Robin Williams

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Robin Williams all'anteprima del film Happy Feet 2 nel 2011
Statuetta dell'Oscar Oscar al miglior attore non protagonista 1998

Robin McLaurin Williams (Chicago, 21 luglio 1951Paradise Cay, 11 agosto 2014[1]) è stato un attore, comico e doppiatore statunitense.

Ebbe una formazione teatrale e ottenne popolarità televisiva tra la fine degli anni settanta e l'inizio degli anni ottanta, interpretando l'alieno Mork nella serie televisiva Mork & Mindy (1978-1982). In seguito, tra la fine degli anni ottanta e l'inizio degli anni duemila, raggiunse l'apice del successo quale protagonista con ruoli brillanti in numerose pellicole che lo portarono a essere definito «interprete dalla comicità debordante e fulminante»[2], ma anche «attore intenso e misurato in ruoli meno divertenti»[2].

Candidato all'Oscar per le sue interpretazioni di Adrian Cronauer in Good Morning, Vietnam (1987) di Barry Levinson, del professor John Keating ne L'attimo fuggente (1989) di Peter Weir e di Henry Parry Sagan ne La leggenda del re pescatore (1991) di Terry Gilliam, si aggiudicò infine la statuetta nel 1998 per il ruolo dello psicologo Sean McGuire in Will Hunting - Genio ribelle, girato l'anno precedente accanto a Matt Damon e Ben Affleck, con la regia di Gus Van Sant.

Williams fu protagonista specialmente di film per famiglie[3][4], dagli avventurosi Hook - Capitan Uncino (1991) e Jumanji (1995) alle commedie ironiche ma anche drammatiche Mrs. Doubtfire - Mammo per sempre (1993) e Patch Adams (1998); ma anche dei thriller One Hour Photo e Insomnia, entrambi del 2002.

Pur mantenendo intatte le sue capacità di adattarsi a molti ruoli, negli ultimi anni visse la difficoltà di essere in parte dimenticato dal pubblico e di non ricevere l'appoggio della critica[5], ritornando caro al grande pubblico incarnando la statua di cera del presidente Theodore Roosevelt al fianco di Ben Stiller nella trilogia di Una notte al museo[6]. Dopo alcuni problemi di salute superati negli anni, Williams morì suicida l'11 agosto 2014 all'età di 63 anni; tempo dopo l'autopsia rivelò che l'attore soffriva di demenza da corpi di Lewy, una grave malattia degenerativa[7][8], che i medici non avevano saputo diagnosticargli correttamente, parlando invece di depressione. Quest'ultima, infatti, può essere parzialmente mimata da alcune neuropatie degenerative, tra l'altro la specifica demenza di Robin Williams è diagnosticabile solo in fase autoptica e la diagnosi empirica può essere eseguita solo in fase avanzata.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

«Non importa quello che la gente ti dice, idee e parole possono veramente cambiare il mondo.»

Primi anni[modifica | modifica wikitesto]

Robin McLaurin Williams nacque all'ospedale St. Luke's Hospital di Chicago (Illinois), il 21 luglio del 1951, da un'agiata famiglia di origini inglesi, gallesi, irlandesi, scozzesi, tedesche e francesi. Il padre, Robert Fitzgerald Williams (1906-1987), era un dirigente della Ford Motors, mentre la madre, Laurie McLaurin Smith (1922-2001), era una modella originaria di Jackson (Mississippi). Nel 1967 la famiglia Williams si trasferì in California, dove Robin conseguì il diploma di scuola superiore nel 1971. In seguito si iscrisse alla Facoltà di Scienze politiche al Claremont College, che però abbandonò quasi subito, volendo seguire la sua passione per il teatro, e scelse il prestigioso istituto di recitazione drammatica Juilliard School di New York[10] dove ebbe l'attore John Houseman come insegnante. Si distinse come mimo in alcuni spettacoli ma, non piacendogli affatto il mestiere di "attore muto", come lo definì egli stesso, tornò in California, a San Francisco, dove intraprese la vera e propria carriera di attore teatrale.

Carriera[modifica | modifica wikitesto]

Robin Williams ai Premi Oscar 1990

Nel 1977 prese parte a un episodio del telefilm Happy Days nel piccolo ruolo di Mork[11], e ricevette da Garry Marshall la proposta di diventare il protagonista alieno della serie televisiva Mork & Mindy. Il personaggio, che Robin interpretò dal 1978 al 1982, gli donò una grande notorietà presso un pubblico internazionale. Anche il caratteristico saluto del personaggio, che compariva fra i terrestri allargando le dita e dicendo Na-no Na-no, divenne subito famoso.

Sino a tutti gli anni ottanta, Williams interpretò numerose stand-up comedy e tre episodi speciali della commedia dell'HBO Off The Wall (1978), An Evening with Robin Williams (1982) e Robin Williams: Live at the Met (1986). I suoi lavori stand-up sono stati molto importanti per il seguito della sua carriera, come poi dimostrò il suo one-man show Robin Williams Live on Broadway (2002)[12]. È stato votato 3° nella lista della Comedy Central tra i 100 più grandi attori stand-up di tutti i tempi[13][14].

Il suo primo ruolo rilevante al cinema fu nel 1980 quale protagonista di Popeye - Braccio di Ferro, per la regia di Robert Altman. Il film non ebbe molto successo, ma l'attore ottenne in seguito diverse altre offerte di lavoro[15][16] e due anni dopo recitò al fianco di Glenn Close ne Il mondo secondo Garp (1982) di George Roy Hill, tratto dall'omonimo romanzo di John Irving.

Seguì Mosca a New York (1984) di Paul Mazursky, in cui impersonò Vladimir Ivanoff, un sassofonista russo in tour nella Grande mela, poiché, poliglotta, oltre all'inglese Williams parlava fluentemente anche il russo, il francese e lo spagnolo. Nel 1986 partecipò ai film Club Paradise e Tempi migliori.

La sua consacrazione a Hollywood avvenne nel 1987 con Good Morning, Vietnam di Barry Levinson, nel quale interpretò Adrian Cronauer, militare americano che lavora come dj per la radio dell'esercito statunitense, ascoltata tutti i giorni dai soldati impegnati in Vietnam. Williams, libero di improvvisare, ottenne la sua prima candidatura agli Oscar; non vinse il premio, ma si aggiudicò un Golden Globe.

Nel 1988 prese parte al video ufficiale della canzone Don't Worry, Be Happy di Bobby McFerrin.

Nel 1989 fu invece protagonista de L'attimo fuggente di Peter Weir, che gli valse la sua seconda candidatura agli Oscar per il ruolo del professor John Keating, insegnante tenace, rivoluzionario e fuori dagli schemi in un liceo vecchio stile e conservatore. Grazie a questa interpretazione in un ruolo drammatico l'attore conquistò anche il favore della critica, che sino ad allora lo aveva considerato un commediante per pellicole di genere.

Seguirono altre interpretazioni in pellicole di buon successo: al fianco di Robert De Niro in Risvegli (1990), di Penny Marshall, interpretò la parte del dottor Malcolm Sayer, mentre nel 1991 fu un professore di storia medievale colpito da lucida follia ne La leggenda del re pescatore di Terry Gilliam, e Peter Pan adulto in Hook - Capitan Uncino di Steven Spielberg. L'anno successivo interpretò Leslie Zevo, l'eccentrico proprietario di una fabbrica di giocattoli, nuovamente sotto la regia di Levinson in Toys - Giocattoli (1992). Sempre nel 1992, Williams interpretò la voce del Genio e del narratore/venditore ambulante nel film d'animazione Aladdin della Walt Disney.

L'anno successivo riscosse grande successo con il duplice ruolo di papà e domestica in Mrs. Doubtfire - Mammo per sempre di Chris Columbus; il personaggio da lui interpretato era anche un doppiatore di cartoni animati, attività per cui Williams si era fatto conoscere dal grande pubblico proprio l'anno precedente. Nel 1995 fu protagonista di Jumanji, diretto da Joe Johnston.

Uno tra i film di maggior successo ai quali partecipò fu Will Hunting - Genio ribelle (1997), di Gus Van Sant, a fianco dei giovanissimi Matt Damon e Ben Affleck: grazie a questa interpretazione l'anno successivo vinse l'Oscar come miglior attore non protagonista.

Concluse gli anni novanta con film per famiglie quali Flubber - Un professore tra le nuvole (1997), Al di là dei sogni, Patch Adams (entrambi del 1998), Jakob il bugiardo e L'uomo bicentenario (1999).

In molte di queste occasioni, parte del successo gli venne dalle sue celebri abilità di improvvisatore[17].

Robin Williams con la seconda moglie Marsha Garces ai Premi Oscar 1989

Nella prima metà del decennio successivo Williams predilesse ruoli più cupi, come in Eliminate Smoochy, One Hour Photo e Insomnia (tutti del 2002): dopo aver recitato al suo fianco in quest'ultimo titolo, Al Pacino dichiarò che Williams era uno dei suoi attori preferiti nella trasmissione televisiva statunitense Inside the Actor's Studio; sulla medesima falsariga seguirono The Final Cut (2004) e Una voce nella notte (2006). Proprio il 2006 fu un anno pieno di grandi interpretazioni cinematografiche, tra tutte L'uomo dell'anno, ancora diretto da Levinson. Inoltre, in ambito televisivo, fu l'ospite a sorpresa del Kids' Choice Awards e apparve in un episodio di Extreme Makeover: Home Edition che venne trasmesso il 30 gennaio.

Sempre per la televisione, nel 2005 invece venne chiamato da Chris Diamantopoulos per il documentario Behind the Camera: The Unauthorized Story of Mork & Mindy, che parte dall'arrivo dell'attore a Hollywood come commediante fino a quando venne scelto per il ruolo di Mork. Nel 2011 fu testimonial, assieme alla figlia Zelda, del videogioco The Legend of Zelda: Ocarina of Time 3D per la piattaforma Nintendo 3DS e di The Legend of Zelda: Skyward Sword per Wii. Nello stesso anno, sempre assieme alla figlia, appare in un cameo nel videoclip You Make Me Feel... del gruppo punk Cobra Starship con Sabi, trasmesso in anteprima da MTV[18].

Il suo ultimo film fu Boulevard (2014) di Dito Montiel.

Morte[modifica | modifica wikitesto]

Alcuni fan lasciano dei fiori davanti alla casa di San Francisco utilizzata per le riprese di Mrs. Doubtfire - Mammo per sempre due giorni dopo la morte di Williams

L'11 agosto 2014, Williams fu rinvenuto privo di sensi dai vigili del fuoco nella sua casa di Paradise Cay, California, alle 12:02, e venne dichiarato morto due minuti dopo[19][20]. Il medico legale attribuì in via dubitativa la causa del decesso ad asfissia per sospetto suicidio[21]. Nelle ore seguenti la polizia dichiarò che l'attore si era tolto la vita impiccandosi con una cintura, fissata alla maniglia della porta chiusa nella sua camera da letto[22][23].

Il 12 agosto il corpo dell'attore venne cremato e le sue ceneri sparse nella baia di San Francisco[24]. Pochi giorni dopo la morte di Williams, la moglie Susan Schneider rivelò che l'attore aveva scoperto da poco tempo di essere affetto dalla malattia di Parkinson[25][26].

Quando nel novembre del 2014 vennero resi pubblici i risultati dell'autopsia fu esclusa l'assunzione di droga o alcol da parte dell'attore al momento del suicidio[27], e fu comunicato che l'artista soffriva di una patologia neurodegenerativa, chiamata demenza da corpi di Lewy - patologia simile in alcuni aspetti alla malattia di Parkinson - che si manifesta soprattutto con frequenti allucinazioni visive, che potrebbero aver spinto Williams a togliersi la vita[7]. Durante l'ultimo anno di vita Williams soffrì, secondo la testimonianza della moglie Susan, oltre che di allucinazioni, di tremore alla mano sinistra, problemi di stomaco, insonnia, attacchi di panico, paranoia, perdita di memoria (che lo colpì la prima volta sul set di Notte al museo - Il segreto del faraone)[28].

La moglie dell'attore tuttavia dichiarò anche che Williams era lucido e tranquillo l'ultimo giorno della sua vita, tanto da non fare sospettare nulla: «Se gli fosse andata bene avrebbe avuto magari tre anni di vita e sarebbero stati tre anni duri, probabilmente sarebbe stato internato… Alla fine non aveva nemmeno più il controllo della sua voce, era sobrio, completamente pulito, ma soffriva di molta ansia».[8]

Omaggi postumi[modifica | modifica wikitesto]

La notizia della morte di Robin Williams ebbe subito ampio risalto sui mass media a livello internazionale data la fama dell'artista. L'industria dell'intrattenimento, gli amici e i fan espressero cordoglio e stupore attraverso i social.[29] La moglie, Susan Schneider, disse: «Ho perso mio marito e il mio migliore amico, mentre il mondo ha perso uno dei suoi artisti più amati e uno splendido essere umano. Ho il cuore spezzato».[30] La figlia Zelda Williams dichiarò che in sua assenza "il mondo sarà per sempre un po' più triste, meno colorato e meno pieno di risate".[31]

Il presidente degli Stati Uniti d'America Barack Obama diramò il seguente comunicato circa la morte di Williams:

(EN)

«Robin Williams was an airman, a doctor, a genie, a nanny, a president, a professor, a bangarang Peter Pan, and everything in between. But he was one of a kind. He arrived in our lives as an alien—but he ended up touching every element of the human spirit. He made us laugh. He made us cry. He gave his immeasurable talent freely and generously to those who needed it most—from our troops stationed abroad to the marginalized on our own streets. The Obama family offers our condolences to Robin's family, his friends, and everyone who found their voice and their verse thanks to Robin Williams.»

(IT)

«Robin Williams è stato un aviatore, un dottore, un genio, una tata, un presidente, un professore, Peter Pan e molto altro ancora. Ma era unico nel suo genere. È arrivato nelle nostre vite come un alieno, ma ha finito per toccare ogni elemento dello spirito umano. Ci ha fatto ridere. Ci ha fatto piangere. Ha dato il suo incommensurabile talento liberamente e generosamente a coloro che ne avevano più bisogno, dalle nostre truppe di stanza all'estero agli emarginati nelle nostre strade. La famiglia Obama offre le proprie condoglianze alla famiglia di Robin, ai suoi amici e a tutti coloro che hanno trovato la propria voce grazie a Robin Williams.»

In seguito alla sua morte, numerosi fan crearono memoriali improvvisati presso la sua stella sulla Hollywood Walk of Fame[33] e in vari luoghi inerenti alla sua carriera, come il parco pubblico a Boston che si vede in Will Hunting - Genio ribelle;[34] la casa a Pacific Heights, San Francisco, utilizzata in Mrs. Doubtfire;[35] la fabbrica in disuso della Parrish Shoes a Keene (New Hampshire), dove furono filmate alcune scene di Jumanji;[36] e la villetta a Boulder, Colorado, utilizzata in Mork & Mindy.[37]

Durante la cerimonia dei Premi Emmy 2014 il 25 agosto, l'amico e collega Billy Crystal presentò un omaggio in memoria di Williams, riferendosi a lui come "la stella più brillante nella nostra galassia comica". Poco dopo, alcuni momenti comici di Williams furono mostrati al pubblico, inclusa la sua prima apparizione al The Tonight Show.[38][39] David Letterman, Conan O'Brien, Seth Meyers, Jimmy Kimmel e Jimmy Fallon resero omaggio a Robin Williams nei loro talk show.[40]

Il 9 settembre 2014, la PBS mandò in onda uno speciale di un'ora dedicato alla carriera di Williams,[41] e il 27 settembre 2014, molte stelle del cinema e celebrità presero parte a una cerimonia svoltasi a San Francisco per celebrare la vita e la carriera dell'artista.[42]

In seguito alla morte di Williams, la band inglese Iron Maiden gli dedicò una canzone intitolata Tears of a Clown, inclusa nell'album The Book of Souls[43].

Il 29 febbraio 2016, un tunnel, dipinto con i colori dell'arcobaleno, situato sulla Highway 101 a nord del Golden Gate Bridge, fu rinominato "Robin Williams Tunnel".[44]

Nel 2018, la HBO produsse un documentario sulla carriera e la vita di Williams. Diretto da Marina Zenovich, il film, intitolato Nella mente di Robin Williams, fu mostrato anche al Sundance Film Festival.[45] Lo stesso anno, un murale dedicato a Robin Williams fu dipinto a Market Street, San Francisco.[46] Nel 2018 fu pubblicata la biografia di Robin Williams scritta dal giornalista del New York Times David Itzkoff,[47] intitolata semplicemente Robin.[48]

Vita privata[modifica | modifica wikitesto]

Robin Williams nel 1996

Negli anni ottanta, Williams fece uso di cocaina[49][50] ed era presente la sera in cui John Belushi, suo amico, morì di overdose.

Williams fu amico dell'attore Christopher Reeve, con cui condivise gli anni alla Juilliard School di New York. Nel 1995 Reeve ebbe un incidente a cavallo che lo rese tetraplegico e in quest'occasione Williams contribuì economicamente all'assistenza medica e alle ricerche sulla malattia[51].

Dopo dieci anni di matrimonio, nel 1988 divorziò dalla prima moglie, la ballerina Valerie Velardi, dalla quale aveva avuto Zachary (1983), perché i giornali insinuarono una sua relazione con Marsha Garces, che in quel periodo seguiva il figlio; in realtà Valerie non apprezzava il nuovo stile di vita e non voleva ostacolare la carriera di Williams, così si lasciarono, e la relazione tra lui e Marsha iniziò un anno dopo.[52] Nel 1989 sposò Marsha e da lei ebbe due figli: Zelda (1989) e Cody Alan (1991). Nel 2008 i due annunciarono di non essere più sposati e nel 2011 l'attore si sposò per la terza volta con Susan Schneider, una graphic designer conosciuta nel 2009.

Nel marzo del 2009, in seguito a un malore, dovette rinviare quattro date del suo one-man show Weapons of Self-distruction ("Armi di autodistruzione"). Le sue condizioni si aggravarono a tal punto che il 5 marzo fu ricoverato in terapia intensiva in un ospedale di Miami. Benché migliorato, l'11 marzo l'attore subì un'operazione di sostituzione della valvola aortica e riparazione della valvola mitrale con una valvola di tessuto animale[53].

Robin Williams era un appassionato di ciclismo[54] e aveva una collezione di 87 biciclette che sono state battute a un'asta benefica dai tre figli; molte biciclette sono italiane, specialmente fra quelle che hanno raggiunto le quotazioni più alte (Colnago Master Pista, La Carrera; Dario Pegoretti, Responsorium; Bianchi, Mega Pro XL Reparto Corse Team Replica; Pinarello Dogma 6.1)[55].

Filmografia[modifica | modifica wikitesto]

Attore[modifica | modifica wikitesto]

Cinema[modifica | modifica wikitesto]

Televisione[modifica | modifica wikitesto]

Doppiatore[modifica | modifica wikitesto]

Produttore[modifica | modifica wikitesto]

Regista[modifica | modifica wikitesto]

Video musicali[modifica | modifica wikitesto]

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Stella di Williams nella Hollywood Walk of Fame
Impronte di Robin Williams al Grauman's Chinese Theatre

Doppiatori italiani[modifica | modifica wikitesto]

Nelle versioni in italiano dei suoi film, Robin Williams è stato doppiato da:

  • Carlo Valli in Tempi migliori, Good Morning, Vietnam, L'attimo fuggente, Cadillac Man - Mister occasionissima, L'altro delitto, Toys - Giocattoli, Mrs. Doubtfire - Mammo per sempre, Le cinque vite di Hector, Nine Months - Imprevisti d'amore, A Wong Foo, grazie di tutto! Julie Newmar, Piume di struzzo, Jack, L'agente segreto, Hamlet, Harry a pezzi, Flubber - Un professore tra le nuvole, Will Hunting - Genio ribelle, Al di là dei sogni, Patch Adams, Law & Order - Unità vittime speciali, One Hour Photo, Insomnia, The Final Cut, House of D - Il mio amico speciale, Un amore sotto l'albero, The Big White, Vita da camper, L'uomo dell'anno, Licenza di matrimonio, La musica nel cuore - August Rush, Il papà migliore del mondo, Daddy Sitter, Big Wedding, The Butler - Un maggiordomo alla Casa Bianca, The Face of Love, 90 minuti a New York, Natale con i tuoi
  • Marco Mete in Le avventure del barone di Munchausen, Risvegli, La leggenda del re pescatore, Hook - Capitan Uncino, Homicide, Friends, Jumanji, Due padri di troppo, Jakob il bugiardo, L'uomo bicentenario, Una voce nella notte, Una notte al museo, Una notte al museo 2 - La fuga, Louie, Wilfred, The Crazy Ones, Boulevard, Notte al museo - Il segreto del faraone
  • Oreste Lionello in Mork & Mindy (st. 1-2)
  • Sandro Pellegrini in Mork & Mindy (st. 3-4)
  • Gil Baroni in Happy Days
  • Massimo Lopez in Popeye - Braccio di ferro
  • Mario Cordova in Come ti ammazzo un killer
  • Massimo Giuliani in Mosca a New York
  • Luca Ward in Il mondo secondo Garp
  • Massimo Dapporto in Club Paradise
  • Ugo Pagliai in Eliminate Smoochy

Da doppiatore è sostituito da:

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Dave Itzkoff, Robin Williams, Oscar-Winning Actor, Dies at 63 in Suspected Suicide, su nytimes.com, The New York Times, 11 agosto 2014. URL consultato il 14 febbraio 2018 (archiviato il 7 gennaio 2020).
  2. ^ a b Le Garzantine Cinema, 2003, p. 1239.
  3. ^ Robin Williams: 10 film per ricordarlo, su panorama.it, Gruppo Mondadori, 21 luglio 2016. URL consultato il 13 agosto 2016 (archiviato il 13 agosto 2016).
    «Resta amarezza nel pensare alla sofferenza di un uomo che ha fatto sorridere, ridere ed emozionare così tanto davanti alle sue magistrali interpretazioni»
  4. ^ a b Robin Williams, un anno fa l’addio al grande attore, su Corriere.it, RCS MediaGroup S. p.a., 11 agosto 2015. URL consultato il 14 febbraio 2018 (archiviato il 25 aprile 2020).
    «La morte dell’attore, eclettico e geniale, è stato uno choc a Hollywood e non solo.»
  5. ^ Pedro Armocida, Il declino di Williams. Ruoli troppo piccoli per un grande attore, su ilgiornale.it, ilGiornale, 14 agosto 2014. URL consultato il 14 agosto 2015 (archiviato il 14 settembre 2017).
    «Ruoli eterogenei, anche drammatici, che rivelano - se ce ne fosse stato bisogno - la complessità di un attore capace di lavorare a tutto tondo»
  6. ^ L'ultimo Robin Williams "spassoso e toccante" nel gran finale di notte al museo, su film.it.
  7. ^ a b Rosaria Corona, «Robin Williams ucciso dalle allucinazioni della demenza», su IlSecoloXIX.it, 11 novembre 2014. URL consultato il 14 febbraio 2018 (archiviato il 6 agosto 2017).
  8. ^ a b La moglie di Robin Williams: “Se non si fosse suicidato sarebbe morto in tre anni”, su LaStampa.it, 4 novembre 2015. URL consultato il 14 febbraio 2018 (archiviato il 5 novembre 2018).
  9. ^ Frasi di Robin Williams, su Le-Citazioni.it. URL consultato il 14 febbraio 2018 (archiviato il 21 dicembre 2019).
  10. ^ IMDb.
  11. ^ (EN) Happy Days (1974–1984), su imdb.com, IMDb. URL consultato il 13 agosto 2016 (archiviato il 25 aprile 2020).
  12. ^ a b (EN) The fourth HBO stand-up special by Robin Williams, su imdb.com, IMDb. URL consultato il 13 agosto 2016 (archiviato il 25 aprile 2020).
  13. ^ (EN) Comedy Central top 100 comedians of all time, su imdb.com, IMDb. URL consultato il 13 agosto 2016 (archiviato l'8 dicembre 2016).
  14. ^ Williams, Robin, su treccani.it, Istituto enciclopedia italiana. URL consultato il 13 agosto 2016 (archiviato il 10 ottobre 2016).
  15. ^ Il grande cinema di Hollywood, su books.google.it, Gremese Editore, 1996, pp. 297-298. URL consultato il 18 agosto 2016 (archiviato il 22 agosto 2016).
  16. ^ Giancarlo Zappoli, Popeye - Braccio di Ferro, su mymovies.it, Mymovies. URL consultato il 18 agosto 2016 (archiviato il 21 settembre 2018).
    «La complessità che il regista e lo sceneggiatore offrono al protagonista [...] lo libera dagli schemi imposti da fumetto e cartoon ma al contempo lo allontana dalle soluzioni facili dando origine anche a siparietti da musical che spiazzano ancor di più la platea»
  17. ^ Alanis e Leona Kory, Robin Williams Arrivederci...Mio capitano, su books.google.it. URL consultato il 15 agosto 2016 (archiviato il 21 agosto 2016).
  18. ^ (EN) James Montgomery, Cobra Starship's 'You Make Me Feel ...' Video: A Party With Heart, su mtv.com, 27 giugno 2011. URL consultato il 25 giugno 2021 (archiviato il 24 luglio 2021).
  19. ^ Investigation into Death of Actor Robin Williams (PDF), su media.nbcbayarea.com, 11 agosto 2014. URL consultato l'11 agosto 2014 (archiviato dall'url originale il 12 agosto 2014).
  20. ^ (EN) Kimberly Nordyke e Duane Byrge, Robin Williams Dies of Suspected Suicide, su The Hollywood Reporter, 11 agosto 2014. URL consultato il 25 aprile 2020 (archiviato il 24 luglio 2019).
  21. ^ (EN) Andrew Wallenstein e Stuart Oldham, Robin Williams Found Dead in Possible Suicide, su Variety.com, 11 agosto 2014. URL consultato il 14 febbraio 2018 (archiviato il 25 agosto 2019).
  22. ^ Arturo Zampaglione, Robin Williams è morto. Le autorità: "Si è impiccato", su repubblica.it, 12 agosto 2014. URL consultato il 16 agosto 2014 (archiviato il 29 dicembre 2019).
  23. ^ I risultati dell'autopsia su Robin Williams, su ilpost.it, 8 novembre 2014. URL consultato l'8 novembre 2014 (archiviato il 19 ottobre 2017).
  24. ^ (EN) Robin Williams' ashes scattered in San Francisco Bay, su edition.cnn.com, cnn.com, 21 agosto 2014. URL consultato l'8 novembre 2014 (archiviato il 17 giugno 2019).
  25. ^ Robin Williams morto, la rivelazione della moglie: "Soffriva della malattia di Parkinson", su ilfattoquotidiano.it, 14 agosto 2014. URL consultato l'8 novembre 2014 (archiviato il 6 agosto 2017).
  26. ^ Lorenzo Soria, “Williams era depresso perché aveva il Parkinson”, su lastampa.it, 15 agosto 2014. URL consultato l'8 novembre 2014 (archiviato il 17 marzo 2016).
  27. ^ Robin Williams, niente alcol o droghe prima del suicidio, su IL SECOLO XIX, 8 novembre 2014. URL consultato il 25 aprile 2020 (archiviato il 6 agosto 2017).
  28. ^ Laura De Feudis, La moglie di Robin Williams: «Vi racconto il suo ultimo anno di vita», su CORRIERE DELLA SERA / SPETTACOLI, 2 ottobre 2016. URL consultato il 25 aprile 2020 (archiviato dall'url originale il 4 novembre 2016).
  29. ^ Jessica Derschowitz, Robin Williams tributes pour in from Hollywood, CBS News, 12 agosto 2014. URL consultato il 29 ottobre 2014.
  30. ^ Beloved Comic, Actor Robin Williams Dead at 63, NBC, 12 agosto 2014. URL consultato il 29 ottobre 2014.
  31. ^ Robin Williams' Family: 'The World is Forever a Little Darker', in Variety, 12 agosto 2014. URL consultato il 12 agosto 2014.
  32. ^ President Obama on the Passing of Robin Williams: "He Was One of a Kind", su whitehouse.gov, 11 agosto 2014. URL consultato il 5 marzo 2019.
  33. ^ Fans mourn Robin Williams at Hollywood Walk of Fame star, autopsy pending, in Los Angeles Daily News, City News Service, 12 agosto 2014. URL consultato il 16 agosto 2014.
  34. ^ Brian MacQuarrie e Laura Crimaldi, Boston fans remember Robin Williams, in The Boston Globe, 12 agosto 2014. URL consultato il 15 agosto 2014.
  35. ^ Veronica Rocha, Robin Williams memorial grows outside 'Mrs. Doubtfire' house, in Los Angeles Times, 13 agosto 2014. URL consultato il 16 agosto 2014.
  36. ^ Keene theater to host free 'Jumanji' screening after star's death, su sentinelsource.com, 15 agosto 2014. URL consultato il 19 marzo 2018.
  37. ^ Ariana Bacle, Fans remember Robin Williams at 'Mork and Mindy' house, in Entertainment Weekly, 12 agosto 2014. URL consultato il 15 agosto 2014 (archiviato dall'url originale il 15 agosto 2014).
  38. ^ (EN) Billy Crystal Emmys Tribute to Robin Williams Expected to Honor Humor, su Guardian Liberty Voice, 22 agosto 2014. URL consultato il 2 dicembre 2023.
  39. ^ Ethan Sacks, Emmys 2014: Robin Williams given emotional tribute by good friend Billy Crystal, in New York Daily News, 25 agosto 2014. URL consultato il 26 agosto 2014.
  40. ^ Robin Williams late-night tributes: Jimmy Fallon, Seth Meyers and Conan O'Brien share memories, in The Washington Post, 13 agosto 2014.
  41. ^ "Robin Williams Tribute Special to Air on PBS", Variety, 2 settembre 2014.
  42. ^ "Robin Williams' Life Celebrated at San Francisco Tribute Attended by Family, Industry Friends", The Hollywood Reporter, 27 settembre 2014
  43. ^ Elisabetta Rosaspina, Dickinson, la voce degli Iron Maiden: ho battuto il cancro, torno a cantare, su CORRIERE DELLA SERA, 20 agosto 2015. URL consultato il 25 aprile 2020 (archiviato dall'url originale il 6 agosto 2017).
  44. ^ Robin Williams tunnel officially gets new signs, in sfgate.com. URL consultato il 2 gennaio 2017.
  45. ^ Owen Gleiberman, Sundance Film Review: 'Robin Williams: Come Inside My Mind', su Variety.com, 20 gennaio 2018.
  46. ^ San Francisco mural honors Robin Williams, in Los Angeles Times, 30 agosto 2018. URL consultato il 9 settembre 2018.
    Joe Fitzgerald Rodriguez, Artist paints Robin Williams mural for free on SF's Market Street, in San Francisco Examiner, 29 agosto 2018. URL consultato il 9 settembre 2018 (archiviato dall'url originale il 30 agosto 2018).
  47. ^ "Robin Williams Bio in the Works", The Hollywood Reporter, 27 agosto 2014
  48. ^ Dave Itzkoff, Robin, New York, Henry Holt and Company, 15 maggio 2018, ISBN 978-1-62779-424-4, OCLC 1035944986. Preview at Google Books.
  49. ^ È morto Robin Williams, trovato senza vita in casa. Si sospetta suicidio, su Il MESSAGGERO, 12 agosto 2014. URL consultato il 25 aprile 2020 (archiviato dall'url originale il 12 agosto 2014).
  50. ^ Anna Guaita, Addio a Robin Williams, si è impiccato. Un amico: era depresso e senza soldi, su il Messaggero.it, 12 agosto 2014. URL consultato il 25 aprile 2020 (archiviato il 25 aprile 2020).
  51. ^ (EN) Robin Williams - Charity Work, Events and Causes, su LookToTheStars.org. URL consultato il 14 febbraio 2018 (archiviato il 14 aprile 2020).
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  54. ^ Le 87 bici di Robin Williams all’asta per beneficenza, su BikeItalia.it, 19 ottobre 2016. URL consultato il 25 aprile 2020 (archiviato il 14 febbraio 2018).
  55. ^ Copia archiviata, su m.paddle8.com. URL consultato il 25 ottobre 2016 (archiviato dall'url originale il 25 ottobre 2016).

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Oscar al miglior attore non protagonista Successore
Cuba Gooding, Jr.
per Jerry Maguire
1998
per Will Hunting - Genio ribelle
James Coburn
per Affliction
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