da Dr. Dre[28]. Si tratta di un adattamento di una canzone pop del 1993 dei musicisti britannici Louchie Lou e Michie One e che a sua volta è una cover di If I Were a Rich Man, tratta dal musical Fiddler on the Roof (Il violinista sul tetto). Anche questo singolo ottiene un ottimo successo. Il terzo singolo tratto da L.A.M.B. è Hollaback Girl, che arriva in cima alle classifiche in Australia e Stati Uniti, dove è la prima canzone in download digitale a vendere oltre un milione di copie.[29] Il quarto singolo, Cool, accompagnato da un videoclip girato in Italia, in particolare sul lago di Como, descrive la relazione tra Gwen e Tony Kanal, e ottiene successo ma non come i precedenti singoli[30]. Viene poi pubblicato il quinto singolo Luxurious, seguito da Crash, pubblicato nel 2006. Successivamente alla riedizione del suo album, pubblica il singolo Luxurious con la partecipazione del rapper Slim Thug.

Nel 2004 ha iniziato ad avvicinarsi al mondo del cinema, facendo un provino per il film Mr. & Mrs. Smith[31]. Nello stesso anno debutta sul grande schermo, interpretando il ruolo di Jean Harlow nel film di Martin Scorsese The Aviator, per il quale ottiene una nomination l'anno successivo agli Screen Actors Guild Award nella categoria "Miglior cast".

Gwen Stefani nel 2007

Nel 2006 partecipa al brano Can I Have It Like That di Pharrell Williams, che a sua volta canterà con la Stefani in Yummy. Intanto intraprende anche il suo primo tour da solista, intitolato Harajuku Lovers Live, in cui oltre alla Stefani sul palco si esibiscono le Harajuku Girls. Sophie Muller ne registrerà una tappa, ad Anaheim (California), e la proporrà in DVD.

Il 5 dicembre 2006 è stato pubblicato il suo secondo album solista, dal titolo The Sweet Escape[32]. Il disco è stato registrato presso Le Mobile Remote Recording Studio di Guy Charbonneau e vede nuovamente la collaborazione di Tony Kanal, Linda Perry e The Neptunes, oltre che di Akon, Pharrell Williams, Martin Gore dei Depeche Mode (chitarra in Wonderful Life) e di Tim Rice-Oxley, compositore e pianista del gruppo britannico Keane (in Early Winter). Contestualmente viene commercializzato il DVD del primo tour della Stefani, ossia l'Harajuku Lovers Live.

L'album, che riceve recensioni contrastanti, è anticipato dal singolo Wind It Up[33], che ha raggiunto alte posizioni nelle vette delle classifiche internazionali. Questo singolo ottiene anche una nomination ai Grammy Awards nella categoria "Best Pop Collaboration with Vocals".[34] Nel novembre 2006 viene diffuso il singolo Yummy, seguito dalla versione di Now That You Got It cantata insieme a Damian Marley. Nel febbraio 2008 viene pubblicata Early Winter, che ottiene un buon successo in Europa. Per promuovere il disco, la Stefani intraprende un tour mondiale chiamato The Sweet Escape Tour, che vanta date in Nord America, Europa, Asia, Oceania e America Latina.[35]

In un'intervista a Entertainment Weekly datata 6 giugno 2011, Gwen ha dichiarato di non avere alcuna intenzione di continuare la carriera solista, aggiungendo: "È stato un desiderio di quel periodo (...) È proseguito più di quanto tutti avremmo immaginato, perché c'è stata la giusta ispirazione e perché comunque si deve andare avanti per la strada giusta nel momento in cui la trovi. (...) Tutto comunque ha funzionato per il meglio."[36]

Ritorno con i No Doubt (2009-2012)[modifica | modifica wikitesto]

I No Doubt nel 2009

Gwen è tornata a cantare nel suo gruppo storico, con un tour mondiale nel 2009[37]. Nel frattempo la band si era già riunita per iniziare a lavorare sul progetto del disco, nel periodo in cui Gwen era prima in tour solista e poi incinta.

L'11 giugno 2012 i No Doubt hanno annunciato che il nuovo album sarebbe uscito il 25 settembre 2012, preceduto dal primo singolo, pubblicato il 16 luglio. Il nuovo album si intitola Push and Shove, mentre il singolo apripista è Settle Down[38], seguito poi dalla title track.

Nuovamente solista: This Is What The Truth Feels Like ed altre collaborazioni (2014-2016)[modifica | modifica wikitesto]

Gwen Stefani e Blake Shelton si esibiscono alla Casa Bianca nel 2016

Gwen Stefani nel 2014 collabora con i Maroon 5 nel brano My Heart Is Open, co-scritto con Sia, inserito nel disco della band V, uscito nel settembre 2014. La canzone viene eseguita per la prima volta live da entrambi alla cerimonia dei Grammy Awards 2015[39].

Il 19 ottobre 2014 Gwen pubblica il singolo da solista Baby Don't Lie, coscritto con i produttori Benny Blanco, Ryan Tedder (frontman dei OneRepublic) e Noel Zancanella[40]. Il video del brano viene diffuso alcuni giorni dopo ed è diretto da Sophie Muller.[41] Sempre nell'ottobre 2014 esce Motion, album di Calvin Harris in cui partecipa anche Gwen nel brano Together, come coautrice e interprete[42] . Nel mese di dicembre pubblica la canzone Spark the Fire, prodotta e scritta con Pharrell Williams.[43] Il 9 luglio 2015 viene pubblicato Kings Never Die, singolo di Eminem in collaborazione con Gwen Stefani, brano estratto dalla colonna sonora del film Southpaw - L'ultima sfida. Il brano debutta alla posizione 80 della Billboard Hot 100 con un totale di 35,000 copie.[44]

Intanto, il 20 ottobre 2015 esce il singolo Used to Love You, prodotto da J.R. Rotem, facente parte del suo terzo album in studio da solista[45]. Il videoclip della canzone, come quasi sempre avviene per i brani della Stefani, viene diretto da Sophie Muller. Il 10 febbraio 2016 la cantante annuncia tramite Twitter la tracklist e il titolo del nuovo album, This Is What the Truth Feels Like, in uscita a marzo.This Is What The Truth Feels Like raggiunge la prima posizione nella classifica Billboard 200 diventando così il primo album da solista di Gwen Stefani a raggiungere tale posizione in quella classifica con un totale di 84,000 copie vendute[46]. L'ultimo suo album che si era classificato primo era stato Tragic Kingdom nel 1995, quando la cantante faceva parte dei No Doubt.[47]. Due giorni dopo, il 12 febbraio, esce il secondo singolo Make Me like You. L'11 marzo pubblica il terzo singolo Misery e il 18 marzo viene rilasciato per intero il nuovo album.

Nel 2016, oltre ad intraprendere il This Is What The Truth Feels Like Tour[48] per promuovere l'album insieme alla cantante Eve, realizza un cartone animato che la vede protagonista, dal titolo Kuu Kuu Harajuku e partecipa al film d'animazione Trolls.[49]

Residency Show a Las Vegas, album natalizio e nuovi progetti discografici (2017-presente)[modifica | modifica wikitesto]

Gwen Stefani durante il suo residency Just a Girl nel 2019

Il 21 settembre 2017 l'artista annuncia la pubblicazione del suo quarto album in studio: si tratta dell'album natalizio You Make It Feel like Christmas, uscito il 6 ottobre 2017. Il disco contiene anche un duetto con Blake Shelton, compagno di Gwen, per la "title track" You Make It Feel like Christmas, che viene pubblicata come singolo il 22 settembre 2017[50][51]. Nel 2018 la cantante firma un contratto di 46 date al The AXIS Auditorium (ora Zappos Theatre) di Las Vegas per il suo primo residency show, dal titolo Just A Girl.[52] Lo show inizierà il 27 giugno 2018 e terminerà il 2 novembre 2019.[53]

Nel 2019 torna come coach a The Voice USA per la diciassettesima stagione, sostituendo Adam Levine e affiancando Blake Shelton, John Legend e Kelly Clarkson.[54] Viene inoltre confermata insieme alla Clarkson nel cast del sequel Trolls, Trolls the World Tour, previsto per il 2020.[55] Nel corso dell'anno Gwen pubblica una riedizione dell'album Love. Angel. Music. Baby. per celebrarne i 15 anni dalla data di pubblicazione.[56]

Il 21 gennaio 2020 viene rilasciato il duetto Nobody but You con Blake Shelton che diviene il terzo numero uno della cantante nella US Digital Songs, dopo The Sweet Escape (2007) e Hollaback Girl (2004). La canzone debutta inoltra alla sesta posizione della US Hot Country Songs e alla 43 della Billboard Hot 100 e sale fino alla numero 18, vendnedo oltre un milione di copie negli Stati Uniti.[57] Nel giugno 2020 viene rilasciato un secondo duetto Happy Anywhere che diviene il secondo singolo della coppia ad esordine nella top10 della US Hot Country Songs.[58] Il 7 dicembre 2020 viene rilasciato il singolo Let Me Reintroduce Myself e viene annunciato il quinto album in studio della cantautrice per il 2021.[59]

Vita privata[modifica | modifica wikitesto]

Gwen Stefani con Blake Shelton alla sessantaduesima edizione dei Grammy Awards nel 2020

Poco dopo aver aderito al gruppo dei No Doubt, Gwen intraprende una relazione con il bassista della band Tony Kanal, che dura dal 1987 al 1994. Molte canzoni del gruppo accennano a questa storia, su tutte Don't Speak e Hey You.

Nel 1995 la cantante conosce Gavin Rossdale, leader del gruppo Bush. I due si sposano il 14 settembre 2002 a Londra e due settimane dopo si risposano a Los Angeles. La coppia ha tre figli, Kingston James McGregor (2006), Zuma Nesta Rock (2008) e Apollo Bowie Flynn (2014).[60]

Nell'agosto 2015 la coppia annuncia la separazione dopo 20 anni di relazione; il divorzio si concretizza nell'ottobre seguente.[61]

Dal novembre 2015 è fidanzata con il cantante country Blake Shelton, con cui aveva condiviso nel 2014 l'esperienza televisiva di The Voice, e che aveva anch'egli divorziato da poco dalla collega Miranda Lambert.[62] Il 3 luglio 2021 i due convolano a nozze.

Moda e marketing[modifica | modifica wikitesto]

Nel periodo fine 2006-inizio 2007, Gwen lancia la sua line di profumi chiamata L, che sta per "Love" della sigla L.A.M.B., che include le altre collezioni di abbigliamento e accessori[63]. Nel settembre 2008 rilascia una linea di profumi inserita all'interno della linea di prodotti chiamata Harajuku Lovers e costituita da 5 fragranze, denominate Love, Lil' Angel, Music, Baby e G[64].

Dopo aver curato la maggior parte dei vestiti indossati dai No Doubt nel corso degli anni sui palchi di tutto il mondo, lo stilista Andrea Lieberman ha collaborato con Gwen, portandola a presentare i suoi capi di abbigliamento di alta moda e lanciandola nella carriera di stilista a partire dal 2004 con la linea chiamata L.A.M.B.[65], come le iniziali del suo disco Love. Angel. Music. Baby. La linea è influenzata da stili come quelli guatemalteco, giapponese e giamaicano[66]. Il marchio raggiunge la popolarità grazie anche al fatto che alcuni abiti vengono indossati da star mondiali come Teri Hatcher, Nicole Kidman, Halle Berry e la stessa Gwen Stefani[67][68].

Nel giugno 2005 ha definito una collezione di merchandising chiamata Harajuku Lovers con prodotti vari quali custodie per fotocamere e telefonini, scarpe da ginnastica, orologi e indumenti intimi[69]. Alla fine del 2006 ha invece creato una linea di bambole in tiratura limitata chiamata L.A.M.B. Fashion Dolls, ispirate ai costumi di Gwen e delle Harajuku Girls durante il tour dell'album[70].

Dal maggio 2005 è testimonial di HP; dal gennaio 2011 è testimonial di L'Oréal Paris[71]. Nel 2016 Urban Decay realizza un'edizione limitata di cosmetici in collaborazione con la cantante[72] e nel 2017 lancia una propria linea di cosmesi “P8NT”[73].

Filantropia e controversie[modifica | modifica wikitesto]

Gwen Stefani con Barack Obama, allora presidente degli Stati Uniti d'America, durante la performance avvenuta durante State Dinner nel 2016.

Gwen Stefani nel corso della sua carriera ha sostenuto numerose iniziative di beneficenza, di difesa dei diritti umani, e per contrastare alcune malattie tra cui l'AIDS, partecipando e organizzando eventi dell'UNICEF,[74] Global Citizen,[75] AmfAR,[76] e Save the Children[77][78]. Nel 2016 ai Radio Disney Music Awards le viene conferito il premio Hero Award per i suoi contributi nell'ambio umanitario.[79][80]

La cantautrice sostiene la comunità LGBT, affermando in un'intervista a Pride Source del 2019: "Vorrei essere benedetta con un figlio gay; [...] Voglio solo che i miei ragazzi siano sani e felici. E chiedo solo a Dio che mi guidi per essere una buona madre, una cosa per niente facile".[81][82]

Nel giugno 2020 a seguito della morte dell'afroamericano George Floyd, Gwen Stefani ha sostenuto i movimenti del Black Lives Matter, prendendo le distanze da ogni forma di razzismo condividendo un estratto dal brano Racism degli Specials AKA che recita "se hai un amico razzista, questo è il momento di porre fine alla tua amicizia".[83]

Gwen Stefani si è da sempre schierata con il partito Partito Democratico statunitense, approvando le politiche di Barack e Michelle Obama, con i quali ha organizzato diverse raccolte fondi per enti di beneficenza negli Stati Uniti.[84][85]

Accuse di appropriazione culturale e le Harajuku Girls[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2004, a seguito della pubblicazione del primo album da solista Love. Angel. Music. Baby., la cantautrice è stata fortemente criticata di razzismo per il brano Harajuku Girls in cui faceva riferimento alla cultura giapponese definendola «una partita di ping-pong tra orientali e occidentali». In tutte le esibizioni live, Gwen Stefani era accompagnata dal gruppo di ballo giapponese Harajuku Girls, il quale cantava nella lingua natia in pubblico e definito dal Time come delle «marionette» a servizio dell'artista.[86] In quel periodo la comica Margaret Cho paragonava le Harajuku Girls a blackface e la serie televisiva MADtv dedicò all'artista e al suo presunto razzismo la puntata satirica intitolata Aren't Asians Great.[87][88]

Dieci anni dopo il fatto, Eliana Dockterman del Time sottolinea che «Gwen Stefani ha una linea di profumi e una linea di moda ispirata alla cultura giapponese. La sua ossessione per la cultura percorre una linea molto sottile tra ammirazione e appropriazione. È facile chiedersi se Stefani abbia contribuito a incitare quella che oggi è diventata una pratica culturale comune delle pop star bianche che usano altre razze come oggetti di scena» terminando con una richiesta dell'artista di dare spiegazioni e chiedere scusa per i fatti avvenuti.[86]

Nel 2019 in un'intervista per Billboard Gwen Stefani affronta l'argomento affermando: «Sento di dovermi difendere quando la gente la chiama "appropriazione culturale". Se non ci permettessimo di condividere le nostre culture, cosa saremmo? [...] Quando sono arrivata in Giappone e ho visto quanto fossero ossessionati dalla moda, ho pensato che fossero la mia gente. [...] Se sei orgoglioso della tua cultura, natia o che senti nell'anima, la condividi per creare nuove possibilità e raccontarla al mondo».[89]

Altre accuse di appropriazione culturale sono giunte a Stefani a causa del video di Luxurious, nel quale la cantante ha fatto uso dell'estetica tipica della cultura Chola (messicano-statunitense).[90]

Filmografia[modifica | modifica wikitesto]

Cinema[modifica | modifica wikitesto]

Televisione[modifica | modifica wikitesto]

Doppiatrice[modifica | modifica wikitesto]

Discografia[modifica | modifica wikitesto]

Da solista[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Discografia di Gwen Stefani.

Con i No Doubt[modifica | modifica wikitesto]

Tournée[modifica | modifica wikitesto]

Gwen Stefani in Hollaback Girl nel novembre 2005

Solista[modifica | modifica wikitesto]

Tour

Residency show

Con i No Doubt[modifica | modifica wikitesto]

  • 1997 – Tragic Kingdom World Tour
  • 2000 – Return Of Saturn Tour
  • 2002 – Rock Steady Tour
  • 2004 – Blink-182 / No Doubt Summer Tour 2004
  • 2009 – Summer Tour 2009
  • 2012 – Seven Night Stand

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

American Music Awards[modifica | modifica wikitesto]

Anno Nomina Categoria Risultato
2005 Gwen Stefani Favorite Pop/Rock Female Artist Vincitore/trice
Artist of the Year Candidato/a

ASCAP Pop Music Awards[modifica | modifica wikitesto]

Anno Nomina Categoria Risultato
2006[91] Hollaback Girl Most Performed Songs Vincitore/trice
Rich Girl Vincitore/trice
2007[92] Cool Most Performed Songs Vincitore/trice
2008[93] The Sweet Escape Most Performed Songs Vincitore/trice
Song of the Year Vincitore/trice

Billboard Music Awards[modifica | modifica wikitesto]

Anno Nomina Categoria Risultato
2005 "Hollaback Girl" Digital Song of the Year Vincitore/trice
Hot 100 Song of the Year Candidato/a
Gwen Stefani New Artist of the Year Vincitore/trice

Brit Awards[modifica | modifica wikitesto]

Anno Nomina Categoria Risultato
2005 Gwen Stefani Brit Award for International Female Solo Artist Vincitore/trice

Grammy Awards[modifica | modifica wikitesto]

Anno Nomina Categoria Risultato
1997 Tragic Kingdom Best Rock Album Candidato/a
No Doubt Best New Artist Candidato/a
1998 "Don't Speak" Best Pop Performance by a Duo or Group Candidato/a
Song of the Year Candidato/a
2001 Return of Saturn Best Rock Album Candidato/a
2002 "Let Me Blow Ya Mind" (with Eve) Best Rap/Sung Collaboration Vincitore/trice
2003 "Hey Baby" Best Pop Performance by a Duo or Group Vincitore/trice
Rock Steady Best Pop Album Candidato/a
"Hella Good" Best Dance Recording Candidato/a
2004 "Underneath It All" Best Pop Performance by a Duo or Group Vincitore/trice
2005 It's My Life Candidato/a
"What You Waiting For?" Best Female Pop Vocal Performance Candidato/a
2006 "Hollaback Girl" Record of the Year Candidato/a
Best Female Pop Vocal Performance Candidato/a
Love. Angel. Music. Baby. Album of the Year Candidato/a
Best Pop Vocal Album Candidato/a
"Rich Girl" (with Eve) Best Rap/Sung Collaboration Candidato/a
2008 The Sweet Escape Best Pop Collaboration with Vocals Candidato/a

MTV Video Music Awards[modifica | modifica wikitesto]

Anno Nomina Categoria Risultato
2001 South Side Best Male Video Vincitore/trice
"Let Me Blow Ya Mind" Best Female Video Vincitore/trice
Best Hip-Hop Video Candidato/a
Viewer's Choice Candidato/a
2005 "Hollaback Girl" Best Choreography Vincitore/trice
Video of the Year Candidato/a
Best Female Video Candidato/a
Best Pop Video Candidato/a
"What You Waiting For?" Best Art Direction Vincitore/trice
Best Editing Candidato/a
2007 "The Sweet Escape" Most Earthshattering Collaboration Candidato/a

MTV European Music Awards[modifica | modifica wikitesto]

Anno Nomina Categoria Risultato
2005 Love. Angel. Music. Baby Album of the Year Candidato/a
"Gwen Stefani" Best Female Candidato/a
Best Pop Candidato/a
"What You Waiting For?" Best Video Candidato/a

MTV Video Music Latino America Awards[modifica | modifica wikitesto]

Anno Nomina Categoria Risultato
2005 Gwen Stefani Best New International Artist Candidato/a
Best Pop International Artist Vincitore/trice
2007 Best Pop International Candidato/a

Teen Choice Awards[modifica | modifica wikitesto]

Anno Nomina Categoria Risultato
2001 "Let Me Blow Ya Mind" Choice R&B/Hip Hop Track Vincitore/trice
2005 "Rich Girl" Choice Breakout Vincitore/trice
Best Female Video Candidato/a
Visionary Award Vincitore/trice
Choice Collaboration Vincitore/trice
Hollaback Girl Choice Single Candidato/a
Choice Summer Song Candidato/a
Love. Angel. Music. Baby. Choice Album Candidato/a
2007 "The Sweet Escape" Choice: Single Candidato/a
Gwen Stefani Choice Female Artist Candidato/a
2009 Zuma Choice Celebrity Baby Candidato/a
2010 L.A.M.B Choice Fashion Line Candidato/a
2016 Gwen Stefani Choice Summer Music Star: Female Candidato/a
"Go Ahead and Break My Heart" Choice Country Song Candidato/a

People Choice Awards[modifica | modifica wikitesto]

Anno Nomina Categoria Risultato
2006 Gwen Stefani Favorite Female Singer Candidato/a
2008 Favorite Female Singer Vincitore/trice

World Music Awards[modifica | modifica wikitesto]

Anno Nomina Categoria Risultato
2005 Gwen Stefani Best-selling New Female Artist Vincitore/trice
Best-Selling Pop Rock Artist Candidato/a
2006 Best-Selling Pop Rock Artist Candidato/a

BMI Music Awards[modifica | modifica wikitesto]

Anno Nomina Categoria Risultato
2006 "Hollaback Girl" Pop Songs Vincitore/trice
"Rich Girl" Pop Songs Vincitore/trice
2007 "Cool" Pop Songs Vincitore/trice
2008 The Sweet Escape Pop Songs Vincitore/trice

International Dance Music Awards[modifica | modifica wikitesto]

Anno Nomina Categoria Risultato
2005 "What You Waiting For?" Best Alternative/Rock Dance Artist Vincitore/trice
2006 Gwen Stefani Best Dance Solo Artist Candidato/a

Radio Disney Music Awards[modifica | modifica wikitesto]

Anno Nomina Categoria Risultato
2016 Gwen Stefani Hero Award Vincitore/trice

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (EN) David Jeffries, Gwen Stefani, su AllMusic, All Media Network. URL consultato il 5 gennaio 2022.
  2. ^ (EN) Caryn Ganz, Gwen Stefani Climbs Back From the Abyss, su nytimes.com, New York Times, 10 marzo 2016. URL consultato il 13 agosto 2018.
  3. ^ a b Rolling Stone 2005, su rollingstone.com. URL consultato il 1º maggio 2019 (archiviato dall'url originale il 5 dicembre 2014).
  4. ^ Billboard 2009, su billboard.biz (archiviato dall'url originale il 30 settembre 2011).
  5. ^ Forbes 2008, su forbes.com (archiviato dall'url originale il 7 aprile 2009).
  6. ^ VH1 100 migliori artiste 2012, su vh1.com (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2012).
  7. ^ Icona di stile, 2014, su peoplestylewatch.com (archiviato dall'url originale il 19 dicembre 2014).
  8. ^ Hero Awards per gli aiuti umanitari 2016, su billboard.com.
  9. ^ Gruppo di ballo, su nytimes.com.
  10. ^ Album e Singoli vendite, su classic.atrl.net. URL consultato il 7 aprile 2017 (archiviato dall'url originale il 7 aprile 2017).
  11. ^ (EN) A. B. C. News, Gwen Stefani says feminist anthem 'Just A Girl' is about 'power through your sexuality,' vulnerability, su ABC News. URL consultato il 15 novembre 2020.
  12. ^ gwen stefani allmusic.com
  13. ^ Gwen Stefani: The First Lady of Rock: Vogue Feature Story on Style.com
  14. ^ guardian uk, su guardian.co.uk.
  15. ^ usmagazine.com
  16. ^ hellomagazine.com
  17. ^ Gwen Stefani entra nei No Doubt, su allmusic.com.
  18. ^ Primo Album, su books.google.com.
  19. ^ Tragic Kingdom- 1995-, su style.com (archiviato dall'url originale il 20 gennaio 2008).
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