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Mozilla Firefox compie 10 anni e ci regala il tasto salva privacy

Johnathan Nightingale, vicepreside del browser open source che spezzò il monopolio di Explorer parla a Repubblica.it. "La nostra sfida adesso è per la privacy: arrivano il pulsante 'dimentica' e il motore di ricerca DuckDuckGo per proteggere la navigazione web degli utenti". Ma dalla videochat Hello a Firefox OS sono tante altre le novità del "panda rosso"

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IL 9 NOVEMBRE è caduto un altro muro oltre a quello di Berlino. Un muro che fino a quella data del 2004 circondava tutto il web. Si festeggiano in queste ore, infatti, i 10 anni dal lancio di Mozilla Firefox il browser che ha spezzato il dominio totalitario che, fino ad allora, Internet Explorer di Microsoft aveva su oltre il 95% di chi navigava su Internet.

Quali sono le sfide aperte, oggi, a dieci anni di distanza, per il progetto no-profit più rilevante dell'universo on line nato dalle ceneri di Netscape Navigator? A rispondere a Repubblica.it è il vicepresidente di Firefox Johnathan Nightingale.
"La principale è quella della privacy. Ed è per questo che per festeggiare il nostro compleanno stiamo per lanciare tre novità molto rilevanti: il pulsante 'dimentica', le ricerche non tracciabili di DuckDuckGo e tour e tutorial per sensibilizzare gli utenti".

Ci spieghi meglio.
"Molte delle funzionalità per proteggere le nostre navigazioni on line sono già presenti nel nostro e negli altri browser. Ma diciamo che fino ad ora richiedevano un livello di attenzione e competenza un po' sopra la media. Con il pulsante 'dimentica' invece le abbiamo rese semplici e di immediata applicazione".

Sul nuovo Firefox, infatti, sta per spuntare un tasto rosso con una freccia che torna indietro e una unica semplice opzione: quanto tempo vuoi "dimenticare"? Dimentica gli ultimi 5 minuti, dimentica le ultime due ore, dimentica le ultime 24 ore sono le tre risposte possibili. Cliccandolo si otterrà una immediata rimozione dei cookie recenti, l'eliminazione della cronologia recente e la chiusura di tutte le schede e finestre aperte.
"Per quanto riguarda le ricerche abbiamo deciso di introdurre di default nel campo search di Firefox il motore DuckDuckGo il sito open source che offre ricerche web non tracciate e risultati non personalizzati. Sarà affiancato a Google, Yahoo!, Bing e agli altri, ma per la prima volta gli utenti avranno una opzione salva-privacy per le loro ricerche a portata di mano".

Non è contraddittorio, a questo punto, continuare ad avere per voi un rapporto così stretto con Mountain View, visto che tuttora il contratto che vi lega a loro rappresenta la vostra principale fonte di reddito?
"Non è una risposta facile. Diciamo che quando siamo partiti nel 2004 ci siamo chiesti quale fosse il motore di ricerca che offrisse il servizio migliore agli utenti. E la risposta allora fu semplice. Google era molto avanti rispetto agli altri e, soprattutto, allora era una giovane compagnia e non aveva un approccio così aggressivo per la privacy. In questi dieci anni abbiamo periodicamente riconsiderato quella scelta e stiamo per farlo ancora. Non è semplice, è una relazione complicata. Perché da una parte collaboriamo bene con loro, ad esempio stiamo portando avanti un progetto per consentire chiamate audio-video tra il nostro browser e Chrome, ma dall'altra non apprezziamo le loro scelte sull'utilizzo dei dati personali. La nostra speranza è che, così come è già successo spesso in questi ultimi 10 anni, le nostre innovazioni e i nostri valori e il fatto di avere centinaia di milioni di utenti, spinga anche gli altri a seguirci su questa strada".

A proposito come ha visto cambiare il web in questo decennio e come pensa sarà nel 2024?
"Al nostro arrivo, nel 2004, Internet era un posto piuttosto sonnolento. Sostanzialmente c'era solo Microsoft e non aveva nessuno stimolo a migliorare. Da noi gira una battuta: 'Solo Mozilla poteva scegliersi come concorrenti Apple, Microsoft e Google". Col nostro arrivo è nata la competizione e questo è quello che continuiamo a inseguire, migliorare i valori e la semplicità dell'esperienza sul web. Nei prossimi anni ci sarà tutta una nuova parte della popolazione che si affaccerà on line e la nostra sfida è fornire loro la possibilità di usare e capire la rete in modo diretto. È per questo che stiamo sviluppando Firefox OS il sistema operativo per smartphone e tablet. Vogliamo portare il web, in modo efficiente, su telefoni da 100 dollari, non solo fare concorrenza ad Android e iOS".

E per il browser quali novità si annunciano?
"Stiamo lavorando per rendere semplici e fruibili le informazioni per chi usa diversi strumenti durante la giornata. Ad esempio per dare la possibilità a chi sta leggendo un articolo sul computer dell'ufficio di continuare a leggerlo sul tablet in treno anche se è off line. Oppure, come accennavo prima, con Firefox Hello di fare videochiamate direttamente sul browser senza istallare nuove applicazioni o registrarsi ad un servizio. Si clicca e si chiama, anche verso utenti su altri browser".

Dunque il web del futuro sarà soprattutto mobile?
"Sì, ma il rischio che vedo è che rischia di non essere più il web che conosciamo ora. C'è una fortissima spinta ora a venderci accattivanti prodotti e a rinchiuderci al loro interno. Sono device belli ed efficienti che però si propongono di porsi come unico filtro tra noi e il mondo esterno, gestendo i nostri acquisti, i nostri pagamenti e tutti i nostri dati. Questa negazione dell'apertura e delle possibilità di scelta del web è il pericolo più grande ed è quello contro cui dovremo lottare".