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Attacco hacker contro i siti di tutto il mondo: c'è anche Repubblica.it

Nel mirino del gruppo Syrian Electronic Army decine di testate in tutto il pianeta. Sotto attacco un singolo server Dns della società Gigya

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ROMA - Repubblica.it e i siti dei quotidiani locali del Gruppo Espresso sono stati oggetto di un attacco hacker indiretto, attraverso parti di codice di Gigya, una società statunitense che fornisce le funzioni di commento dei lettori in tutto il mondo. Gigya probabilmente è stata presa di mira perché ha sedi anche in Israele.

L'attacco è avvenuto attraverso i DNS della società ovvero ridirezionando gli accessi degli utenti verso un computer controllato dagli hacker.

L'attacco ha riguardato molti siti in tutto il mondo. Anche il sito del quotidiano britannico The Independent è stato attaccato come quelli di The Chicago Tribune, CNBC, Forbes e Telegraph.  Ma l'elenco del numero di siti si è andato ampliando nelle ore, ed è arrivato a contenere decine di nomi: al-Jazeera, Cnn, Buzzfeed, Clarin, Dallas Morning News, Gizmodo, Los Angeles Times, National Geographic, The Guardian.

Parte degli utenti, anche se non tutti, hanno segnalato l'apertura di un pop-up su alcune pagine. Nella finestra, il messaggio “You’ve been hacked by the Syrian Electronic Army (SEA)” e il reindirizzamento diretto a un sito esterno collegato al SEA che sul proprio sito si definisce come "Un gruppo di giovani siriani che non appartengono a nessun ente governativo".

"Vogliamo essere chiari: né la piattaforma Gigya né gli utenti sono stati compromessi", ha dichiarato in un comunicato Patrick Salyer, Ceo di Gigya. "Abbiamo adottato ulteriori misure di sicurezza per proteggerci da questo tipo di attacchi in futuro". Per quanto riguarda Repubblica.it, i tecnici hanno riattivato la commentabilità sui nostri articoli.
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Pezzo pubblicato il 27 novembre 2014; aggiornato il 28 novembre 2014